“Ci  sembra una follia che, in questo momento di crisi economica, si discuta ancora di conflitto di interessi, di prescrizione, di falso in bilancio, di ineleggibilità e financo di un possibile arresto di Berlusconi…”, così parlò Alfano ospite negli studi di Porta a Porta. A parte l’involontaria premonizione sulla carcerazione di Berlusconi, tutto il resto è di una chiarezza esemplare, quasi un programma per il futuro governo di “larghe intese e stretti interessi..”.

Il tentativo di Bersani viene liquidato perché “quel matto” come lo ha pacatamente e moderatamente definito Belpietro, continua a perdere tempo con le minuzie, questioni inutili che non meritano attenzione, infatti sono state archiviate oltre 20 anni fa e non solo dalla destra berlusconiana.

Oggi per domani, Alfano ci ha fatto sapere che servono un governo ed un Presidente della Repubblica che garantisca impunità, immunità, difesa delle norme ad personam e ad aziendam ed integrale tutela del conflitto di interessi. Queste sono le priorità, il resto sono dettagli.

Chi, dentro e fuori il Pd, e per ragioni magari opposte nelle intenzioni, ma convergenti nel fine, lavora per le larghe intese, deve sapere che questa sarà la pietanza da mangiare, e che da questo cibo trarrà beneficio un solo cittadino italiano: in termini personali, patrimoniali e politici.

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