Fare impresa significa rischiare. Nella mia continua ricerca, trovare un imprenditore italiano, nato in Italia, che vuol investire in Italia, non è facile. Trovarne uno che oltre ad investire in Italia ci guadagna, e non licenzia i dipendenti delle aziende che incorpora, è un miracolo. La persona di cui parlo è Alessandro Rosso. Il nome vi sarà familiare: Franco Rosso, suo padre, creò l’omonimo gruppo da zero, oltre 10 anni fa decise di venderlo ad Alpitour.

Immagino cosa si può pensare: “facile far cosi’ l’imprenditore, con i soldi di papino son buoni tutti”. Si certo, in Italia molti con i “soldi di papino” si godono la vita. Altri fanno i bagagli e vanno all’estero. Qui invece succede l’opposto. Alessandro Rosso crea il gruppo TownHouse Collection formato da otto hotels a Milano e Torino (hotel 4 stelle con la sua punta di diamante nel Seven Stars Galleria in Galleria V.Emanuele II a Milano, l’unico hotel 7 stelle certificato Sgs, con un ottimo servizio di maggiordomo personale.). “Hotel di lusso capirai che fatica!” si potrebbe insinuare. Sapete, la verità è che la crisi ha reso “Choosy” anche i ricchi: prima di spendere ci pensano due volte. Gli hotel sono solo il primo passo. Il gruppo Rosso sviluppa sinergie con la Cina creando l’ambiente favorevole per trainare il turismo cinese in Italia. Così mentre i nostri politici discutono di come trasformare l’Italia in un paese per i turisti, qui c’è un uomo che lo fa tutti i giorni.

L’8 marzo Alessandro Rosso ufficializza l’acquisto della Kuoni, storico operatore turistico messo in crisi dallo scenario economico. Cosa si fa? Si licenzia tutti? No al contrario, Rosso organizza una conferenza (direi più un incontro conviviale) dove spiega ai vertici della azienda che non verrà licenziato nessuno. “Ok ci sarà da sudare, dovremmo tornare su ogni cliente passato, chiamarlo cercare di capire perché non ha più acquistato un nostro servizio” spiega gioviale Alessandro seduto sul tavolo, guardando i suoi direttori e i suoi nuovi direttori con aria sorridente “non dico che sarà una cosa semplice, ma i nostri clienti sono diventati esigenti. Quando vanno in vacanza non vogliono avere stress, devono essere seguiti sempre”. Un concetto che, detto da altri, potrebbe sembrare scontato. Osservando il successo fin ora ottenuto da Rosso, successo che lui stesso ammette essere basato sull’attenzione al cliente, le sue affermazioni hanno solide radici. Perfino lo Stato (cosa sconvolgente di questi tempi) si accorge di Rosso e la Simest, gruppo statale che investe in imprese italiane che sviluppano all’estero, decide di partecipare il gruppo di Rosso.

In tutto questo Alessandro Rosso non si dimentica dell’arte. Alcuni giorni fa, negli spazi accanto al SevenStarsGalleria, ne Le Sale del Re a Milano, ha deciso di ospitare una mostra su Leonardo da Vinci. La compagnia Leonardo3 è ospitata nelle Sale del Re, fuori dal classico contesto museale (un tipo di realtà, a mio modesto avviso, troppo focalizzata sulla cultura e, a volte, dimentica del concetto di business). Turisti e cittadini potranno scoprire il mondo di Leonardo da Vinci: i suoi schizzi riportati alla vita in un mondo 3D. Ho partecipato all’inaugurazione: ascoltare i due creativi che spiegavano l’ultima cena o il criptex (non quella cosa mal descritta da Dan Brown nel suo “Codice da Vinci” ma il vero modello di Leonardo) è stata un esperienza intrigante. Il che mi riporta, dal passato al presente, a considerare quale siano le potenzialità che l’Italia nasconde. Geni dal passato che riprendono vita grazie a giovani creativi che, conti alla mano, si mantengono con il loro lavoro di ricercatori/pionieri. Imprenditori che scommettono sulla ripresa, si inventano progetti per incanalare il turismo cinese (alcuni milioni di turisti all’anno) in Italia. Questo significa essere Italiani e credere nell’Italia. E’ facile? No non lo è. E’ una sfida. Tutti i giorni.

Articolo Precedente

Fiat, accordo con sindacati per rinnovo contratti per 80mila lavoratori

next
Articolo Successivo

Il lavoro da sogno? Posto fisso in una multinazionale

next