Gli italiani rischiano un salasso di 350 euro a testa per visite ed esami medici, contro gli attuali 150, se il 1 gennaio 2014 entreranno in vigore i 2 miliardi di nuovi ticket da aggiungere agli attuali 2,2 miliardi. Un impatto che il sistema “non regge” se non si amplia la platea dei paganti, secondo l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), visto che gli italiani non esenti sono circa il 25%.

I due miliardi in più di ticket, previsti con la manovra estiva 2011, scatterebbero dal 1 gennaio 2014 e andrebbero a raddoppiare l’incasso attuale dei ticket che si aggira sui 2,2 miliardi, per un totale di 4,2 miliardi. Ad oggi ogni anno gli italiani paganti (quelli cioè che non sono esenti dal ticket per reddito o per patologia) spendono per visite ed esami 150 euro a persona che diventerebbero, se la platea dei paganti rimane invariata, 300-350 euro a testa: su una famiglia di due-tre persone inciderebbe quindi per almeno 5-600 euro di spesa.

Una vera e propria “batosta sui paganti”, afferma il presidente dell’Agenas, Giovanni Bissoni, che ha presentato uno studio sugli effetti del cosiddetto “superticket” (il ticket aggiuntivo sulla specialistica in vigore da metà 2011), che peraltro ha visto incassi dimezzati rispetto alle previsioni. “Già una manovra da circa 800 milioni pone problemi di equità di accesso e di minori entrate – osserva Bissoni – il sistema non reggerebbe l’impatto di altri due miliardi. Da un lato rischieremmo di accentuare temi come l’iniquità e la rinuncia alle cure (tra 2011 e 2012 le prestazioni erogate sono diminuite dell’8,5% in media, ndr) e dall’altro non si riuscirebbe mai a raggiungere quelle entrate”.

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