Il 3 Luglio tornano i Mondiali Antirazzisti. La manifestazione, giunta quest’anno alla sua diciassettesima edizione, si terrà per il terzo anno consecutivo a Bosco Albergati, Castelfranco Emilia, provincia di Modena. Cinque giornate di sport e cultura nel nome dell’integrazione e della lotta al razzismo. Alle discipline canoniche – basket, pallavolo e calcio a sette – sui campi dei Mondiali sarà possibile divertirsi anche con rugby, softball, cricket e, novità di questa edizione, con il Tchoukball, sport di squadra che non prevede il contatto fisico, ideato per divertire ed educare al rispetto dell’avversario.

Bosco Albergati si trasforma in un grande paese – ogni edizione conta di 8.000 presenze – dove gente di ogni etnia, sesso, religione ed età si riunisce esclusivamente per giocare, conoscersi e divertirsi. Gli odi, gli attriti, le incomprensioni ai Mondiali non entrano. Qui lo scambio e il confronto nascono spontanei: una palla da cricket che ti rotola tra i piedi ti porta a scambiar due chiacchiere con bengalesi e pakistani, una da softball con filippini e indonesiani; e il gioco è fatto. La sera, quando i bambini dormono nelle tende e le derrate più disparate sono state digerite, Bosco Albergati si trasforma in un Festival musicale.

Quest’anno saliranno sul palco, tra gli altri, 99 Posse e Los Fastidios; la prima, band nata nei centri sociali napoletani guidata da ‘O Zulù (recentemente aggredito, insieme al fonico, da un gruppo di fascisti), la seconda, storica formazione Oi! di Verona. Nelle notti si scoprirà come la vulgata comune che vuole tutti gli hooligans cattivi e ignoranti non è poi vera (consigliamo di fraternizzare con i supporters del FC St. Pauli, forse la prima tifoseria anti-fascista d’Europa).

Nelle ore calde, quando giocare è solo da impavidi, sarà la volta degli incontri, conferenze e workshops. Segnaliamo una visita guidata nei luoghi della Resistenza emiliana nella mattinata del 4 Luglio mentre la sera successiva si terrà il dibattito, quanto mai attuale, “Sport contro l’omofobia e il femminicidio”. Ospite d’onore sabato sarà il Ministro all’Integrazione Cécile Kyenge, che ha annunciato la sua presenza nel pomeriggio.

La manifestazione non riceve infatti finanziamenti, né pubblici né privati. La mancanza di fondi e la completa gratuità dell’evento (servizi primari del campeggio, iscrizione al torneo e concerti non comportano per i partecipanti nessun costo) sta mettendo a serio repentaglio il futuro dei Mondiali. L’elemento paradossale è come, a mettere a repentaglio il bilancio della manifestazione, sia uno dei cardini etici dell’evento: la sua ecosostenibilità. I materiali in mater b, la raccolta differenziata, la rete idrica potabile gratuita (scelta che va a scapito dei proventi che deriverebbero dalla vendita di acqua privata in bottiglia) hanno costi altissimi. 

Questo processo perverso risulta lampante dalle problematiche appena esposte, problematiche che la Uisp (principale organizzatore della manifestazione) ha posto e gridato all’alba dell’evento. Per i Mondiali Antirazzisti, manifestazione a cui partecipano 250 squadre provenienti da 25 paesi diversi, non si è smosso nemmeno un euro e per non far morire questa manifestazione è stato attivato un crowdfunding.

Per maggiori informazioni rimandiamo al sito www.mondialirazzisti.org

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