Durante le commemorazioni della strage del 2 agosto 1980, il ministro Graziano Delrio aveva guadagnato gli applausi di tutto il consiglio comunale di Bologna, con la promessa di inserire la questione dei risarcimenti per i familiari delle vittime già nel pacchetto sicurezza. Ma forse si era spinto troppo oltre. Perché, ad appena una settimana dalle celebrazioni, c’è già il primo slittamento: la misura annunciata dall’ex sindaco di Reggio Emilia non è entrata nel decreto appena varato dal Governo Letta.

Il provvedimento sui risarcimenti è atteso da molto, dal momento che renderebbe pienamente funzionante la legge 206 del 2004, che regola la materia legata ai benefici economici, fiscali e previdenziali alle vittime di atti di terrorismo e ai loro familiari. Per questo a Bologna le parole di Delrio avevano subito incassato l’entusiasmo di tutti. “Contiamo di inserire nel prossimo decreto sicurezza il provvedimento sui risarcimenti” aveva detto davanti a un’aula stracolma il ministro, inviato a Bologna come rappresentante dell’esecutivo alle commemorazione della strage della stazione. “Attendiamo il responso dell’Economia ma in poche settimane, al massimo in pochi mesi, risolveremo questo problema. Finalmente va a compimento un atto dovuto un concreto riconoscimento per i parenti delle vittime e dei feriti” aveva poi specificato a margine. Parole che avevano lasciato soddisfatto il presidente dell’Associazione familiari delle vittime, Paolo Bolognesi: “Finalmente, forse è la volta buona che si riesce a risolvere”.

E invece bisognerà aspettare. Ancora non è chiaro se dei risarcimenti si tornerà a parlare nel Consiglio dei ministri convocato per il 23 agosto. Forse si dovrà attendere la discussione del prossimo provvedimento dedicato alla previdenza, dove insieme a quella degli esodati potrebbe rientrare anche il nodo sui risarcimento ai parenti delle vittime della strage. Da Roma assicurano che rimane il massimo impegno del Governo a dare una risposta il prima possibile, ma di fatto, con il rinvio la promessa del ministro per gli Affari regionali, per adesso, rimane solo sulla carta.

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