Le agenzie di intelligence controllano chiamate, messaggi, fotocamere, microfoni e addirittura le singole battute sulla tastiera degli smartphone. Come? I ricercatori canadesi del Toronto Citizen Lab assieme ai ricercatori russi della società anti-virus Kaspersky Lab, con un’indagine congiunta, sono riusciti ad identificare e a decodificare il software per intercettare le telefonate e leggere i dati dagli smartphone e tablet. E’ usato in più di 60 paesi del mondo.

Questo programma per la sorveglianza globale sarebbe stato sviluppato in Italia dall’azienda Hacking Team. Si chiama “Galileo”. Si tratta di un software che prende di mira i telefoni con sistemi operativi Android, IOS, Windows Mobile, e BlackBerry. Una volta intercettato il telefono, tramite il numero, i servizi di sorveglianza possono assumere il controllo della cronologia delle chiamate, delle mail, tracciare la posizione Gps, appropriarsi della fotocamera e del microfono o rubare documenti. In pratica un totale controllo dei dispositivi mobili.  

Le attività di sorveglianza di massa sono più che note, soprattutto dopo lo scandalo del Datagate. Anche della vendita di questi tipi di spy-ware da parte dell’azienda italiana, era cosa nota. Questa però è la prima volta che i codici dei software per lo spionaggio vengono identificati e in maniera così dettagliata. Per arrivare a questo risultato, è stato necessario un lungo lavoro di reverse-engineering a partire dai frammenti di codice e dai certificati digitali utilizzati dagli hacker. Al Kaspersky Lab hanno monitorato più di 350 server, creati per lo scopo in più di 40 nazioni. Un elemento fondamentale per l’indagine è stato il manuale per il programma di spionaggio, inviato in forma anonima al Citizen Lab di Toronto. 

Questi tipi di tecnologie per la sorveglianza di massa inoltre, sono propagandate in occasione di fiere sulla sicurezza globale frequentati da agenzie governative di tutto il mondo. Non c’è una chiara regolamentazione, chiunque li può acquistare. “Non possiamo dire se i governi utilizzano attivamente il malware, perché i cittadini di qualsiasi paese possono noleggiare i servizi“, ha spiegato a Wired Sergey Golovanov, Principal Researcher Security di Kaspersky Lab. “Ma adesso possiamo monitorare le vittime di tutto il mondo”.

Articolo Precedente

Tecnostress: mandateci in ferie dai nostri smartphone

next
Articolo Successivo

Privacy, sentenza Corte Usa: un mandato per perquisire gli smartphone

next