Una giovane contadina picchia l’asino recalcitrante a scendere il sentiero. E’ legittimo, è opportuno riprenderla con macchina fotografica e video e pubblicare la scena su Internet?

Provo a descrivere compiutamente la scena e a formulare gli interrogativi che, prima di svolazzare come esercizio nella mia mente, mi sono stati imposti da quattro “militari in borghese” che mi hanno inseguito per farmi cancellare le foto e le riprese.

Dunque ci troviamo a camminare poco prima del tramonto in un bellissima grande spiaggia atlantica del Sud marocchino. “Guarda che scena bucolica, biblica” ci diciamo col mio compagno mentre vediamo una giovane vestita in modo tradizionale che scende da sola con un asino. Solo dopo aver cominciato a fotografarla – a distanza, con lo zoom – ci rendiamo conto che l’asino (o l’asina) si è bloccato e che la contadina sta cercando di farlo muovere in ogni modo. Tirandolo per le orecchie, sferzandolo, prendendolo a calci, spingendolo. Niente da fare, l’asino si pianta bloccato come nelle storielle sugli asini. La scena, comunque, la video riprendo mentre pensiamo al da farsi. Arrivano quattro uomini marocchini che passeggiano ignari sulla spiaggia. Li fermiamo e indichiamo la scena, chiedendogli se gli viene in mente una soluzione incruenta. Dopo qualche esitazione i quattro corrono dalla ragazza, vediamo che le parlano, che sciolgono l’asino dai pesi e dalla bardatura e che riescono finalmente ad accompagnarlo giù. Con grandi gesti ci fanno segno di non fotografare più, per cui ce ne andiamo senza sapere gli ulteriori sviluppi; ma abbastanza soddisfatti di aver trovato una soluzione meno brutale e più efficace allo sciopero dell’asino che più veniva malmenato e più si bloccava.

Ripreso il cammino abbiamo la sensazione che i quattro ci stiano inseguendo e in effetti più acceleriamo il passo e più lo accelerano anche loro. Alla fine mi lascio circondare e i quattro – con posizioni e accenti più o meno cortesi o minacciosi -dicono che sono militari in borghese e che vogliono accertarsi che io cancelli le foto. Non vi dico cosa ho fatto e come, lo lascio indovinare.

Che fare delle foto e dei video? Una risposta parziale ed empirica che mi sono dato è stata quella di essere più cauto trattandosi di una donna. Le donne marocchine non vogliono assolutamente farsi riprendere. Per ora pubblico solo una foto.

Ma vi pongo le domande che ci siamo posti. Se uno si trova da solo con un asino che si blocca, cosa deve e può fare?

Se uno vede in un luogo pubblico come la collina e la spiaggia, un asino picchiato, può riprendere la scena? E’ giusto che lo faccia? ma soprattutto: farebbe bene a riprodurla, a pubblicarla o no?

Ma ditemi voi cosa pensate, di questo episodio e delle mie domande.

Articolo Precedente

Canonizzazione Papi: l’evento mediatico-religioso dell’anno

next
Articolo Successivo

Cultura e copia privata: caro Franceschini fa’ una cosa di sinistra, o di civiltà

next