Senza luce e telefoni, scuole chiuse e strade da pulire. Le Marche cercano di ripartire dopo l’ondata di maltempo delle ultime ore. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato e a bordo di un elicottero militare, ha fatto un sopralluogo, nelle zone colpite dall’alluvione a Senigallia. Con lui il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e il direttore regionale della protezione civile Roberto Oreficini. Dopo il sopralluogo, Renzi è andato in comune a Senigallia per incontrare il sindaco Maurizio Mangialardi. “Prima faremo il censimento dei danni”, ha detto il premier, “poi, compatibilmente con le difficoltà che abbiamo nei vari territori ci sarà l’impegno da parte del Governo”. Anche in questo caso il governo seguirà “il metodo di lavoro già sperimentato con Protezione civile e Palazzo Chigi” che prevede prima una quantificazione dei danni, poi la determinazione di un impegno economico. E poi ha aggiunto che in questo momento è “prematuro ragionare del quantum. Da qui a sabato sarà una settimana operativa con la Protezione civile, sabato verranno il ministro dell’Ambiente Galletti e dell’Agricoltura Martina e fatto il censimento dei danni ragioneremo su come intervenire”. E ha poi elogiato la città di Senigallia: “E’ già pronta, nonostante le difficoltà, per la stagione turistica che sta per partire, è un territorio di persone laboriose e capaci e sarà bella come sempre, con la sua rotonda sul mare e le sue attrazioni turistiche e culturali”.

Proseguono senza sosta le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco per la situazione di emergenza dovuta al maltempo nelle Marche. Centinaia gli interventi da ieri per allagamenti, frane e smottamenti, evacuazioni di edifici pubblici e privati, soccorso ad automobilisti rimasti bloccati. In azione due elicotteri dei vigili del fuoco dei nuclei di Pescara e Bologna, che hanno effettuato decine di recuperi di persone bloccate sui tetti delle abitazioni e nelle vetture semisommerse dalle acque. La situazione resta critica al momento soprattutto nella zona di Senigallia, dove sta operando da ieri un dispositivo di soccorso formato da oltre 200 vigili del fuoco, con sezioni operative giunte dai comandi di Toscana, Emilia Romagna e Abruzzo, squadre di soccorritori acquatici dai comandi di Venezia e Ravenna e squadre da altri comandi provinciali delle Marche. Più di 50 gli automezzi di soccorso impiegati, con 4 anfibi e 10 battelli pneumatici. Per risolvere immediatamente i gravi danni subiti dalla sede dei vigili del fuoco di Senigallia e ripristinarne la completa e indispensabile piena operatività, il capo del dipartimento prefetto Alberto Di Pace, d’intesa con il ministro dell’Interno Angelino Alfano che sta seguendo sin dal primo momento lo sviluppo della situazione d’emergenza, ha inviato sul posto il direttore centrale per le risorse logistiche Dante Pellicano. Malgrado i danni, osserva il Dipartimento, il soccorso dei vigili del fuoco, coordinato dal direttore regionale Giorgio Alocci, non ha subito rallentamenti grazie alla mantenuta funzionalità della sala operativa e l’immediata attivazione di un’unita comando locale posizionata all’uscita del casello autostradale, che rappresenta la zona più colpita dall’alluvione.

Dal 1955 ad oggi nelle Marche ci sono state dieci grandi inondazioni e negli ultimi 200 anni nella regione si sono verificati almeno 24 eventi meteo-climatici maggiori. E’ quanto emerge dai dati dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRPI-CNR) che redige annualmente il “Rapporto Periodico sul Rischio posto alla Popolazione italiana da Frane e da Inondazioni”.

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