Rincomincia la politica degli annunci sul patto con Berna per stanare i capitali italiani nascosti in Svizzera. Quello, per intenderci, che i contribuenti attendono dalla primavera del 2012 e che, stando al politico di turno, l’Italia sarebbe stata sul punto di firmare almeno un paio di volte. Ma non è ancora successo. Questa volta è stato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni a dare la “notizia”, al termine di un incontro a Berna con la collega svizzera Eveline Widner-Schlumpf. E l’intesa dovrà tenere conto della sanatoria recentemente varata dall’esecutivo, quella che prevede per il pagamento di tutte le imposte dovute e il completo superamento dell’anonimato nell’ambito della voluntary Disclosure cui l’Italia, stando a Saccomanni, non intende derogare anche con gli accordi con il paese elvetico.

L’obiettivo del governo è quello di chiudere l’accordo “complesso” prima della visita in Svizzera del presidente del Repubblica Giorgio Napolitano, in programma appunto per maggio. Gli occhi sono ovviamente puntati sul rimpatrio dei capitali (ammesso che ne siano rimasti ancora) ma – ha spiegato il titolare dell’Economia – sul tappeto ci sono anche altri temi: il trattamento fiscale dei transfrontalieri e di Campione d’Italia, la revisione contro le doppie imposizioni, la black list e l’accesso al mercato finanziario.

“Abbiamo dato mandato alle nostre delegazioni – ha detto il ministro – di definire in tempi brevi un accordo complesso su questi temi ma anche sullo scambio delle informazioni. Auspico che questo possa avvenire entro maggio quando è in programma una visita in Svizzera del presidente della Repubblica italiana cosicché un confronto che è andato avanti per lungo tempo possa essere concluso in modo positivo”.

Il ministro elvetico, che ha ospitato il collega italiano nella sede del Dipartimento delle finanze, ha sottolineato da parte sua come anche l’Italia sia interessata a raggiungere un accordo per concludere con successo la voluntary disclosure e ha definito l’incontro “costruttivo” e caratterizzato “da un’atmosfera lavorativa”. Per Saccomanni, in goni caso, “i giorni per gli evasori sono oramai numerati”.

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