Teoricamente, alle primarie del centrodestra mancano solo venti giorni, ma Angelino Alfano non sembra avere ancora le idee chiare. Meno di una settimana fa, il segretario del Pdl aveva dato il via libera alle consultazioni; adesso riapre a un coinvolgimento diretto di Silvio Berlusconi nel Pdl dando l’impressione di non credere più di tanto nelle primarie, soprattutto se l’ex premier dovesse davvero tornare in campo. “Confido che Berlusconi rilanci insieme a noi il partito con un profondo rinnovamento”, ha detto Alfano arrivando a piazza di Pietra per partecipare a un convegno organizzato da FareItalia di Andrea Ronchi e Adolfo Urso.

“Io sono per l’unità del nostro partito e sto lavorando per questo, sono convinto che questa è la strada giusta”. Poi, la spallata alle primarie: “Essendo state fissate per la sua successione, se c’è lui…”, ha abbozzato a chi gli chiedeva se la consultazione si sarebbe tenuta anche in caso di una nuova discesa in campo di Berlusconi. Poi, tentando di aggirare il problema, ha aggiunto: “Io intanto, proseguo la mia campagna elettorale”. Non è la prima volta, d’altra parte, che Alfano esprime le sue perplessità sullo svolgimento delle consultazioni: non appena Berlusconi ha fatto capire di poter rientrare in gioco dalla porta principale, il segretario ha fatto marcia indietro, scatenando l’ira dei vari candidati, che nei giorni scorsi hanno in vario modo scelto di far sentire la propria voce.

Nel corso del convegno, poi, Alfano ha ribadito che le primarie si stanno “svolgendo con una certa sofferenza, ma è una campagna elettorale. E anche se siamo in campagna elettorale, non vanno usati toni da comizio. Ognuno di noi deve impegnarsi a dire cosa ritiene utile fare per l’Italia perché per vincere gli elettori bisogna convincerli a votare per noi, chiarendo cosa intendiamo fare su due punti: valori ed economia“. Il segretario ha ribadito che “non si può battere la sinistra senza che il Pdl sia tra i protagonisti” e ha invitato le forze politiche del centrodestra all’unità, perché “l’obiettivo è la riunificazione dell’area moderata che condivide gli stessi valori”.

Il rinnovamento cui fa riferimento Alfano è ben lontano dall’idea di renziana di rottamazione: “E’ una parola che non mi piace ed un concetto in cui non credo – sottolinea il segretario -, non perché non ci siano persone da mandare via dalla politica a calci nel sedere, ma sono contro l’idea che a 50 anni uno sia da buttare. Nel nostro Paese ci sono tante persone che non hanno più i capelli scuri ma che hanno tanto da dare”.

Gianni Alemanno, anche lui presente al convegno di FareItalia, invita il segretario a non fare marcia indietro: ‘”Chiedo ad Alfano di andare avanti con le primarie non farsi fermare. Dobbiamo fare il percorso di rinnovamento: massimo rispetto per Berlusconi, ma non può rappresentare lui il rinnovamento del centrodestra. Se Berlusconi si vuole candidare nessuno può impedirglielo. Ma serve un leader nuovo, non un ritorno a vent’anni fa”, ha ribadito con decisione il sindaco di Roma.

Lo stesso Berlusconi, nel frattempo, lavora al ‘rinnovamento’: il Cavaliere ha riunito tre dei suoi cinque figli ad Arcore per illustrargli il suo nuovo progetto politico, che dovrebbe coinvolgere anche Emilio Fede e Flavio Briatore. Se ne saprà di più giovedì, quando l’ex premier potrebbe annunciare la sua nuova ‘discesa in campo’ da Bruno Vespa.

 

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