Avevamo promesso che avremmo provato a smontare la legge 40 davanti a ogni giurisdizione interna e internazionale, perché è una legge violenta e discriminatoria.

Ogni promessa è debito e oggi, come radicali dell’associazione Luca Coscioni, ne abbiamo saldato un’altra parte importante, con la caduta del divieto di fecondazione eterologa sancito dalla Corte costituzionale.

Oltre alla grande soddisfazione, in particolare per le persone che finalmente non saranno più obbligate a spendere decine di migliaia di euro per andare all’estero, ci sono due considerazioni politiche urgenti.

La prima: è il momento di far cadere anche il divieto alla ricerca sugli embrioni. Ci impegneremo ancora su questo, anche attraverso azioni di disobbedienza civile.

La seconda: c’è da fare attenzione alla questione del fine vita. Se il Parlamento approvasse una legge contro il testamento biologico, come la proposta Calabrò della scorsa legislatura, farebbe la stessa fine della legge 40, perché contraria a principi costituzionalmente garantiti. Ecco perché è importante che si inizi a discutere a partire dalla nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale.

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