Doveva essere così il giaciglio dove sono morti carbonizzati due senza fissa dimora. Sì, perché i tunnel per le uscite di sicurezza delle gallerie del Muro torto sono abitate da un esercito di invisibili che in quei luoghi trova un riparo dal freddo dell’inverno. Le immagini mostrano due rifugi di fortuna costruiti con cartoni, un materasso e alcune coperte. A pochi metri le macchine sfrecciano in direzione di via Nomentana, mentre di sopra, al livello della strada, romani e turisti passeggiano dalla Rinascente a via Vittorio Veneto  lg

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Giornata memoria, Monti: “Il vero nemico è l’indifferenza”

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Roma, al tramonto un piccolo esercito di senza tetto cerca rifugio nell’inferno

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