La maggioranza annuncia che il Porcellum sarà modificato entro l’estate prima che venga demolito dalla Corte costituzionale. Ma sulle modifiche da apportare alla legge elettorale l’accordo ancora non c’è. Lo spiega chiaramente Enrico Franceschini, ministro Pd dei rapporti con il Parlamento: “Sulla ‘correzione’ del Porcellum è noto che ci sono opinioni distinte, chi vuole piccoli interventi e chi più ampi come il ritorno al Mattarellum. Ma per raggiungere gli obiettivi ci vuole un passo per volta e oggi abbiamo concordato che entro il 31 luglio si realizzerà la ‘clausola di salvaguardia’ al Porcellum e poi si troverà una mediazione”. Solo ”dopo il 29 maggio si entrerà nel merito” delle modifiche costituzionali e della legge elettorale, annuncia il ministro delle riforme Gaetano Quagliariello, ospite a un convegno della Luiss. Quagliariello ha anche spiegato che avrà un ruolo importante il ‘Comitato dei 40’, composto dalle due Commissioni Affari Istituzionali di Camera e Senato, in un percorso che avrà “l’approvazione finale da parte delle assemblee congiunte” di Montecitorio e Palazzo Madama.

L’annuncio del futuro accordo è stato dato al termine di un vertice tra governo e maggioranza. L’accelerazione è stata determinata dalla recente bocciatura della corte di cassazione della legge varata nel 2005. Rinviando la decisione alla Consulta, la Cassazione esprime dubbi sulla legittimità del premio di maggioranza, ingente alla Camera e frammentato su base regionale al Senato, e sulle liste bloccate che impediscono il voto di preferenza. L’orizzonte delle “modifiche minime”, dunque, potrebbe somigliare molto al vecchio proporzionale. Ipotesi che già trova l’opposizione del segretario Pd Guglielmo Epifani: “Se si andasse al voto con un Porcellum modificato si avrebbe un Parlamento proporzionale, quindi ingovernabile”, ha affermato nel suo intervento al gruppo democratico della Camera. “Di questo credo sia giusto investire la Direzione nazionale del partito”.

La correzione dovrebbe avvenire entro l’estate in parallelo all’avvio del percorso costituzionale per le riforme. “Va subito messa in sicurezza la legge elettorale cambiando il Porcellum”, ha spiegato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, all’uscita dell’incontro tra governo e capigruppo di maggioranza dedicato alle riforme. Il premier non ha spiegato come si intende procedere e non è entrato nel merito della modifica. Il probabile strumento è un disegno di legge governativo. Entro il 31 luglio dovrebbe essere dato il via libera alla doppia lettura, a Camera e Senato, del ddl costituzionale che fissa il percorso sulle riforme istituzionali, compresa la riforma “minima” della legge elettorale. 

A spiegare l’esito del vertice anche Renato Brunetta. “C’è un accordo dentro la maggioranza per fare una riforma minimalista che ricostituzionalizzi il Porcellum e possa essere utilizzata se, Dio non voglia, si va alle elezioni in tempi brevi, mentre la riforma elettorale più organica avverrà dentro le riforme istituzionali“, illustra il capogruppo Pdl alla Camera. “E’ doveroso mettere in sicurezza la legge elettorale. Dopo la riforma della forma dello Stato si può fare la legge elettorale”, è la spiegazione di Renato Schifani. D’altra parte “non bisogna sottovalutare le decisioni della Corte Costituzionale”.

“Mi pare importante che comunque quando si tornerà a votare, non si farà con il Porcellum”. Plaude alle conclusioni del vertice anche Dario Franceschini, che annuncia: “Al termine del percorso costituzionale sulle riforme , che prevede temi come la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo, ci sarà un referendum confermativo a prescindere dal quorum”. 

L’ incontro a Palazzo Chigi era un vertice tra il premier Enrico Letta, i ministri Gaetano Quagliariello e Dario Franceschini ed i capigruppo di maggioranza. Sul tavolo il percorso delle riforme istituzionali, che il 29 maggio sarà insediato ufficialmente in Parlamento.

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