“La prima cosa che faremo? Una grande festa”. I rappresentanti del comitato “Poveglia per tutti” non stanno più nella pelle. Sono passati pochi minuti dalla notizia ufficiale del demanio che ha giudicato non congrua l’offerta da parte dell’imprenditore Luigi Brugnaro, patron della Reyer di basket, per comprare l’isola veneziana di Poveglia: 513 mila euro sono troppo pochi.

La cifra offerta dall’ex presidente di Confindustria Venezia, unico concorrente all’asta oltre all’associazione, non basterebbe a comprare neppure un piccolo appartamento a Venezia (e dunque non certo un’isola) ma varrebbe appena il 2,3% di quanto ha speso nell’ultimo quindicennio lo Stato solo per la manutenzione delle rive dell’isola: 22 milioni. Un “affare” di troppo, quindi. Che a questo punto è stato bloccato dalla direzione regionale del demanio. “Siamo felicissimi – dice Giancarlo Chigi dell’associazione ‘Poveglia per tutti’ – il prossimo passo sarà quello di portare al Demanio le nostre proposte, vogliamo che si recepisca il fatto che la cittadinanza ci ha lavorato interamente”.

Il punto chiave da sciogliere riguarda il futuro dell’isola dopo l’asta. Se l‘offerta di Brugnaro è stata considerata “non congrua”, sarà sicuramente bocciata anche quella dei cittadini che si fermava a 400 mila euro. “La valutazione delle offerte è diversa anche costituzionalmente – dice Chigi – se si tratta di una proposta di un gruppo di persone o di un singolo”. Non solo. Con la bocciatura dell’offerta d’acquisto, il Comune potrebbe esercitare il diritto di prelazione. Ma per Venezia, su questo fronte, sono tempi duri. L’ipotesi più probabile è che l’isola, invalidata l’asta, venga “rimessa” al ministero dei Beni e delle attività culturali. Ovvero c’è la possibilità che il compito di alienare il bene (che era stato dato dal ministero al demanio) venga revocato. “Noi puntiamo a quello – sottolinea Chigi – non ci interessa che ci sia l’alienazione, anzi. Se avessimo da parte del ministero la gestione degli spazi, l’uso o una convenzione per un po’ di anni funzionerebbe comunque. Per questo vorremmo presentare i nostri progetti al Demanio al più presto, per dimostrare quanto sono stati partecipati”.

A produrre il vademecum che l’associazione “Poveglia per tutti” ha intenzione di consegnare al demanio sono stati gli stessi cittadini, nella riunione dello scorso 2 giugno durata un pomeriggio intero. Affrontando diversi filoni: dalla gestione dell’isola alle rinnovabili, dall’azienda agricola agli spettacoli dal vivo fino al gruppo preposto alla ricerca di finanziamenti. Con un punto fermo: la governance sarà partecipata. Perché da lì si è partiti e su questo punto non si sgarra. “Abbiamo lavorato molto – precisa Chighi – ma soprattutto siamo un gruppo di cittadini veneziani che vogliono continuare a prendersi cura della loro città”. Dal canto suo, l’imprenditore Brugnaro, ieri ha optato per il no comment, in attesa di leggere a fondo i documenti del demanio.

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