Un vertice fiume per trovare un accordo sulla bozza di bilancio dei 27 paesi dell’Unione europea per il periodo 2014-2020. E dopo una pausa di sei ore mentre continuavano trattative e negoziati iniziati 16 ore prima, i lavori sono ripresi alle 6.30 per trovare un accordo, come ha detto il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, che ha finalmente messo sul tavolo una bozza di budget su cui i leader dovranno trovare l’intesa. La proposta prevede impegni di spesa per 960 miliardi di euro e impegni di pagamento per 908,4 miliardi di euro, ancora al di sotto dei 913 miliardi che voleva Van Rompuy. Una differenza tra stanziamenti ed effettiva liquidità di 51,6 miliardi di euro che non convince il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Il presidente, che già ieri si era espresso contro un accordo a questi termini, ha rincarato la dose da Milano, dove si trova per una serie di incontri: “Non posso immaginare che il Parlamento europeo approvi un bilancio che crea deficit, perché è illegale”.

Tra gli stanziamenti previsti nella bozza, ci sono sei miliardi per l’iniziativa contro la disoccupazione giovanile destinata ai Paesi, tra cui l’Italia, che hanno un tasso superiore al 25%. La nuova bozza sembra dunque venire ulteriormente incontro alle richieste della Gran Bretagna, decisa a ridurre il più possibile il bilancio europeo . “Senza altri tagli, non ci sarà alcun accordo”, aveva avvertito ieri pomeriggio al suo arrivo a Bruxelles il premier britannico David Cameron.

Secondo quanto previsto dalla bozza sono inoltre stati stanziati un miliardo e mezzo per le Regioni meno sviluppate d’Italia, contributo che rientra negli stanziamenti speciali aggiuntivi destinati alle regioni dei paesi dell’Eurozona maggiormente colpite dalla crisi. Il nostro Paese, inoltre, migliorerà il suo saldo netto (differenza tra quello che riceve e quello che dà all’Ue) di una media di 500 milioni l’anno. Il saldo medio 2007-2011 di -4,5 miliardi l’anno, passa così a 4 miliardi annuali per il settennato 2014-2020. Crescono inoltre di 4,659 miliardi i fondi per la coesione “economica, sociale e territoriale” e aumentano di 1,25 miliardi di euro i fondi per l’agricoltura. Il totale previsto per i sette anni è di 373,479 miliardi, mentre nella proposta del fallito vertice di novembre lo stanziamento era di 320,148. Cala invece di quasi due miliardi la dotazione per gli ‘affari esteri’ che ha una dotazione di 58,767 miliardi, contro i 60,667 miliardi proposti nel vertice di novembre.

A mezzanotte e mezzo Van Rompuy aveva proposto una pausa tecnica di un’ora, che si è protratta per tutta la notte, durante la quale è continuato il lavoro degli sherpa, mentre i leader dei 27, dopo ancora qualche altro bilaterale, hanno cercato di riposare nelle rispettive delegazioni nazionali. Prima della pausa, il premier Mario Monti ha fatto un appello ai colleghi a mostrare “senso di responsabilità”. Gli unici a parlare con i giornalisti a Bruxelles durante la lunga notte negoziale il premier belga Elio Di Rupo, che ha previsto ancora molte ore di trattative. E la presidente lituana Dalia Grybauskaite, ex commissario europeo al Bilancio. “Sembra ancora molto difficile – ha detto – Per la prima volta vediamo la possibilità di un taglio reale del bilancio, non era mai successo prima”. In realtà, ha sottolineato ancora in un riferimento all’intransigenza di Londra, “il budget settennale è sugli impegni, ma per alcuni Paesi membri, politicamente e praticamente, per ragioni di politica interna, i pagamenti sono diventati più importanti”.

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