“Con le modifiche del Movimento 5 stelle nessuno avrebbe più stipulato contratti con la pubblica amministrazione“. Ne è convinta la senatrice del Pd Magda Zanoni, titolare dell’emendamento al decreto “Salva Roma” col quale il Senato ha cancellato la possibilità per Comuni, Regioni e Stato di recedere da contratti d’affitto entro la fine del 2014 con un preavviso di trenta giorni. Una modifica voluta dai 5 Stelle per tagliare costi come quelli per gli affitti dei palazzi di Montecitorio, un contratto che in diciotto anni ha fruttato 444 milioni all’immobiliarista romano Sergio Scarpellini. “L’intenzione era buona, va bene”, concede la senatrice, che definisce “esoso” l’affitto per le stanze dei deputati. “Ma bisogna anche saper scrivere le leggi, se devono valere da Domodossola a Lampedusa”.

Perché avete cancellato le modifiche del Movimento 5 stelle?
Intanto c’erano profili di incostituzionalità. Perché non si può far valere per un anno, il 2014, regole che valgono per qualcuno e non per altri. E poi se fai una legge nazionale per risolvere un caso specifico come quello dei palazzi di Montecitorio rischi di bloccare l’intero mercato. Chi avrebbe stipulato contratti con l’amministrazione se lo Stato può recedere quando vuole?

Intanto lo Stato continua a pagare un affitto che in diciotto anni è costato più di 400 milioni.
Che si tratti di un problema non lo metto in dubbio. Ma va affrontato come un caso specifico, non con una legge nazionale che rischia di creare altri problemi. Meglio un’attività amministrativa per chiedere che siano rivisti i termini dell’affitto. Tutt’al più un’azione giudiziaria.

È un impegno?
Non ho problemi a prendermi questo impegno, anzi. Ma i contratti non li fanno i politici. Vengono stipulati da dirigenti amministrativi. Evidentemente c’è stato chi ha gestito male determinati rapporti, concedendo guadagni eccessivi. Ma noi parlamentari non possiamo trasformarci in giudici o sostituirci ai dirigenti.

Cosa farà lei in concreto?
Appena torno in Senato chiederò il materiale che riguarda tutti gli immobili in questione e le relative scadenze. Per i contratti che hanno davanti ancora molti anni di vita si potranno proporre azioni giudiziarie per verificare la congruità degli affitti con le reali condizioni di mercato.

Senza le modifiche dei grillini, il Pd se ne sarebbe mai accorto?
Io sono appena arrivata in Parlamento, come loro. Non posso prendermi la responsabilità di diciotto anni di affitto. Ma sono altrettanto sensibile al problema dei costi della pubblica amministrazione. Possiamo anche fare un’interrogazione insieme con il Movimento 5 stelle, per ottenere tutte le informazioni necessarie e decidere come procedere.

M5S e Pd insieme? Renzi e Grillo saranno d’accordo?
Guardi (ride), io sono una persona anomala da questo punto di vista: non mi pongo il problema. Né di saltare sul carro di Renzi in questo momento, né di fare cose utili anche se a proporle è il M5S. Sono fatta così.

E se qualche collega di partito le chiedesse di chiudere un occhio sui contratti stipulati con Scarpellini?
Questo signore io non lo conosco. Ho letto il suo nome sui giornali. Ma non permetto a nessuno di prendermi sotto braccio per chiedermi di chiudere un occhio. Vengo da una terra più che sabauda, una terra di valdesi con rigidi principi. Sono stata assessore al bilancio di Pinerolo (Torino) per quindici anni, e tutti mi rispettano per il mio modo di lavorare.

Cancellata la norma, concedete ai grillini la buona intenzione?
Quando si devono fare leggi nazionali bisogna avere molta cautela. Le buone intenzioni, ahimè, non bastano. Ma le dirò anche che non aspetto il M5S. Non per imparare a fare la spola in treno avanti e indietro. Non per fare opere di moralizzazione della pubblica amministrazione. Chi lavora con me lo sa.

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