Un piccolo teatro di Roma, con appena quaranta posti a sedere, si trasforma un hammam di Damasco in cui quattro donne portano in scena storie d’amore universali, senza distinzioni di genere. Dall’8 al 20 gennaio, il Teatro Stanze Segrete presenta “Il profumo del tè alla cannella – I Sapori dell’Eros”, spettacolo scritto da Arianna Di Pietro e liberamente ispirato al libro “Il profumo della cannella” della giornalista e attivista siriana Samar Yazbek. Protagoniste della rappresentazione le attrici della Compagnia Diritto e Rovescio: Giulia Adami, Arianna Di Pietro, Anna Graziano ed Elisa Pavolini.

Lo spettacolo è ambientato nella Damasco dei nostri giorni. Precisamente in un hammam, una sorta di bagno termale arabo, in cui una ragazza siriana si prepara alle nozze in compagnia delle persone per lei importanti. Si ritrova insieme a sua madre, una donna ricca di nome Hanan, che, tra bagni profumati e un tè alla cannella, le riesce a confessare un grande segreto: in gioventù ha amato Alia, la sua serva. “Ho provato a raccontare una storia d’amore universale – spiega Arianna Di Pietro, attrice-protagonista e autrice del testo – che mette in luce sia il rapporto tra madre e figlia sia l’amore tra persone dello stesso sesso. L’opera è ambientata nella Damasco moderna, ma ho cercato di tenere fuori la difficile situazione che c’è adesso in Siria, concentrandomi su questo intreccio amoroso e le difficoltà a rompere il silenzio in un contesto culturale ancora problematico per le donne. Attraverso diversi flashback, Hanan racconta la sua gioventù alla figlia, e trova la forza di farlo proprio adesso che sta per sposarsi. Questo evento la porta ad aprirsi e a confessare l’amore segreto per un’altra donna. La scena è accompagnata dal rito del tè alla cannella, che nella tradizione siriana viene servito nell’hammam alla sposa e alle sue ospiti, e simboleggia una sorta di atto propiziatorio e di purificazione”.

Lo spettacolo è liberamente ispirato al libro di Samar Yazbek, la scrittrice che per anni si è battuta per i diritti civili in Siria, soprattutto per le donne, raccontando nei suoi scritti lo stato di frustrazione che genera vivere sotto una dittatura. Perseguitata dal regime di Assad, più volte anche arrestata e minacciata di morte, nel 2011 è fuggita a Parigi insieme alla figlia diciottenne, nonostante il divieto di lasciare il paese. “Samar ha cercato di battersi per il ruolo della donna nei paesi del Medio Oriente – continua Arianna – È una persona da ammirare. Ci ha insegnato che non siamo proprietà di nessuno e possiamo raccontare una storia senza doverci sottomettere al volere di qualcuno. Questa è l’idea da cui sono partita anche io. Il testo dello spettacolo però si distacca dal libro, ma resta l’ispirazione di fondo”.

“Il profumo del tè alla cannella” costituisce il secondo appuntamento della rassegna I sapori dell’Eros, iniziata con la rappresentazione de Le mille e una notte. Lo spettacolo porta l’attenzione sul tema dell’omosessualità femminile e lo fa con una presa di posizione costruttiva. “Nel testo non parlo mai di omosessualità, ma sempre di amore. Perché l’amore è amore e basta, che sia tra uomo e donna, tra donna e donna, tra uomo e uomo. È stata una scelta voluta quella di presentare questo spettacolo, sia alla stampa che al pubblico, senza fare riferimento all’omosessualità. Abbiamo provato a raccontarla come qualcosa di naturale, non come evento particolare. Dovrebbe essere così per tutti. Se l’avessimo sottolineato, avremmo depotenziato il messaggio”. L’autrice del testo assicura che non è uno spettacolo autoreferenziale, in cui si parla solo di donne e dei loro problemi: “Non ci sono autocommiserazione o lunghi sermoni legati alle nostre mestruazioni, anzi, c’è tanta autoironia”. E afferma che l’intenzione è quella di arrivare soprattutto agli uomini e alla loro visione, spesso alterata da fantasie sessuali, del rapporto tra due donne. “Credo che molti uomini abbiano un’idea un po’ deviata di quello che può essere l’amore tra due persone di sesso femminile. Non riescono a vederlo con gli occhi di una donna, se ci provassero noterebbero attinenza con le situazioni vissute da tutti. Bisogna cominciare a imparare che non c’è differenza nell’amore”.

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