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Elezioni, Bagnasco: “La gente non si fa più abbindolare da niente e nessuno”

Il presidente della Cei interviene nel dibattito politico pre elettorale: ”Gli italiani hanno bisogno della verità delle cose, senza sconti, senza tragedie ma anche senza illusioni". Tre le priorità che dovrà seguire il nuovo governo: "lavoro, famiglia e riforme dello Stato"
Elezioni, Bagnasco: “La gente non si fa più abbindolare da niente e nessuno”
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“La gente non si fa più abbindolare da niente e nessuno“. Il presidente della Cei Angelo Bagnasco interviene a gamba tesa nel dibattito politico pre elettorale: ”Gli italiani hanno bisogno della verità delle cose, senza sconti, senza tragedie ma anche senza illusioni. Soltanto così si può partire e percorrere le strade che portano frutti per il bene del Paese e della gente”. Del resto anche Avvenire, il giornale dei vescovi, aveva espresso la convinzione secondo cui i cattolici ricevono dai politici solo risposte vecchie e deludenti ha risposto: “Si tratta non di un giudizio ma di una spinta a superare il rischio, la tentazione di una politica vecchia e guardare in avanti partendo dal realismo”.

Le priorità per il prossimo governo italiano sono il lavoro, la famiglia e le riforme dello Stato. A margine di un convegno promosso dal Movimento cristiano dei lavoratori, alla domanda su quale presidente del Consiglio sogni, Bagnasco ha risposto: “Un presidente che insieme al governo e all’intero Parlamento possa veramente portare avanti”, queste tre priorità.

Bagnasco ha quindi spiegato: “Anzitutto il punto del lavoro, senza il quale non c’è futuro per le famiglie, né per le persone, né per la società intera. Dei segnali mi pare che ci siano qua e là, anche nella mia città”. Il porporato ha quindi indicato la famiglia che, ha spiegato, “è fondamentale per la società, lo stiamo vedendo anche adesso, il sistema regge soprattutto grazie alla dinamica della famiglia che non solo usa tutti i risparmi possibili per figli e nipoti ma soprattutto mette in campo quel patrimonio di fiducia e autostima senza il quale nessuno sa affrontare il futuro”. “Terzo – ha concluso Bagnasco – le riforme assolutamente necessarie dello Stato”.

 

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