“La tragedia di Lampedusa è stata una sconfitta per lo Stato”. Così il miinistro della Difesa Mario Mauro risponde alla domanda di Santoro sulla tragedia di Lampedusa e sulla sua accusa relativamente alla severità nei confronti dei migranti al per gli “scafisti”. E spiega che tanti immigrati sono persone che chiedono asilo: “Avevamo istituito la Frontex, agenzia nella quale gli altri stati non hanno mostrato interesse per agire anche perché se un paese estero interviene ed accoglie gli immigrati a bordo, deve portarseli a casa”
Servizio Pubblico
Servizio Pubblico, Mauro: “Il dramma Lampedusa una sconfitta per l’Italia”
- 17:34 - Europee: Azione, 'serve decreto per voto italiani in Gb, sono quasi 500mila'
Roma, 10 mag. (Adnkronos) - “Il governo adotti un provvedimento urgente per consentire ai quasi 500mila italiani residenti nel Regno Unito di votare alle prossime elezioni europee, senza dover necessariamente rientrare in Italia, con costi di viaggio onerosi e insostenibili”. Così, in una nota, le parlamentari di Azione Mariastella Gelmini e Federica Onori, che sul tema hanno presentato interrogazioni al Senato e alla Camera.
"Le norme attualmente in vigore – proseguono - non consentono infatti ai cittadini italiani residenti in Paesi extra Ue, qual è il Regno Unito dopo la Brexit, di votare dove risiedono, nelle sezioni istituite presso ambasciate e consolati. E la stessa problematica vale anche per altri Paesi, come ad esempio la Svizzera e la Norvegia. Un'anomalia che ci pone indietro in Europa, visto che siamo l'unico Paese fondatore dell'Unione e uno dei pochi Stati membri a non permettere ai propri cittadini residenti in Paesi extra Ue di votare nel territorio di residenza per le elezioni europee. Azione aveva già sollecitato un intervento del governo presentando un emendamento al decreto elezioni, ora torniamo chiedere che venga trovata una soluzione che garantisca l’esercizio del diritto di voto a questi cittadini di fatto condannati, in gran parte, all’astensionismo coatto, cosa che il nostro Paese, alle prese anche con tassi di astensionismo volontario decisamente allarmanti – concludono Gelmini e Onori – non può e non si deve permettere”.
- 17:30 - **Europee: Vespa unico 'arbitro', tra Meloni e Schlein focus su idee e programmi**
Roma, 10 mag. (Adnkronos) - Un unico arbitro: Bruno Vespa. Nessun dibattito allargato ad altri direttori, sarà lui e lui solo a dirigere la partita Meloni-Schlein, giovedì 23 maggio a 'Porta a Porta'. A quanto apprende l'Adnkronos, dunque, nello studio di via Teulada saranno in tre: il giornalista e le due leader. Per un confronto che, viene spiegato, sarà "molto istituzionale": "L'obiettivo sarà quello di raccontare programmi, idee e proposte" in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno, che vedono entrambe candidate.
Quanto alla scelta della Rai -nelle settimane scorse erano circolate anche ipotesi che vedevano in campo La7 e Skytg24- dallo staff di Meloni spiegano che "andare su un'emittente privata non era possibile: la sede naturale per accogliere il confronto del presidente del Consiglio dei ministri è il servizio pubblico". Da qui, lo studio di Vespa, ribattezzato da sempre dagli addetti ai lavori 'terza Camera dello Stato'. Per un confronto che vede per la prima volta due donne 'incrociare le spade', l'una presidente del Consiglio, l'altra leader dell'opposizione. Ma non sarebbe questo l'unico elemento di novità.
Dallo staff di Meloni rimarcano infatti come, con questo faccia a faccia, la premier si presti a "qualcosa che nella politica italiana non si è mai visto prima: non è mai successo, infatti, che un premier in carica, nel pieno del suo mandato e delle sue funzioni, abbia accettato di confrontarsi in un incontro pubblico con un altro leader dell'opposizione. I confronti che abbiamo visto negli anni, infatti - viene rimarcato - si sono tenuti a pochi giorni dal voto per le elezioni politiche", quindi al giro di boa, ovvero "a mandato praticamente finito. Gli altri confronti, invece, sono stati fatti da ex premier ma mai da premier in carica". Il che farebbe di quella di Meloni "una scelta senza precedenti".
- 17:26 - Europee: Bonelli e Fratoianni (Avs), 'confronto Meloni-Schlein violazione par condicio'
Roma, 10 mag. (Adnkronos) - "Ci risiamo. È una specie di riflesso condizionato quello che ripropone a ogni turno elettorale l'idea che la politica possa essere ridotta a bianco e nero in un confronto duale che non rispecchia in nessun modo la realtà politica del nostro Paese. L'annuncio del confronto televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein rappresenta l'ennesima violazione della par condicio. Non si tratta di una questione formale ma di un problema sostanziale". Così in una nota i deputati di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, rispettivamente portavoce di Europa Verde e segretario di Sinistra Italiana.
"Le elezioni Europee - spiegano i due parlamentari - si svolgono con un sistema proporzionale e un confronto come questo assume le caratteristiche di una forzatura in senso maggioritario della competizione che non è tra due candidate o leader di partito, per quanto autorevoli, ma tra diverse e molteplici proposte politiche rappresentate da partiti che si confronteranno nelle urne l'8 e il 9 giugno. In questo modo, si rischia di falsare e condizionare la campagna elettorale per le europee", mettono in guardia Bonelli e Fratoianni.
- 17:25 - Bari: Verini (Pd), 'audizione Emiliano prova pochezza e inconsistenza destra'
Roma, 10 mag. (Adnkronos) - “L’audizione del Presidente della Puglia Emiliano è stata importante perché ha confermato e fatto toccare con mano quanto forti e costanti siano stati in questi venti anni l’impegno e i risultati delle istituzioni, del Comune e della Regione nel contrastare illegalità e criminalità organizzata". Così il senatore Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Antimafia.
"Impegno che ha trasformato quella realtà, in un rapporto forte anche con l’antimafia sociale. L’audizione ha dimostrato la pochezza e l’inconsistenza di una destra che (con lo zelante quanto strumentale supporto della rappresentante di Italia Viva) ha provato con spregiudicatezza a usare la Commissione Antimafia come un manganello, per fini di propaganda partitica ed elettorale. Per colpire chi, come Michele Emiliano e Antonio De Caro, in diversi ruoli le mafie le ha combattute e le combatte davvero. Le mafie sono ovunque pericolose e penetranti. In tutta Italia. E purtroppo questo governo indebolisce le misure dì contrasto e prevenzione a queste e alla corruzione. Ma in Puglia - e l’audizione del presidente Emiliano l’ha confermato - ci sono istituzioni, forze sociali e culturali, forze della Magistratura e della sicurezza, che insieme hanno creato le condizioni per combattere questa battaglia di legalità”.
- 17:24 - **Europee: Vespa unico 'arbitro', tra Meloni e Schlein focus su idee e programmi**
Roma, 10 mag. (Adnkronos) - Un unico arbitro: Bruno Vespa. Nessun dibattito allargato ad altri direttori, sarà lui e lui solo a dirigere la partita Meloni-Schlein, giovedì 23 maggio a 'Porta a Porta'. A quanto apprende l'Adnkronos, dunque, nello studio di via Teulada saranno in tre: il giornalista e le due leader. Per un confronto che, viene spiegato, sarà "molto istituzionale": "L'obiettivo sarà quello di raccontare programmi, idee e proposte" in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno, che vedono entrambe candidate.
Quanto alla scelta della Rai -nelle settimane scorse erano circolate anche ipotesi che vedevano in campo La7 e Skytg24- dallo staff di Meloni spiegano che "andare su un'emittente privata non era possibile: la sede naturale per accogliere il confronto del presidente del Consiglio dei ministri è il servizio pubblico". Da qui, lo studio di Vespa, ribattezzato da sempre dagli addetti ai lavori 'terza Camera dello Stato'. Per un confronto che vede per la prima volta due donne 'incrociare le spade', l'una presidente del Consiglio, l'altra leader dell'opposizione. Ma non sarebbe questo l'unico elemento di novità.
Dallo staff di Meloni rimarcano infatti come, con questo faccia a faccia, la premier si presti a "qualcosa che nella politica italiana non si è mai visto prima: non è mai successo, infatti, che un premier in carica, nel pieno del suo mandato e delle sue funzioni, abbia accettato di confrontarsi in un incontro pubblico con un altro leader dell'opposizione. I confronti che abbiamo visto negli anni, infatti - viene rimarcato - si sono tenuti a pochi giorni dal voto per le elezioni politiche", quindi al giro di boa, ovvero "a mandato praticamente finito. Gli altri confronti, invece, sono stati fatti da ex premier ma mai da premier in carica". Il che farebbe di quella di Meloni "una scelta senza precedenti".
- 17:24 - Famiglia: Furfaro (Pd), 'governo Meloni affossa family act, è nemico famiglie'
Roma, 10 mag. (Adnkronos) - “Un governo contro le famiglie, questo è il vero volto del governo Meloni. Dopo il reddito di cittadinanza, il fondo affitti e quello contro la morosità incolpevole oggi questa destra affossa anche il Family act". Così il responsabile welfare del Pd e capogruppo in commissione Affari sociali della Camera, Marco Furfaro.
"Una riforma che aveva lo scopo di sostenere famiglie, donne lavoratrici e giovani, approvata all’unanimità dal parlamento nel 2022. Affossata dopo l'ennesima presa in giro sulla pelle degli italiani: prima prorogano di un anno le deleghe firmate da Bonetti e Orlando, poi a pochi giorni dalla nuova scadenza il governo decide di non prorogarle e di fatto fa quello a cui ormai ci ha abituati: taglia sulla pelle di donne, famiglie e persone fragili per finanziare condoni e opere inutili. La riforma era un punto di partenza e prevedeva il sostegno alle spese educative dei figli, l’aumento dei congedi di paternità, il sostegno all’imprenditoria femminile, il sostegno ai liberi professionisti e l’aiuto finanziario ai giovani. Tutte misure che rappresentavano un programma di interventi strutturali che questo governo preferisce cestinare per seguire la loro logica delle mancette”.
- 17:23 - Famiglia: Boschi, 'affossamento family act è 'regalo' governo a mamme'
Roma, 10 mag. (Adnkronos) - "Sarà l’affossamento della legge delega del Family Act il regalo del governo per la festa della mamma. Una riforma nata alla Leopolda, che ha visto la luce con il governo Draghi e che resta la misura a livello economico-finanziario più significativa messa in campo negli ultimi anni per le famiglie e per la natalità”. Così la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi.
“Il governo Meloni usa la famiglia come un vessillo da sventolare, ma nei fatti per la natalità e le famiglie fa solo danni cancellando una misura che da mesi chiediamo venga pienamente attuata nella parte del sostegno ai giovani, alle famiglie, ai servizi educativi. Per farlo, però, servono le risorse, quelle stesse che il governo dirotta su altro, magari alle società di calcio di serie A. Se veramente Meloni e i suoi ministri avessero voluto dare risposte concrete alle famiglie avevano solo una cosa da fare: prendere il Family act, investire risorse vere e attuarlo. Che a Meloni le famiglie stessero a cuore solo in campagna elettorale lo avevamo capito già dall’ultima legge di bilancio quando il governo ha alzato le tasse su pannolini, latte in polvere, seggiolini, facendo pagare un conto salato alle famiglie con figli. Stavolta si e’ superata. Annunciano che cancellano buona parte del family act e si arrampicano sugli specchi per non dire la verità: preferiscono sprecare soldi altrove”, conclude.