La legge elettorale che in Italia regola le consultazioni Europee è stata rinviata alla Corte Costituzionale dal Tribunale di Venezia. La decisione dopo l’esame di un ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri, noto poiché è stato colui che aveva già impugnato il Porcellum, poi bocciato dalla Consulta. Oggetto del contendere, a quanto riferito dall’Ansa, la soglia di sbarramento del 4%. Quella del Tribunale di Venezia è la prima pronuncia nel merito assunta rispetto ai ricorsi presentati anche a Roma, Napoli, Milano, Cagliari e Trieste.

Il ricorso sullo sbarramento al 4%, tuttavia, non intaccherà l’attuale tornata elettorale. Parola di Arturo Toppan, Presidente del Tribunale di Venezia, che ha ricevuto il ricorso un paio di mesi fa. L’atto è stato valutato dal giudice della 3/a sezione civile Maurizio Gianfrida. La scelta del rinvio alla Consulta anziché alla Corte di Giustizia europea è stato fatto, a sentire Toppan, anche sulla scorta di un’analoga vicenda avvenuta in Germania. Per il presidente del Tribunale di Venezia, inoltre, il ricorso presentava una valenza tale da essere ammissibile per i dubbi sollevati. Sarà la Consulta, come avvenuto per il ‘Porcellum‘, che deciderà come massimo organismo in materia. Secondo l’ordinanza del Tribunale di Venezia, l’introduzione nella legge di una soglia “non appare sostenuta da alcuna motivazione razionale che giustifichi la limitazione della rappresentanza. Il Parlamento europeo, infatti, non ha il compito di eleggere o dare la fiducia ad alcun governo dell’Unione, al quale possa fornire stabilità di indirizzo politico e continuità di azione”.

“La decisione è un prima parziale vittoria dei ricorsi promossi” ha commentato Besostri, secondo cui “c’è solo un problema di tempi per la decisione”. Proprio in tal senso, il legale ha reso noto che avrebbe “preferito che il quesito fosse sottoposto alla Corte di Giustizia della UE“. Ma a sentire Besostri “l’esito è certo anche per i precedenti del Tribunale Costituzionale Federale tedesco”. Il motivo? “Le norme costituzionali sul diritto di voto sono uguali nella Costituzione tedesca (art. 38 GG) e italiana (art. 48 Cost.) e la giurisprudenza costituzionale tedesca in materia elettorale è un riferimento anche per la Consulta, che ne ha fatto uso nella sentenza sul Porcellum. Gli italiani – è il parere di Felice Besostri – sono ora più liberi di votare per le liste di gradimento, senza paura di sprecare il voto. Ora – ha concluso – si attende la decisione del Tribunale di Cagliari, che affronti anche le altre questioni delle minoranze linguistiche, del riequilibrio di genere e della deroga alla raccolta di firme di presentazione delle liste”.

“Non abbiamo paura del 4% ma la soglia di sbarramento alle elezioni europee decisa da Pd e PdL è una volgarità nei confronti della rappresentanza democratica” ha commentato Nichi Vendola (Sel) su Twitter. Sulla stessa linea d’onda Paolo Ferrero (Rifondazione): “Il rinvio alla Consulta della legge elettorale sulle europee è un’ottima notizia – ha detto il leader di Prc – Lo sbarramento al 4 per cento come diciamo da tempo, é anticostituzionale e antidemocratico, e venne inventato da Veltroni e Berlusconi solo per penalizzare la sinistra. Gli sbarramenti vanno tolti a tutti i livelli elettorali perché tutti i cittadini hanno diritto ad essere rappresentati”.

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