Crollano gli utili di Telecom Italia. Il gruppo telefonico ha chiuso il trimestre con profitti in calo del 39% a 222 milioni di euro. A pesare sul risultato gli oneri finanziari legati alla discussa emissione obbligazionaria lanciata a fine 2013. Anche se i ricavi sono stati pari a 5,188 miliardi (-11,9%), il margine operativo a 2,2 miliardi (-5,7%). Ma secondo l’ad Marco Patuano nel complesso “siamo in linea con i nostri piani ed i nostri target, che vedono una progressiva accelerazione della ripresa anno su anno”.

Gli oneri finanziari sono in dettaglio lievitati per effetto di un principio contabile che impone di calcolare il costo “teorico” del prestito convertendo da 1,3 miliardi di novembre. Si tratta del cosiddetto mark to market, un adeguamento teorico calcolato in circa 155 milioni di euro, partendo dalla differenza tra il corrente valore di Borsa e il prezzo di conversione (0,8331 euro), a cui si sommano i valori che, con complessi calcoli matematici, si attribuiscono al fattore tempo e alla volatilità del titolo. Non è un elemento permanente, spiega un analista, perché a fine periodo di conversione, entro novembre 2016, Telecom avrà fatto l’aumento di capitale e non dovrà quindi comprare sul mercato i titoli che dovrà consegnare a chi ha sottoscritto il bond.

La Borsa non ha comunque apprezzato e il titolo ha lasciato sul terreno il 5,19% scivolando sotto soglia 0,9 euro (a 0,87 euro). Tornando ai conti in Brasile i ricavi sono stati sostanzialmente in linea rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2013 (-0,2% a 4,702 miliardi di reais) ed è sempre l’Italia a soffrire dove i ricavi sono stati pari a 3,469 miliardi di euro (-9,5%). Il debito di Telecom a fine marzo si è attestato a 27,529 miliardi di euro, in aumento di 722 milioni di euro rispetto a dicembre. In ogni caso, sottolinea una nota, il margine di liquidità pari a 11,7 miliardi, “permette una copertura delle scadenze oltre i prossimi 24 mesi”.

Prosegue poi il piano da 4 miliardi che, dopo la cessione di Telecom Argentina e il bond convertibile, ha come ultimo atto la cessione delle torri in Italia e Brasile. Il processo sta andando avanti “in linea con la procedura” e “ci attendiamo le prime offerte non vincolanti a fine maggio” mentre in Italia la procedura dovrebbe aprirsi nella seconda metà dell’anno. Infine è allo studio un’ulteriore valorizzazione di Ti Media. Dopo l’integrazione dei multiplex con quelli del gruppo L’Espresso, Telecom si prepara a un disimpegno, con l’ingresso di nuovi soci nella newco nata dall’integrazione tra Ti Media Broadcasting e Rete A. Dopo aver ricordato che oggi Telecom detiene il 70% della nuova entità, il direttore finanziario Piergiorgio Peluso ha spiegato che “il processo di analisi delle condizioni di mercato per la vendita sarà lanciato a breve” e dovrebbe essere “finalizzato entro fine anno”.

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