Un film di qualche anno fa si intitolava ” In viaggio con papà” . E così ho soprannominato la prossima partenza di Diletta con il suo papà. E’ la prima volta che Diletta si allontana da casa da sola con il papà. Ci sono state altre brevi occasioni ma sempre con una tata, o la nonna, o sua sorella minore. Quest’anno arriva invece questa proposta da parte del papà. Qualche momento di panico durante il quale scorrono nella mia mente tutte le ipotesi più assurde, poi a seguire immagino in una frazione di secondo ogni ipotesi di difficoltà…dall’altro capo del telefono la voce rassicurante e allegra del papà che mi ricorda, giustamente, di essere il papà.

Rispondo che ha ragione, che sono contenta, ma che ho un momento di terrore che gestirò nell’immediatezza. Il papà mi dice di averne già parlato con Diletta, mi racconta del posto scelto e dei servizi che offre: tutti destinati a fornire a Diletta ogni confort.

E’ il mio ex marito, nonostante i nostri problemi, rancori, e tensioni so, e ho sempre saputo che ama le nostre figlie quanto me. All’inizio vivevo l’allontanamento delle nostre bambine come uno strappo drammatico. Mi resi subito conto che però così facendo, facevo loro del male che non aveva motivo di esistere. Feci un mio percorso e chiesi aiuto con l’obiettivo di far avere alle nostre due figlie due genitori che si si rispettano. Tirai con grande umiltà i remi in barca. Non nascondo che come in tutte le separazioni, ci sono punti di vista distanti e contrapposti, ma ho capito che devo pensare prima di tutto al loro bene, alle loro opportunità.

Insomma, col tempo, ho imparato il mestiere di mamma-chioccia-italiana-controllata.

E allora con Diletta in questi ultimi giorni ci siamo preparate adeguatamente alla partenza. Abitini nuovi, crema solare, costume da bagno, borsina termica per le medicine, musica preferita, Paolino ( il suo bambolottino dal quale non si separa mai). Lei è felice: porterà con sé la sua nuova forchetta, con la quale da 4 giorni riesce a mangiare da sola. Vuole far vedere a papà come è diventava bravissima. Esiste una sola preoccupazione per lei: “mamma e la doccia ?”. Inutile negare le esigenze specifiche e le paure, i timori su una paralisi che la costringe all’accudimento da parte di chi l’accompagna. E allora tra timore, un po’ di ansia e di pudore si ragiona ore e ore sull’importanza dell’amore del papà che sicuramente farà tutto ciò che la farà stare bene. Anche durante la doccia.

Sono emozionata, agitata. Mentre Diletta sarà in vacanza, noi ci concederemo due giorni sull’isola di Ponza. La prima volta che ci avventuriamo senza la nostra capo banda. Le sorelline mi hanno guardato col punto interrogativo stampato negli occhi: ” e Diletta?” . “Diletta è in vacanza” ho risposto. Mi hanno incalzato : “e noi andiamo senza di lei ?” . “Si” , ho risposto.

Abbiamo parlato tutti insieme durante una delle nostre riunioni di casa . Ho spiegato che stanno crescendo, che può capitare l’assenza di una di loro ma che naturalmente questo non cambia. Ad agosto campeggio per tutti!

Mi mostro, anzi fingo di mostrarmi, naturale e serena ma ancora ci sono momenti in cui i dubbi mi assalgono. In uno di questi momenti, il papà di Diletta e della sorella richiama e comunica che porterà la seconda figlia qualche giorno a Venezia nel mese di luglio.

Evviva ! Anche lei in vacanza con papà, e così la vocina della piccola di 7 anni : “e io che il papà lo vedo sempre non la faccio la vacanza con papà da soli? “…beh una giornata a spasso insieme può andare bene?” “Si, si ” risponde lei.

Primo anno di distacchi, viaggettini, nuove opportunità . E io mi siedo qui a cercare uno scambio di opinioni e di esperienze mentre con fatica elaboro che i figli crescono. Che le loro alucce seppur immobili si sforzano di aprirsi e svolazzare lontano verso la scoperta del mondo.

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