L’Europa deve difendere i testimoni e aiutare chi rompe il silenzio e l’omertà, perché il miglior contrasto al malaffare è la tutela di chi assiste all’illegalità e la denuncia, e la denuncia interna mette in crisi la segretezza del patto tra corrotto e corruttore”. E’ l’appello lanciato da Riparte il futuro, la campagna di mobilitazione indetta dalle associazioni Libera e Gruppo Abele contro la corruzione esplosa recentemente in Europa. L’obiettivo dell’iniziativa è avere una legge anticorruzione finalmente efficace. Come si legge sul sito ufficiale, ci sono “oltre 60 parlamentari – provenienti da 27 dei 28 Stati membri (unica assente la Polonia) con il “braccialetto bianco” eletti a Bruxelles. Tra gli impegni presi con Restarting the future quello per una direttiva europea sul whistleblowing, ovvero – nella definizione di Trasparency International – la segnalazione di informazioni su un illecito percepito all’interno di un’organizzazione, o il rischio della stessa, a persone o enti che possano agire efficacemente al riguardo”. Nei paesi anglosassoni è stato da lungo tempo introdotto il “whistleblowing” (da “whistle”, che significa “fischietto”) in base al quale chi, nel ruolo delle sue funzioni lavorative, assiste a comportamenti illeciti e li denuncia è protetto dalla Stato da qualunque ripercussione. In alcune legislazioni (come quella statunitense) il whistleblower è persino premiato con un riconoscimento economico anche importante. A tal fine, Riparte il futuro ha realizzato un video virale per parlare del Whistleblowing e per chiedere che chi rompe l’omertà venga difeso in tutta Europa

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