“Io sarei venuto qua con un kalashnikov“. Un mitra per sparare contro gli islamici. Sono le parole di un simpatizzante leghista bolognese che quando si accorge di essere ripreso insiste perché la registrazione venga cancellata e alla fine minaccia di rompere la videocamera. Il militante si era avvicinato al banchetto allestito in Piazza Maggiore dal partito di Roberto Maroni per raccogliere le firme contro l’introduzione dello Ius Soli, la proposta che punta a riconoscere la cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati all’interno dei nostri confini. Una normativa invisa al Carroccio che ha allestito dei gazebo nelle piazze delle maggiori città del Nord per protestare e raccogliere firme contro questo disegno. “I diritti si conquistano, non si regalano”, recitano i volantini distribuiti. “Non è razzismo – ha precisato l’esponente leghista Andrea Spettoli – vogliamo evitare che aumentino i clandestini e gli immigrati irregolari. La disoccupazione dilaga tra i giovani italiani, non possiamo permetterci di accogliere altri stranieri”  di Erika Crispo

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Ius soli o ius sanguinis? Per una cittadinanza culturale

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Matrimoni gay, a Parigi scendono in piazza gli oppositori della legge: 39 arresti

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