“L’amministrazione di Parma ha installato gli autovelox in tangenziale per la sicurezza o per riempire le casse del Comune?”. La domanda arriva dal Movimento Nuovi Consumatori, che da mesi attacca i Cinque stelle sulla presunta irregolarità dei dispositivi per il rilievo della velocità, che da gennaio 2013 hanno fruttato all’amministrazione quasi 9 milioni di euro in contravvenzioni. Secondo il presidente nazionale dell’associazione Filippo Greci, il Comune sapeva fin dall’inizio che i velox avrebbero portato a questo risultato. A dimostrazione di questo, c’è un video tratto da un servizio della puntata di Ballarò del 2 aprile 2013 che mostra l’esito della trattativa tra Comune e sindacati sulla questione delle indennità dei dipendenti comunali, che a inizio anno aveva portato a proteste di tutto l’organico. 

Nel video (minuto 4,40), il segretario di Fp Cgil Sauro Salati esce dal municipio dopo un incontro con l’amministrazione, affermando di avere trovato l’accordo. “Il miracolo è compiuto – dice ai giornalisti che lo aspettano fuori dagli uffici – abbiamo un parziale accordo. Due autovelox che porteranno al Comune di Parma 10 milioni di euro entro la fine dell’anno”. Più multe quindi, e più soldi per pagare i dipendenti comunali. Una scommessa che il Comune, secondo il Movimento Nuovi Consumatori, sapeva già di aver vinto in partenza, come poi si è dimostrato, visto che i milioni accumulati entro la fine dell’anno arriveranno presumibilmente a 10. “Vogliamo sapere se il Comune sapeva già che con quei velox avrebbe fatto cassa, se erano stati messi in modo tale da garantire un’entrata, e se è vero, come pensiamo, che sono stati installati solo con quell’obiettivo”, chiede Greci, che porterà il video all’attenzione della Guardia di finanza e della Procura per fare chiarezza sulla vicenda e su quanto dichiarato durante l’incontro tra sindacati e amministrazione. Il sindacalista, contattato da ilfattoquotidiano.it, ha dichiarato che quella concordata ad aprile “è stata una valutazione che avevamo fatto insieme. È ovvio che si fanno stime e che nel momento in cui si mettono autovelox, così come per i varchi, si prevede un aumento di entrate derivanti dalle contravvenzioni”.

Intanto le multe da gennaio 2013 sono fioccate a più di 70mila, con una media di 423 al giorno. A crescere, oltre alle contravvenzioni, si aggiungono anche i ricorsi contro gli autovelox, che l’associazione guidata da Greci ha sempre dichiarato illegittimi per ragioni che vanno dall’irregolarità nei verbali al posizionamento, fino alla scarsa visibilità delle segnalazioni e alla mancata autorizzazione all’installazione. Per questo il Movimento ha chiesto al Tribunale civile di Parma di disattivare i dispositivi, in attesa che la Procura valuti la richiesta di sequestro preventivo presentata lo scorso 23 ottobre con un esposto denuncia. “E’ la prima volta in assoluto che si chiede a un giudice civile di bloccare un dispositivo che appartiene a un’amministrazione pubblica – continua Greci – ma non possiamo lasciare che i cittadini paghino le multe, quando anche i giudici di pace dichiarano che i velox sono illegittimi”.

Dalla parte del Movimento Nuovi Consumatori ci sono infatti le sentenze dei giudici di pace, che hanno già dato ragione all’associazione in 264 casi contro soli 5 rigetti. Finora gli esposti presentati ai carabinieri sono oltre 500. La Procura aveva archiviato un primo esposto, ma entro la fine dell’anno il presidente Greci assicura che ne arriveranno più di mille, perché i cittadini continuano a bussare alla porta dell’associazione. E questo, nonostante più volte il sindaco Federico Pizzarotti e l’assessore alla Sicurezza Cristiano Casa abbiano ribadito che i velox sono regolari, invitando i cittadini a pagare le multe. Per ora il braccio di ferro continua. Il verdetto del Tribunale sulla disattivazione degli autovelox arriverà tra una quindicina di giorni, ma intanto il Movimento non si ferma. A metà dicembre Greci annuncia un nuovo capitolo: sarà depositato il primo atto giudiziario pilota da parte di un cittadino che ha accumulato 13 contravvenzioni e chiederà il risarcimento dei danni patrimoniali e morali al Comune di Parma.

Alle accuse di Greci e del Movimento ha risposto con durezza l’assessore Casa: “Ormai è stato sfiorato il ridicolo – ha affermato – Per avere visibilità e attenzione si è arrivati anche a questo, a raccontare assurdità fuori da ogni logica”. Il Comune ha spiegato che i 9 milioni di euro messi a bilancio non derivano soltanto dalle multe emesse dagli autovelox in tangenziale, ma da tutte le sanzioni comminate nel territorio, compresi i varchi elettronici. “E’ assolutamente irrilevante se, durante una fase concitata di una trattativa sindacale dello scorso aprile – ha chiarito l’assessore – qualche rappresentante sindacale abbia sostenuto imprecisioni o informazioni erronee. Tanto più che da normativa vigente il Comune di Parma ha pieno diritto ad utilizzare parte della quota del ricavato delle sanzioni per la sicurezza stradale, come già avviene, ed un altro 50 per cento per differenti attività amministrative”.

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