Una donna alla guida di Magistratura democratica: il Consiglio nazionale della corrente di sinistra delle toghe ha infatti eletto segretario Anna Canepa, sostituto alla procura nazionale antimafia e attualmente vice presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Canepa prende il posto di Piergiorgio Morosini, gup dell’udienza sulla trattativa Stato-mafia che lo scorso dicembre aveva attaccato le toghe che scendono in politicache al congresso della corrente si è presentato dimissionario; mentre è stato confermato nel ruolo di presidente Luigi Marini, giudice alla Corte di Cassazione. Confermato Luigi Marini presidente. Fanno parte dell’esecutivo anche Giuseppe Cascini, Luca Poniz, Egle Pilla, Roberto Arata, Carlo De Chiara, Daniela Galazzi, Anna Mori, Luca Semeraro e Giovanni Zaccaro.

La nuova leader di Md, che con 342 voti è stata la più votata al Consiglio nazionale, prima di approdare alla Procura nazionale antimafia ha lavorato alla procura di Gela e a quella di Genova, dove è stata pm nel processo sugli scontri avvenuti in occasione del G8. Anna Canepa da magistrato si è occupata dell’inchiesta sulle tangenti per l’Expo di Genova e le Colombiadi del 1992, è stata pubblica accusa in uno dei primi processi alla mafia nel capoluogo ligure e ha condotto indagini anche sul caso del serial killer Donato Bilancia. 

Nel 2008 Canepa era tornato in Sicilia per ricoprire il ruolo di a Gela da ”applicato” per sei mesi per rimediare a una carenza di organico: “Non per eroismo”, ma per spirito di serrvizio. Dal 1988 al 1992 Canepa era stata sostituto procuratore della Repubblica a Caltagirone, dove aveva dichiarato guerra alle cosche mafiose di Niscemi. Un pentito rivelo’ che il boss della ”Stidda”, Orazio Paolello, stava preparando per lei e per il comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta, Umberto Pinotti, un attentato simile a quello che, pochi mesi prima, aveva ucciso Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta, con un’autobomba piazzata sulla Gela-Catania da fare esplodere al loro passaggio. 

Nella giunta dell’Anm la toga era arrivata nel marzo del 2012 con l’elezione a presidente di Rodolfo Sabelli. Nei mesi scorsi era stata in prima linea con l’associazione perché fosse approvato il ddl anti corruzione

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