Attenzione a non scambiare lucciole per lanterne. Dovesalute è il nuovo portale del ministero della Salute che raccoglie gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), 44 tra pubblici e privati (con 65 sedi sul territorio nazionale), cioè gli ospedali di eccellenza che fanno anche ricerca clinica. Sul portale la ricerca funziona in due modi: inserendo una parola chiave (la patologia o il servizio richiesto, per esempio “pronto soccorso”) e la città (o il cap); oppure digitando direttamente il nome della struttura ospedaliera. Se scegliete la prima opzione per adesso non trovate risultati (si spera che sia solo una fase di rodaggio…).

Gli Irccs però sono già stati schedati. Breve descrizione della struttura, contatti, indicazioni stradali, posti letto, tempo di degenza, numero interventi chirurgici, elenco reparti, servizi (di dialisi, di rianimazione, pronto soccorso, ecc), apparecchiature, foto, facilitazioni per i disabili, sistemazione (anche per i familiari), consulenza e sostegno, alimenti e altri servizi (bancomat, edicola, bar), parcheggio: sono tutte le informazioni a disposizione. Forse l’unica vera novità è la possibilità per gli utenti di dare voti (da una a cinque stelle) sull’accoglienza e l’assistenza ricevuta e scrivere commenti.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ce la spaccia come una mossa da Indiana Jones. “E’ una rivoluzione nella trasparenza dei sistemi sanitari” ha detto in sede di conferenza stampa. Ma di che stiamo parlando? Al massimo è un Tripadvisor della sanità, una vetrina o un raccoglitore che semplifica la ricerca. Niente di più, niente di meno. Perché per esempio non vengono inseriti i tempi per le liste di attesa? O l’ammontare della spesa farmaceutica (chi spende di meno in proporzione al numero di pazienti di solito fa scelte più oculate e non fa favori alle industrie del farmaco)? O ancora i servizi ambulatoriali offerti (significa più visite specialistiche, cioè meno ricoveri e meno spese)? Per non parlare dei contributi e delle sovvenzioni incassati, oltre agli stipendi di medici e dirigenti.

In futuro, ha promesso il ministro, attraverso il sito si potranno ricercare anche farmacie, laboratori di analisi, medici di famiglia e pediatri. Speriamo con qualche dettaglio in più in modo che meriti sul serio il titolo di portale trasparente.

Articolo Precedente

Buon compleanno a Franco Basaglia, protagonista di un’Italia che non c’è più

next
Articolo Successivo

Vini in anteprima: le nuove annate di Chianti Classico

next