Il mondo FQ

Istruzione, Carrozza: “Più soldi alla scuola pubblica o me ne vado”

Il ministro ha definito l'investimento "necessario per il futuro del Paese, perché non ci sono altre strade disponibili". E, commentando l'ipotesi di togliere i finanziamenti pubblici alle scuole paritarie come si propone di fare il referendum di Bologna, ha aggiunto: "Sarebbe un disastro"
Istruzione, Carrozza: “Più soldi alla scuola pubblica o me ne vado”
Icona dei commenti Commenti

“Più soldì alla scuola pubblica o me ne vado”. Parola del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che ha definito l’investimento “necessario per il futuro del Paese, perché non ci sono altre strade disponibili”. E, commentando l’ipotesi di togliere i finanziamenti pubblici alle scuole paritarie come si propone di fare il referendum di Bologna, ha aggiunto ai microfoni di Radio 24: “Sarebbe un disastro”.

Video thumbnail

“Le scuole paritarie coprono una parte degli studenti italiani e offrono un servizio pubblico. Se togliessimo questi soldi metteremmo in grave difficoltà queste scuole e molti bambini non avrebbero accesso alla scuola”, ha spiegato, sottolineando che “tra l’altro i 500 milioni circa di finanziamento alle scuole paritarie sono una parte dei 40 miliardi di spesa per la scuola pubblica. Una piccola parte, che però copre laddove il sistema delle scuole statali non riesce ad arrivare”.

Il ministro dell’Istruzione aveva già chiarito su facebook che “l’accordo con le scuole paritarie non è contro la scuola pubblica”, precisando che il dibattito su questo referendum “sembra privilegiare soprattutto le esigenze politiche e i diversi posizionamenti ideologici, piuttosto che gli interessi dei bambini. A volte in queste discussioni la prima impressione è che ci si dimentichi di loro con troppa leggerezza: la sacrosanta battaglia per una scuola pubblica più forte non si può vincere mettendosi contro chi cerca di dare un posto a tutti i bambini”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione