La sempre più difficile convivenza fra Dudù, un povero e incolpevole cane, e un “padre della patria” (come si è più volte autodefinito) condannato ai servizi sociali.
Politica - 11 Maggio 2014
I padri della patria
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- 09:16 - Tumori, arriva in Italia prima immunoterapia sottocute: si somministra in 7 minuti
Milano, 5 dic. (Adnkronos Salute) - Arriva in Italia la prima immunoterapia oncologica che si somministra per iniezione sottocutanea (sottopelle) in 7 minuti. E' l'anticorpo monoclonale atezolizumab sottocute, sviluppato da Roche, immunoterapia antitumorale anti-PD-L1 per il trattamento di diversi tipi di tumori. Il farmaco ha ottenuto la rimborsabilità dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopo essere stato approvato a gennaio dall'agenzia europea del farmaco Ema. La nuova formulazione sottocutanea riduce dell'80% i tempi rispetto all'infusione endovenosa (è approvata per le stesse indicazioni). Si scende quindi dai 30-60 minuti necessari per l'infusione endovenosa ai 4-8 (media di circa 7) dell'iniezione sottocute.
"Nell'ambito del tumore al polmone, atezolizumab viene utilizzato nell'immunoterapia di prima linea del carcinoma a piccole cellule in fase avanzata insieme alla chemioterapia, nell'immunoterapia singola di prima linea per pazienti con Nsclc (carcinoma polmonare non a piccole cellule) e iper-espressione del PD-L1, nella terapia di seconda linea per pazienti Nsclc dopo precedente chemioterapia a base di platino e nella terapia adiuvante dopo chirurgia nei pazienti Nsclc, sempre con iper-espressione del PD-L1", elenca Filippo de Marinis, presidente Aiot (Associazione italiana di oncologia toracica) e direttore Divisione di oncologia toracica, Irccs Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. "L'autorizzazione di Aifa permette ora la somministrazione sottocute di atezolizumab in 7 minuti, creando un vantaggio in termini di semplificazione sia per il paziente che per la struttura sanitaria, perché garantisce una maggiore efficienza e sostenibilità gestionale, rendendo il trattamento più compatibile con le dinamiche del day hospital".
"I risultati dello studio IMscin001 e IMscin002 - aggiunge de Marinis - hanno dimostrato la stessa efficacia e sicurezza della formulazione sottocute rispetto a quella endovena, con una forte preferenza dei pazienti e degli operatori sanitari". L'approvazione si basa sui dati di questi studi globali IMscin001 e IMscin002. Il primo ha confermato il profilo di sicurezza ed efficacia di atezolizumab sottocute (Sc) in linea con la formulazione endovenosa (Ev). Inoltre, ha dimostrato che il 90% degli operatori sanitari coinvolti nello studio ha ritenuto la formulazione Sc facile da somministrare e che il 75% ha rilevato un potenziale risparmio di tempo nell'organizzazione sanitaria rispetto alla formulazione Ev. Lo studio IMscin0022 ha evidenziato che la maggior parte dei pazienti oncologici preferisce l'iniezione sottocutanea all'infusione endovenosa.
"I grandi vantaggi dell'utilizzo del trattamento si riscontrano in termini di preferenza del paziente e di organizzazione del Sistema sanitario. Gli studi clinici hanno dimostrato che i pazienti preferiscono la modalità sottocute (71% secondo lo studio IMscin002), trovandola più confortevole e meno invasiva - spiega Federico Cappuzzo, direttore di Oncologia medica 2, Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma - D'altro canto, anche le strutture sanitarie possono trarre enormi benefici da questa opzione. Grazie al tempo di somministrazione, che è molto più breve rispetto all'infusione endovenosa, è possibile trattare un numero maggiore di pazienti. Questo non solo migliora l'efficienza organizzativa, ma risulta essere un aspetto molto apprezzato dai pazienti stessi, che traggono vantaggio da un trattamento più rapido e meno impegnativo".
Tra i tumori trattabili con atezolizumab Sc figura anche il carcinoma epatocellulare. "Il tumore al fegato è il nono tumore per incidenza in Europa e solo in Italia ci sono più di 33mila persone che convivono con questa malattia. La gestione di questa neoplasia richiede un approccio multidisciplinare. Per i pazienti con epatocarcinoma negli stadi più avanzati di malattia l'arrivo di una innovativa terapia negli ultimi anni ha rivoluzionato il loro trattamento con risultati fino a pochi anni fa impensabili in termini di risposta al trattamento e tollerabilità - spiega Massimo Iavarone, professore associato di Gastroenterologia dell'università degli Studi di Milano - Il limite è che la terapia combinata richiede un lungo tempo per i pazienti. L'arrivo della somministrazione sottocutanea rappresenta un cambiamento per la qualità di vita dei pazienti che vedono una riduzione del tempo di cura. La diminuzione dei tempi permette" anche "di trattare più persone, circa il 50% in più, in una sola giornata. Se si considera, inoltre, il benessere dei pazienti, soprattutto per coloro che devono eseguire trattamenti combinati, poter effettuare una sola somministrazione endovenosa ed una sottocutanea può rappresentare un miglioramento, poiché questo tipo di trattamento è meno invasivo e più tollerabile".
A beneficiare di questa innovazione tecnologica è poi la relazione di cura, aggiungono gli esperti. "Richiedendo pochi minuti, la somministrazione sottocute permette all'infermiere di concentrarsi interamente sul paziente, favorendo ascolto, dialogo e un rapporto più umano - osserva Gianluca Falcone, infermiere Ssd Oncologia Medica, Aou Policlinico 'L. Vanvitelli' di Napoli - Il trattamento può essere, inoltre, dispensato in spazi più riservati rispetto alle tradizionali poltrone infusionali e questo rende l'esperienza meno stressante e più confortevole. L'organizzazione all'interno dei Day Hospital diventa più snella ed efficiente e questo cambiamento genera ulteriori benefici anche per caregiver e familiari, riducendo il peso degli aspetti tecnici e regalando tempo prezioso da dedicare alla vita e agli affetti".
"Sostenere la qualità della vita è di centrale rilevanza per la cura dei malati oncologici - commenta Francesco De Lorenzo, presidente Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) - Lo ha chiaramente sancito nel 2021 la Commissione Eu, lanciando la Mission on Cancer che si basa su tre pilastri: prevenire tutto il prevedibile, ottimizzare diagnostica e trattamenti, migliorare la qualità della vita, anche per assicurare alle persone guarite dal cancro il ritorno all’attività produttiva. I malati di cancro si aspettano, al più presto, dalla ricerca farmacologica più farmaci innovativi, una riduzione degli effetti collaterali ed anche una semplificazione delle modalità della somministrazione. La recente approvazione di atezolizumab rappresenta un passo avanti in questa direzione".
"Siamo di fronte ad uno scenario in cui le patologie oncologiche mostrano una tendenza all'aumento - fa notare Anna Maria Porrini, Direttore medico Roche Italia - le stime prospettano che ci saranno 27,5 milioni di casi nel mondo entro il 2040. Grazie alle innovazioni terapeutiche introdotte, molti pazienti sopravvivono più a lungo e questo comporta un approccio diverso e più articolato da parte dei sistemi sanitari, incluso quello italiano. Numerosi farmaci antitumorali prevedono oggi una somministrazione endovenosa, che richiede tempo e una specifica gestione all'interno degli ospedali. Per questo, in Roche stiamo focalizzando gli sforzi della nostra ricerca non solo sulla scoperta di nuove molecole ma anche sull'innovazione tecnologica, tra cui lo sviluppo di nuove formulazioni sottocute, che possono contribuire a migliorare l’esperienza di cura, sia dalla prospettiva dei pazienti che degli operatori e delle organizzazioni sanitarie".
- 08:43 - Sport, Gravina: "Insieme ad Asi verso il futuro"
Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - “Nello sport il risultato è imprevedibile, tantissimi auguri all’Asi per questo importante traguardo insieme verso il futuro non solo per sport ma anche per le sue attività sociali”.
Sono le parole scelte da Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, per gli auguri istituzionali in occasione della festa con cui Asi - Associazioni sportive e sociali italiane, ha festeggiato il suo trentennale a Roma alla presenza di personalità del mondo dello sport, dirigenti e atleti. Con queste dichiarazioni, il presidente Gravina ha voluto ribadire la collaborazione tra il massimo vertice del calcio nazionale e l’Asi, non solo per quanto concerne l’ambito sportivo ma anche nel sociale.
- 08:41 - Sport, Malagò: "Doverosa la mia presenza ai trent'anni Asi"
Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - “La mia presenza qui è doverosa perché l'Asi è un ente riconosciuto dal Coni che ha fatto molto del nostro mondo. È un ente relativamente giovane, ma il cui percorso è assolutamente in primissimo piano. C’è bisogno di presenza sul territorio, dei numeri impressionanti. E poi c'è anche un presupposto: ci sono atleti che hanno iniziato con l'Asi e sono diventati grandi nel mondo dello sport, per cui per certi versi abbracciamo tutte le componenti del nostro sistema”.
Sono le parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni - Comitato Olimpico Nazionale Italiano - in occasione della festa con cui Asi - Associazioni sportive e sociali italiane - ha festeggiato il suo trentennale a Roma alla presenza di personalità del mondo dello sport, dirigenti e atleti. Fondato nel 1994 e riconosciuto dal Coni, l’ente conta oggi oltre 1,4 milioni di tesserati, atleti, dirigenti, tecnici, arbitri e giudici di gara, e promuove sul territorio nazionale 652 discipline sportive. “Abbracciamo lo sport per tutti, lo sport di base, dall'alto livello alla territorialità, dai valori dello sport all'organizzazione sportiva, dalla gestione degli impianti ad alcuni aspetti formativi. Quindi, è giusto essere qui a dare questo tributo a una giovane, ma collaudata, formula di sistema integrato di un ente verso il mondo dello sport e in assoluto verso il nostro Paese intero”, conclude il presidente del Coni.
- 08:38 - Sport, Barbaro (Asi): "Base e vertice sono due facce della stessa medaglia"
Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - “La presenza dei vertici delle istituzioni sportive italiane rappresenta un motivo di orgoglio, ma anche di soddisfazione in questo caso politica, perché vuol dire che lo sport di base e lo sport di vertice si incontrano, sono due facce della stessa medaglia, non sempre dialogano, ma stasera dialogheranno. Stiamo cercando di fare in modo che culturalmente questi due mondi, che sembrano così distanti, in realtà siano soltanto la base di una piramide con il vertice che giustamente è rappresentato dai campioni”.
Con queste dichiarazioni, Claudio Barbaro, presidente Asi, è intervenuto in occasione della festa con cui Asi - Associazioni sportive e sociali italiane, ha festeggiato il suo trentennale a Roma alla presenza di personalità del mondo dello sport, dirigenti e atleti. Fondato nel 1994 e riconosciuto dal Coni, l’ente conta oggi oltre 1,4 milioni di tesserati, atleti, dirigenti, tecnici, arbitri e giudici di gara, e promuove sul territorio nazionale 652 discipline sportive.
“Provo molte emozioni - spiega il presidente - perché ho iniziato con un gruppo di persone che al 90% rivedrò qui stasera e la soddisfazione più grande è che avrò bisogno di parlare pochissimo, perché le immagini faranno il resto”. Barbaro, poi, prosegue affermando come l’associazione sia una vera e propria famiglia: “diventata molto numerosa, è un piccolo ministero, se così vogliamo chiamarlo. Non è semplice dare risposte a 360 gradi a tutte le persone che fanno parte della nostra famiglia, però la domanda continua a crescere e questo significa che dovremo attrezzarci e organizzarci al meglio per rispondere a questa grande esigenza di sport, che prescinde da logiche competitive, in quanto le persone vogliono fare sport soprattutto per migliorare la qualità della propria vita e anche quella della società. Sappiamo bene, infatti, che un euro investito nello sport produce ritorni nella sanità pubblica per quattro euro”.
“Il futuro ci ha insegnato che non dobbiamo mai ritenerci soddisfatti dei risultati raggiunti, ma dobbiamo sempre tendere al miglioramento. Questo lo dobbiamo soprattutto alle persone che continuano a darci fiducia. Si tratta, quindi, di un continuo work in progress, di modificare le regole interne, di migliorare i servizi che offriamo, a partire dal tesseramento e, quindi, dalla polizza assicurativa e cercare di confrontarci con la società civile”, conclude.
- 00:25 - Mimì vince X Factor 2024, la finale storica a Napoli
Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - Mimì è la vincitrice di X Factor 2024. L’artista della squadra di Manuel Agnelli si è aggiudicata il titolo di campionessa di questa edizione, in una serata unica e senza manche eliminatorie. Secondo posto per i Les Votives, terzo posto per I Patagarri e quarto posto per Lorenzo Salvetti.
"Grazie raga, ci vediamo sui palchi”, ha commentato Mimì Caruso, visibilmente emozionata. Dopo la proclamazione la giovane artista, 17enne, si è esibita nuovamente con il suo inedito 'Dove si va', avvolta dall'abbraccio degli altri finalisti.
I quattro finalisti si sono sfidati a suon di musica, canzone dopo canzone. La finalissima si è articolata in tre manche, ognuna pensata per mettere in luce il talento dei concorrenti. La serata si è aperta con il super ospite internazionale Robbie Williams, che ha presentato il suo nuovo singolo ‘Forbidden Road’. La sua performance ha dato il via allo spettacolo che è proseguito con un dj set e un’esplosione di fuochi d’artificio, che hanno trasformato il palco in una vera e propria festa visiva e sonora.
La gara è entrata poi nel vivo. Nella prima manche, intitolata ‘My Song’, ogni artista ha scelto un pezzo capace di rappresentarlo al meglio. I Patagarri hanno osato con ‘Cam-Caminì’, la celebre colonna sonora di Mary Poppins, dando un’interpretazione swing unica e coinvolgente; Mimì ha interpretato la leggendaria ‘Because The Night’ di Patti Smith, emozionando il pubblico con la sua voce potente; i Les Votives hanno cambiato veste a un classico mondiale, ‘Someone Like You’ di Adele, conquistando il pubblico con una performance originale e Lorenzo Salvetti ha portato una versione intensa di ‘Cosa mi manchi a fare’ di Calcutta, un autentico classico della musica italiana contemporanea. La seconda manche ha visto i finalisti esibirsi nei loro 'Best of', medley energici e velocissimi che hanno riassunto i momenti più iconici del loro percorso a X Factor 2024. Infine, l’ultimo atto della serata è stato dedicato agli inediti, che hanno permesso ai concorrenti di mostrare al pubblico e ai giudici il loro stile unico e il potenziale futuro come artisti.
Ad aprire le danze di questa terza manche è stato Lorenzo Salvetti con ‘Mille concerti’, scritto insieme a Antonio Mazzariello e Gianmarco Merolle, e prodotto da Danien: una canzone d’amore, che prende ispirazione da una storia vissuta da lui stesso con un pizzico di pura fantasia. I Patagarri si sono esibiti con 'Caravan', scritto dal gruppo e prodotto da Bias e Danien. Il ‘Caravan’ della band è un simbolo e incarna uno stile di vita fuori dagli schemi tradizionali, lontano da concetti come lavoro, casa, famiglia e mutuo. Mimì si è poi esibita con 'Dove si va', scritto da Madame e prodotto da Gianmarco Manilardi: nel brano l’artista racconta di essersi spesso trovata in uno stato di confusione e rabbia verso sé stessa, accusandosi di allontanare ogni ragazzo che avrebbe potuto renderla felice. Infine, i Les Votives che hanno portato ‘Monster’, scritto dalla band e prodotto da Gianmarco Manilardi e Danien. Il brano è una metafora di un litigio: narra un confronto acceso tra due ragazzi, in cui il protagonista si rende conto di aver trascurato l'altra persona. Con la terza e ultima manche si è ufficialmente chiusa la sfida che al televoto ha visto trionfare Mimì.
La finalissima del talent show trasmessa in diretta su Sky, in streaming su Now, e in simulcast in chiaro su TV8, ha segnato un momento storico: per la prima volta in assoluto, il palco è stato allestito all’aperto, fuori dagli studi televisivi. Il palco, infatti, è stato allestito nel cuore di Napoli, in Piazza Plebiscito, trasformata per l’occasione in un grande teatro a cielo aperto. Oltre 16mila persone hanno partecipato all’evento gratuito, co-organizzato con il Comune di Napoli, che ha reso questa edizione di X Factor un’esperienza unica anche a livello mondiale. E non sono mancati i fuochi d’artificio ed effetti speciali, inclusa una coreografia pirotecnica con 20 postazioni distribuite tra il palco e le terrazze della Basilica, regalando al pubblico momenti di pura magia.
Padrona di casa Giorgia, debuttante alla conduzione, che ha saputo portare eleganza e professionalità sul palco. Ad affiancarla, i quattro giudici: Manuel Agnelli, il veterano del tavolo, che anche quest’anno ha portato la sua esperienza e il suo carisma; Jake La Furia, che ha aggiunto un pizzico di ironia e leggerezza al programma; Paola Iezzi, la ‘girl-pop’ del team che ha regalato al pubblico napoletano il suo nuovo singolo 'Club Astronave' (in uscita domani) e un emozionante medley con la sorella Chiara. Le due, insieme, hanno riproposto alcune delle loro hit più iconiche: ‘Festival’, ‘Vamos a bailar’, ‘Furore’ e ‘Festa Totale’. Infine, l’ultimo giudice, Achille Lauro, il ‘senatore’, che ha segnato un record come il primo giudice a portare in finale l’intera squadra al completo.
Robbie Williams ha poi regalato un altro grande momento al pubblico napoletano con un medley dei suoi più grandi successi: ‘Let me entertain you’, ‘Rock Dj’ e ‘Angels’. Sul palco l’ex Take That ha presentato anche 'Better Man', il nuovo film di Michael Gracey sull’incredibile storia dell’inizio della sua carriera, che si preannuncia come uno degli eventi più attesi della stagione cinematografica e che arriverà nelle sale italiane il primo gennaio. La città di Napoli si è poi accesa con Gigi D’Alessio che ha omaggiato la sua città con i brani ‘Un nuovo bacio’, ‘Una magica storia d’amore’ e ‘Mon Amour’ per poi concludere al pianoforte con la splendida ‘Napule è’ di Pino Daniele, regalando, insieme alla voce di Giorgia, un momento di grande intensità.
La serata si è svolta su un palco di oltre 1000 metri quadri, arricchito da 500 mq di videowall e illuminato da 1000 corpi luminosi. A dirigere lo spettacolo 20 telecamere, coordinate dal regista Luigi Antonini e supportate dal direttore della fotografia Ivan Pierri, che hanno catturato ogni singolo momento della serata.
E non solo: la direzione artistica firmata dal team Laccio e Shake, esponenti del Modulo Project, hanno portato sul palco un ensemble di 60 artisti, tra cui un corpo di ballo composto da 40 ballerini che hanno creato oltre 20 performance, ognuna caratterizzata da scenografie e visual unici. In totale, sono stati utilizzati più di 200 costumi di scena, rendendo ogni esibizione un’esperienza visiva straordinaria. E ora lo sguardo è rivolto al futuro: l’appuntamento è per il 2025 e i casting sono già aperti.
- 22:09 - Ricerca: Conte, 'con precari Cnr, Meloni taglia fondi ma in gioco futuro Italia'
Roma, 5 dic. (Adnkronos) - "La ricerca è il motore del progresso. Senza ricerca le sfide globali che abbiamo davanti saranno destinate inevitabilmente a fallire. In Italia, però, ci sono 4mila lavoratori del CNR, un terzo del totale dei suoi dipendenti, che vivono una condizione di precarietà non più sostenibile. È fondamentale stabilizzare questi professionisti. Per questo oggi - insieme al nostro deputato Antonio Caso, che da tempo segue questo dossier - sono venuto nella sede del CNR a incontrare questi lavoratori e lavoratrici che dallo scorso 28 novembre stanno manifestando giorno e notte in assemblea permanente, portando loro la vicinanza e il sostegno di tutto il Movimento 5 Stelle". Così Giuseppe Conte sui social.
"Insieme a loro ho rivolto un appello alla Presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza: vediamoci presto, il prima possibile. Noi siamo disponibili fin da subito, ma è essenziale che tutte le parti coinvolte assumano la responsabilità di guardare in faccia questi lavoratori e trovino la soluzione per rafforzare per rafforzare il comparto della ricerca e migliaia di percorsi professionali che rischiano di disperdersi".
"La manovra di Giorgia Meloni taglia fondi alle università e alla ricerca: dobbiamo lottare, insieme, contro un governo che continua a considerarle temi di serie B. La stabilizzazione di questi professionisti non è solo una questione occupazionale, ma un investimento strategico: significa dare continuità garantire innovazione e rafforzare la competitività del nostro Paese a livello internazionale. Sostenere la ricerca significa credere nel futuro dell’Italia".
- 22:02 - Rai: Bergamini, 'congratulazioni a Simona Agnes'
Roma, 5 dic. (Adnkronos) - "Congratulazioni a Simona Agnes, eletta in rappresentanza della Rai nel board dell'EBU (European Broadcasting Union), l'unione europea delle televisioni. E' un grande riconoscimento per lei, per la Rai e un grande successo per l'Italia". Così Debora Bergamini di Fi.