Per il reintegro in magistratura dell’ex pm di Palermo, Antonio Ingroia – candidato di Rivoluzione Civile alle recenti politiche praticamente in tutte le circoscrizioni – pare non esserci altra soluzione, se non quella di mandarlo in Valle d’Aosta, unica regione in cui non si era presentato. E’ quanto ribadito dal vicepresidente del Csm Michele Vietti, a margine del forum giuridico Italia-Russia, in corso a Roma al Tempio di Adriano. “Ad Aosta si scia, è un posto bello”, commenta Vietti, che sdrammatizza con alcuni cronisti, ai quali ricorda di essere piemontese. Poi cambia tono. “La normativa parla chiaro: non si può tornare dove ci si è candidati“. E aggiunge: “Se Ingroia si fosse presentato anche ad Aosta, ci avrebbe creato un problema in più”. Vietti non entra nel merito delle scelte politiche del leader di Rivoluzione Civile, e puntualizza: “Nella scelta fatta dal Csm non c’è alcun intento punitivo. Peraltro Ingroia avrà modo di combattere la criminalità organizzata anche lì, dove c’è una forte infiltrazione della ‘ndrangheta”  di Gabriele Paglino

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