In comune hanno un talento vocale non rivelato da amici (o supposti tali) né da fattori x scovati tramite tubo catodico, ma una lunga gavetta e l’amore per il blues,oltre che la data bolognese del concerto dei rispettivi tour 2012. Lunedì 19 novembre in singolar tenzone si fronteggeranno Nina Zilli e Malika Ayane: la prima all’Arena del Sole, che inaugura con lei la stagione dei concerti, la seconda all’Europauditorium di piazza della Costituzione.

Due artiste che si sono conquistate un posto di primo piano nel panorama della musica italiana al femminile, consacrate anche dal cinema, con Ozpetek che scelse il brano della Zilli, 50mila, per il suo Mine vaganti e Virzì che affidò La prima cosa bella di Nicola Di Bari all’intensa interpretazione della Ayane a chiusura del film omonimo. L’esplosiva vitalità della prima contro la calda voce della seconda, dalla tonalità “arancione scuro che sa di spezia amara e rara”, come la definì uno stregato Paolo Conte. Che dopo averle regalato un brano nel primo disco collabora anche al nuovo album della cantante italo-marocchina, Ricreazione, ancora una volta per la Sugar di Caterina Caselli, che per prima fiutò il talento della ragazza. Per il suo esordio da produttrice artistica la Ayane si è avvalsa, oltre che della collaborazione di Conte, pure di quella di Pacifico (che ha scritto assieme a lei il primo singolo, Tre cose), Tricarico, Boosta, dei The Niro, di Paolo Buonvino e di Sergio Endrigo che firma un pezzo inedito per la parte musicale.

L’amore è femmina è invece il nome del tour di Nina Zilli, che con il brano omonimo ha rappresentato l’Italia quest’anno all’Eurovision Song Contest, dopo la partecipazione all’ultimo Sanremo con il brano -in perfetto stile Mina- Per sempre. Voce calda alla Amy Whinehouse della quale ricalca anche il modello da pin up anni Cinquanta – foulard, capelli cotonati, look e ammiccamenti alla Bettie Page- in versione autoironica e scanzonata, lontana anni luce da tormenti e pulsioni autodistruttive: la cantante piacentina, presto emigrata prima in Irlanda e poi negli States per coltivare le sue aspirazioni musicali, porta sul palco un repertorio nel quale, accanto ai brani dell’ultimo disco e ai suoi maggiori successi, da 50mila a L’uomo che amava le donne, rende omaggio alle sue grandi passioni, black music, soul e Motown, con, tra le altre, la sua versione italiana di You can’t hurry love delle Supremes, tradotta con L’amore verrà.

Un palcoscenico, quello di Bologna, che non è nuovo  a nessuna delle due, soprattutto alla Ayane che in città è stata avvistata più di una volta ai tempi della sua relazione con il cantante Cesare Cremonini. Restiamo in attesa di vedere chi vincerà la sfida, se di sfida si tratta. Tutte le informazioni su orari e biglietti si possono trovare ai siti www.arenadelsole.it e www.teatroeuropa.it.

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