Una città raccontata attraverso sapori e profumi che parlano della sue tradizioni e della sua identità esattamente come i monumenti e gli eventi più importanti che l’hanno attraversata nel corso dei secoli. È un viaggio nel gusto e nell’essenza più vera di Palermo quello offerto da “Streat Palermo Tour”, un percorso a piedi tra le piazze storiche e i mercati popolari del centro cittadino con protagonista lo “street food” del capoluogo siciliano, che in una classifica pubblicata nel 2012 da Forbes è stata indicata come la quinta città al mondo per la qualità del cibo di strada.

Un itinerario che si snoda tra rosticcerie, pasticcerie, venditori ambulanti, passando dai pomodori Pachino ai fichi d’India, dai cefali alle panelle e agli arancini innaffiati da un bicchiere di Marsala o Zibibbo, fino ad arrivare al conclusivo pranzo vastaso in una taverna tipica. A fare da guida e a raccontare ai partecipanti (soprattutto stranieri) aneddoti e curiosità nascosti dietro i luoghi, le diverse pietanze e chi le cucina è Marco Romeo, 31enne palermitano DOC, creatore dell’iniziativa. Come riportato nella sua presentazione sul sito, la decisione di lanciare lo “Streat Palermo Food” è nata dalla volontà di “condividere con i viaggiatori le piccole emozioni quotidiane della Palermo di strada. Considero i partecipanti al tour amici in visita, e non turisti a cui spillare soldi”.

Accompagnatore turistico abilitato per inglese, arabo e spagnolo e con in tasca una laurea in lingue e letterature straniere e un master in marketing e comunicazione, Marco conduce i suoi compagni di viaggio in un giro suggestivo che parte alle 10.30 del mattino da piazza Verdi, di fronte alla scalinata del Teatro Massimo, e si conclude alle 15 presso la Cattedrale. Per un costo di 35 euro propone ai partecipanti 6 assaggi di cibo di strada (da annotare con cura sul “Passaporto del mangione” di cui viene dotato ciascun membro del gruppo), 3 degustazioni di vini dolci locali e il pranzo finale in taverna con dolcino siciliano finale. Tutto in nome del buon cibo, del fascino di una città unica e del piacere di condividere insieme un’esperienza coinvolgente. Anche perché, come sottolinea lo stesso organizzatore al termine della sua presentazione sul sito dell’iniziativa, “cu mancia sulu s’affuca!” (chi mangia solo, si strozza!).

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