Dal 20% delle politiche di febbraio al circa 6% delle regionali della scorsa domenica: questi i numeri del Movimento 5 Stelle in Valle d’Aosta. La debacle è ancora più significativa alla luce dei 2 comizi, nell’arco di pochi mesi, che Beppe Grillo ha tenuto nella sempre affollata piazza Chanoux di Aosta. Stefano Ferrero è il primo eletto del Movimento in Valle d’Aosta e dice: “E’ uno schiaffone per il movimento, ma non potrà che farci del bene. Su di noi si era concentrato un voto umorale che noi non vogliamo”. Alla presidenza della Regione è stato confermato, anche se con un margine strettissimo di 229 voti, il governatore uscente Augusto Rollandin dell’Union Valdôtaine: “I valdostani hanno apprezzato che anche in momento di crisi abbiamo mantenuto i posti di lavoro e il welfare”. Ma proprio su questo punto parte il primo attacco di Ferrero da consigliere eletto: “Qui si tratta di voto di scambio. La Regione controlla il lavoro e l’economia della valle e il sistema elettorale, attraverso le preferenze, permette di controllare gli elettori”  di Cosimo Caridi

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