Due giorni di bombardamenti, 29 morti – 26 palestinesi e tre israeliani -, 270 feriti. Ma il bilancio dell’escalation di violenza tra Israele e la Striscia di Gaza, iniziata dopo l’uccisione di un capo militare di Hamas, non è ancora definitivo. Nonostante le dichiarazioni distensive del presidente israeliano Peres, che ha assicurato di non volere la guerra, diversi segnali indicano come imminente un attacco di terra. Lo ha definito “possibile” il capo di Stato maggiore dell’Esercito israeliano Benny Gantz e lo ha in qualche modo sancito il generale Eyal Eisenberg, responsabile della difesa del centro e del sud del Paese dichiarando di essere pronto per affrontare almeno 7 settimane di battaglia. Inoltre i media online d’Israele confermano che il governo Netanyahu ha formalmente approvato in serata il richiamo di 75.000 riservisti, già deciso e annunciato nel pomeriggio.

Due missili sono caduti anche nei pressi di Gerusalemme, cosa che non accadeva da decenni, senza fare vittime. Sul fronte diplomatico, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha annunciato un’imminente visita in Israele. Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha definito gli attacchi su Gaza “un’aggressione contro l’umanità”. Di fronte agli attacchi “contro tutti i palestinesi”, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen è arrivato ad auspicare una “riconciliazione” con gli storici rivali interni di Hamas.

LA CRONACA ORA PER ORA 

23,00 – Israele: “Colpito deposito droni di Hamas”.L’aviazione israeliana ha colpito a Gaza un edificio che secondo l’intelligence nascondeva un laboratorio per la produzione di droni militari artigianali per conto di Hamas. Lo riferisce un comunicato del portavoce militare, confermando che raid aerei sono proseguiti anche in serata nel quadro del pesante botta e risposta fra lanci di razzi da parte dei miliziani palestinesi e bombardamenti da parte israeliana.

22,53 – Sono 29 le vittime palestinesi e 3 quelle israeliane in 3 giorni. Da mercoledì 14 novembre è salito ad almeno 29 palestinesi uccisi il bilancio provvisorio delle vittime dei raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza in risposta all’ininterrotto lancio di centinaia di razzi dall’enclave costiera verso lo Stato ebraico. Il bilancio delle vittime israeliane è fermo – grazie al nuovo sistema di difesa antimissilistico Iron Dome – a 3 morti e quasi 20 feriti

21,36 – Il governo di Israele richiama 75mila riservisti. Il governo israeliano ha approvato la mobilitazione di 75.000 riservisti nell’eventualità di un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza. Finora erano stati 30.000 i riservisti pre-allertati mentre 16.000 erano stati effettivamente mobilitati. La maggior parte delle truppe richiamate in servizio (in Israele dopo il servizio militare obbligatorio – 3 anni per gli uomini e 2 per le donne – si resta parte integrante della riserva sempre pronta ad essere richiamata per intervenire) appartiene all’arma del Genio, vitale per poter penetrare in forze nell’enclave

20,34 – Erdogan attacca Israele: “Attacco lanciato per ragioni fabbricate”. Il premier islamico nazionalista turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato gli “atroci” attacchi di Israele a Gaza ed ha accusato il governo dello stato ebraico di avere lanciato una offensiva nella Striscia per “ragioni fabbricate”, ossia per motivi elettoralistici. “Sappiamo tutti che ci saranno elezioni in Israele. E vediamo Israele lanciare attacchi contro innocenti abitanti di Gaza per ragioni fabbricate” ha affermato. La Turchia, ha affermato, “è con i fratelli in Gaza e con la loro giusta causa”. 

20,17 – Comando truppe: “Pronti a 7 settimane di battaglia”. Mentre truppe e carri armati israeliani hanno iniziato ad ammassarsi al confine della Striscia di Gaza (antefatto di un’offensiva di terra), il comandante dell’Home Fronte Command’, il generale Eyal Eisenberg (responsabile della difesa del centro e del sud), ha informato le autorità locali in un raggio di 75 km dall’enclave costiera, di “prepararsi ad almeno 7 settimane di battaglia”. E’ quanto riferisce il sito dello Yediot Ahronoth. La fascia di sicurezza include anche Tel Aviv, ripetutamente colpita dai razzi di fabbricazione iraniana Fajr 5 lanciati da Gaza

20,00 – Sito filo-Hamas: “Quattro le vittime, compreso un leader delle Brigate al-Qassam”. Il sito filo-Hamas ‘Palinfo’ afferma che sono quattro le vittime palestinesi degli attacchi di questa sera nel campo profughi di al-Mughazi. Tra le vittime figurerebbe anche Ahmed Abu Jalal, esponente di spicco delle brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas.  

19,51 – Fonti ospedaliere Gaza: “28 palestinesi morti da inizio offensiva”. E’ salito a 28 palestinesi uccisi il bilancio dell’offensiva militare lanciata da Israele contro la Striscia di Gaza, tre giorni fa. Lo riferiscono fonti ospedaliere a Gaza. Sarebbero quattro, e non tre, i civili sono stati uccisi in serata in nuovi raid sul campo di Maghazi. 

19,29 – L’esercito chiude le strade per Gaza, possibile preparativo per attacco. L’esercito israeliano ha annunciato di aver chiuso al traffico civile le tre principali strade che circondano la Striscia di Gaza. La mossa potrebbe rappresentare un antefatto logistico all’offensiva di terra minacciata dal governo israeliano. Attacco che potrebbe comunque non essere imminente. “E’ stata instaurata un’area militare ristretta”, all’accesso dei civili”, sulle strade 232, 10 parte della 4, ha dichiarato un portavoce dell’esercito. 

19,25 – Uccisi altri tre palestinesi. Tre palestinesi sono rimasti uccisi sotto i colpi di un nuovo raid aereo condotto dalle forze armate di Israele. Le vittime, a quanto riferito da fonti di Hamas, sono state colpite nel campo di Maghazi. 

19,16 – Il bilancio del conflitto: 197 razzi lanciati da Gaza, 613 obiettivi colpiti nella Striscia. Il sistema antimissile israeliano Iron Dome ha intercettato 197 razzi lanciati da Gaza, mentre l’Iaf, l’Aviazione israeliana, ha colpito 613 obiettivi nella Striscia, in particolare depositi di razzi e dispositivi di lancio. Questo finora il bilancio totale, come riferisce il Jerusalem Post, dei tre giorni dell’operazione Pilastro di Difesa lanciata dallo Stato ebraico contro Gaza. Nella sola giornata di oggi, i razzi finora intercettati sono stati 99.  

19,14 – Il numero uno dell’esercito israeliano: “Possibile operazione di terra”. Il capo di Stato Maggiore delle forze armate israeliane, generale Benny Gantz, è arrivato al confine sud con la Striscia di Gaza. “Siamo qui stasera, alla vigilia di una possibile operazione di terra”, ha detto il generale ai soldati: “Non è la nostra prima volta a Gaza”. Lo riferisce l’esercito israeliano. Le Brigate Givati e dei paracadutisti hanno intanto ultimato la “fase di preparazione”. 

18,55 – Onu, Ban Ki-moon presto in Israele. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon si recherà presto in Israele nel tentativo di fermare l’escalation di violenza innescata con la crisi di Gaza. Lo ha annunciato il portavoce dell’Onu Martin Nesirky. Sul tavolo del Consiglio di sicurezza dell’Onu c’è una bozza di dichiarazione proposta dal Marocco che “chiede alle parti di porre fine immediatamente a tutte le attività militari” ed esprime “serie preoccupazioni” per l’escalation della situazione.

18,52 – Israele valuta la mobilitazione di 75mila riservisti. Al terzo giorno di raid aerei su Gaza, in risposta al continuo lancio di razzi su Israele, il governo israeliano sta valutando l’opzione di mobilitare fino a 75.000 riservisti (45.000 in più di quanti annunciati inizialmente) nell’eventualita di un’offensiva di terra nella Striscia. Lo riferiscono i media israeliani. Finora erano stati allertati in 30.000 e di questi 16.000 sono già’ stati materialmente mobilitati. 

18,39 – Colloqui tra Egitto e Pakistan crisi di Gaza. Il presidente egiziano Mursi ha avuto un colloquio telefonico con il premier pakistano Raja Pervez Ashraf per discutere della crisi nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito l’ufficio del primo ministro di Islamabad, citato dall’agenzia d’informazione ‘Xinhua’. Mursi ha chiesto ad Ashraf il sostegno del Pakistan perché la questione palestinese diventi rilevante a livello internazionale. Dal canto suo il premier, che ha espresso preoccupazione per l’escalation bellica, ha condannato i raid israeliani su Gaza, sostenendo che si tratta di una “grave violazione della legge internazionale e delle regole umanitarie”.

18.31 – Monti invita a Morsi ad adoperarsi per tregua. Durante una conversazione telefonica, il presidente egiziano Morsi “ha raccolto l’invito” rivoltogli dal premier Monti “a svolgere un ruolo attivo nel perseguire un rapido accordo per una tregua”, dicendosi “certo che l’Italia potrà giocare un’importante funzione nel riavvio del Processo di pace”. Lo riferisce una nota diffusa da palazzo Chigi.  

18.18 – Abu Mazen: “Momento giusto per riconciliarsi con Hamas”. “E’ il momento giusto per la riconciliazione con Hamas”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen in una conferenza stampa a Ramallah. L’operazione israeliana “è un’aggressione non solo a Hamas ma a tutto il popolo palestinese”, ha proseguito Abu Mazen aggiungendo che l’escalation di violenza non impedirà ai palestinesi di chiedere all’Onu il riconoscimento della Palestina come stato non membro il prossimo 29 novembre.

18.10 -Ripresi i raid su Gaza. Sono ripresi i raid dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. Lo ha riferito l’inviato dell’emittente ‘al-Jazeerà, senza aggiungere ulteriori dettagli.  

18.07 – Media israeliani: “Due i missili su Gerusalemme”. Sono due i missili che sono caduti alla periferia di Gerusalemme, dopo che le sirene hanno suonato nella città santa per la prima volta dal 1970. Lo riferiscono i media israeliani, precisando che non vi sono stati né feriti, né danni. Hamas ha rivendicato il lancio, dicendo di aver sparato un missile Qassam “potenziato”, chiamato M-75, con l’obiettivo di colpire la Knesset, il parlamento israeliano. E’ la prima volta che Hamas prende di mira Gerusalemme con dei missili.  

17.17 – Sindaco di Gerusalemme: “Pronti ad ogni scenario”
Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, ha inviato gli abitanti della città a continuare la loro vita normale e ad attenersi agli ordini del Comando del Fronte interno. “Il comune – ha detto, citato da Ynet – è preparato per tutti gli scenari, e i rifugi sono pronti in caso debbano essere aperti”. 

17.02 – Presidente Turchia: “L’offensiva israeliana su Gaza è una campagna elettorale di sangue”
Secondo il presidente della Turchia, Abdullah Gul “il massacro avvenuto a Gaza nel 2009 in cui morirono 1.500 persone ebbe luogo appena prima delle elezioni israeliane. Israele avrà le elezioni in gennaio, non dovrebbe esserci una campagna elettorale nel sangue”. Le relazioni tra Turchia e Israele si sono inasprite da maggio 2010, quando otto cittadini turchi e un cittadino americano di origini turche furono uccisi da un commando israeliano, che aprì il fuoco verso la nave Mavi Marmara su cui viaggiavano verso la striscia di Gaza.

16.59 – Portavoce esercito israeliano smentisce abbattimento F16 a Gaza
L’Idf, le forze armate israeliane, smentisce che un suo velivolo sia stato abbattuto sui cieli di Gaza dalle brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas. Lo ha detto Avichay Adraee, portavoce dell’Idf per la stampa araba, intervistato in diretta dalla tv satellitare al-Jazeera. Le brigate palestinesi sostengono invece di aver abbattuto un F16 dello Stato ebraico e che starebbero cercando di recuperarne i resti.

16.54 – Israele pronto ad attacco di terra. Peres: “Non vogliamo la guerra” 
Truppe e carri armati israeliani sono schierati al confine con la Striscia di Gaza facendo presupporre un possibile imminente attacco di terra dopo 48 ore di raid aerei. Ieri la tv israeliana aveva annunciato un’offensiva di terra già oggi, ma il presidente israeliano, Simon Peres, ha voluto raffreddare la tensione: “Non è nostra intenzione – ha detto – entrare in guerra. Speriamo che questa operazione non duri un minuto di più del richiesto”.

16.40 – Razzo in area Gerusalemme, è la prima volta
Per la prima volta Gerusalemme viene ‘puntata’ da un missile. Nemmeno Saddam Hussein, durante la prima guerra del Golfo nel 1991, aveva lanciato gli Scud contro la città.

16.30 – Hamas: “Velivolo israeliano abbattuto è un F16”
Il velivolo militare israeliano che le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, sostengono di aver abbattuto sarebbe un caccia F16. Lo riferiscono i militanti delle stesse brigate, con un comunicato in cui affermano che è in corso un tentativo di recuperare i resti dell’aereo, reso difficile dai colpi sparati dai militari israeliani.

16.09 – Radio israeliana conferma: missile ha colpito Gerusalemme
La radio pubblica israeliana ha confermato che un razzo partito dalla Striscia di Gaza si è abbattuto al suolo nella zona di Gerusalemme. L’emittente ha quindi citato fonti dei locali servizi di emergenza, secondo cui non ci sono comunque stati feriti. In precedenza le Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, avevano rivendicato il lancio di un razzo ‘Qassam II’ contro la Citta’ Santa. Stando al Canale 10 della televisione d’Israele, peraltro, sarebbero invece stati tre i razzi piombati su villaggi situati alle porte di Gerusalemme.

16.04 – Caduto razzo a Gerusalemme: nessuna vittima
Un razzo è caduto a Gerusalemme. Lo riferisce la televisione commerciale israeliana Canale 2 secondo la quale la deflagrazione è avvenuta in una zona aperta e non ha provocato vittime. Testimoni oculari hanno riferito ad Aki-Adnkronos International che il razzo lanciato verso Gerusalemme ha colpito l’insediamento ebraico di Gilo, a sud del centro cittadino. le autorità israeliane non confermano per il momento la notizia.

16.01 – Tre razzi su villaggi vicini a Gerusalemme
Tre razzi ‘Fajr-5’ di fabbricazione iraniana, lanciati dalla Striscia di Gaza, si sono abbattuti al suolo su villaggi situati alle porte di Gerusalemme, dove da pochi istanti erano risuonate le sirene dell’allarme anti-aereo per la prima volta dalla Guerra del Golfo del 1991: lo ha annunciato il canale 10 della televisione israeliana. Qualche ora prima un razzo identico era finito in mare davanti a Tel Aviv.

15.50 – Sirene anti bombardamento suonano a Gerusalemme
Dopo Tel Aviv, nel pomeriggio le sirene dell’allarme anti-aereo sono entrate in azione anche a Gerusalemme, preannunciando il possibile arrivo di razzi o missili dalla Striscia di Gaza: la radio dell’Esercito israeliano nel frattempo precisava che l’allerta era rivolto ai centri abitati nel circondario della Città Santa. Testimoni e il giornale Hareetz tuttavia dicono di sentire le sirene nel centro città. Dal canto loro le Brigare Ezzedine al-Qassam, ala militare di Hamas, ha annunciato di aver lanciato contro Gerusalemme un razzo ‘Qassam II’.

15.47 – Brigate Qassam: “Abbiamo abbattuto caccia israeliano”
Le brigate Izzeddin al Qassam di Gaza affermano di aver abbattuto un caccia israeliano con un missile terra-aria. I miliziani lo annunciano sul loro account Twitter e la notizia è stata riportata da al Jazeera.

15.33 – Onu: “Hamas e Israele evitino escalation”
Hamas e Israele dovrebbero fare il possibile per evitare un’ulteriore escalation delle violenze nella Striscia di Gaza. Lo ha sottolineato il portavoce dell’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu, Navi Pillay, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. “Entrambe le parti (in conflitto, ndr) – ha dichiarato Rupert Colville – rinuncino alle violenze”. Il portavoce ha quindi sottolineato che i sia “i lanci di razzi” che “i raid aerei” uccidono in modo “indiscriminato”, precisando che le due parti hanno l’obbligo di proteggere i civili.

14.46 – In tre giorni uccisi 23 palestinesi.
Sono almeno 23 i palestinesi uccisi a Gaza da mercoledì, quando Israele ha cominciato a lanciare i suoi raid contro il territorio palestinese. Lo riferisce l’inviato dell’emittente britannica Bbc, che cita fonti ospedaliere. Tra le vittime si contano donne e bambini, il più giovane dei quali, secondo fonti di Hamas, aveva 10 mesi. Tra le vittime registrate oggi, un 60enne che era stato gravemente ferito nei giorni scorsi.

14.33 – Brigate Al Qassam: “Lanciati 5 missili Grad contro Kiryat Gat”
Le brigate al-Qassam, braccio armato del movimento Hamas che controlla la Striscia di Gaza, hanno annunciato di aver lanciato cinque missili Grad contro la città israeliana di Kiryat Gat, a nord-est della Striscia. Con un messaggio su Twitter, i militanti palestinesi hanno aggiunto di aver preso di mira con i loro razzi anche le località di Ofakim, Ashdod, Ashkelon e Beersheba.

13.48 – Il missile palestinese caduto a 200 metri da ambasciata Usa a Tel Aviv
Per il secondo giorno consecutivo Tel Aviv è stata raggiunta da un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza, 60 chilometri più a sud. Anche stavolta il Fajr 5 di fabbricazione iraniana è finito in mare. “Riteniamo che sia caduto di fronte alla spiaggia”, ha riferito Micky Rosenfeld, portavoce della Polizia Nazionale. Testimoni oculari hanno dichiarato che il razzo si è inabissato “a circa 200 metri” dall’ambasciata degli Stati Uniti, che si trova sul lungomare, scatenando il panico tra i bagnanti, abbastanza numerosi malgrado l’autunno avanzato. Giovedì il primo razzo era finito nelle acque antistanti Giaffa, la città-gemella che si estende a sud-ovest del centro di Tel Aviv.

13.44 – Israele schiera un’altra batteria antimissile
Israele schiererà una quinta batteria del sistema antimissile Iron Dome entro domani sera. La batteria, il cui dispiegamento era previsto originariamente tra due mesi, viene resa operativa in anticipo a causa dell’escalation della crisi di Gaza. Il ministero della Difesa israeliano, citato dal Jerusalem Post, ha riferito che i tecnici dell’esercito stanno “lavorando senza sosta” per spostare la batteria dal poligono di tiro nel quale si trovava al campo di battaglia. Le altre quattro batterie antimissile Iron Dome attualmente impiegate in Israele hanno finora intercettato con successo oltre un centinaio di razzi sparati da Gaza, da quando ha avuto inizio l’operazione Pilastro di Difesa.

13.31 – Napolitano chiama Peres
Il Presidente Napolitano ha avuto stamane una conversazione telefonica con il Presidente dello Stato d’Israele Shimon Peres, per uno scambio di espressioni di solidarietà e voti di pace in un momento particolarmente critico per Israele e per le sue relazioni con i palestinesi.

13.26 – Morsi: “Non lasceremo Gaza da sola”
Il Cairo ”non lascerà Gaza da sola”. Lo ha detto il presidente egiziano Mohamed Morsi, citato dall’agenzia di stampa Mena, in un discorso seguito alle preghiere del venerdì in una moschea nel centro della capitale. “Il Cairo non lascerà Gaza da sola…l’Egitto oggi non è l’Egitto di ieri e gli arabi di oggi non sono gli arabi di ieri”, ha aggiunto Morsi.

13.16 – Dieci gli italiani nella Striscia
Su istruzioni del Ministro Terzi, fin dalle prime fasi dell’emergenza a Gaza il Consolato Generale a Gerusalemme, in stretto coordinamento con l’Unità di Crisi della Farnesina, è rimasto in costante contatto con gli italiani (una decina) presenti nella Striscia, nella maggior parte operatori umanitari, fornendo la necessaria assistenza. Lo si apprende alla Farnesina. I nostri concittadini si trovano al momento all’interno di una struttura che ospita tutti gli operatori internazionali.

13.13 – Rifugi aperti a Tel Aviv: non succedeva dal 1991
L’ultima volta che gli abitanti di Tel Aviv erano stati costretti a riparare nei rifugi fu nel 1991, quando la città fu colpita a più riprese da missili iracheni Scud. Il municipio di Tel Aviv consiglia agli abitanti di verificare dove sia il rifugio pubblico più vicino, in particolare a quanti non abbiano nei loro appartamenti stanze dalle pareti rafforzate.

13.08 – Razzi da Gaza sul Negev: tre feriti
Tre persone sono rimaste ferite a causa del lancio di un razzo dalla Striscia di Gaza verso il Consiglio regionale di Eshkol, nel Negev nord-occidentale, sud di Israele. Lo riferisce il sito del Jerusalam Post, precisando che non si conoscono le condizioni dei tre feriti.

13.07 – Presidente egiziano Morsi: “Da Israele aggressione contro l’umanità”
Il presidente egiziano Mohamed Morsi tuona contro Israele definendo gli attacchi su Gaza “una eclatante aggressione contro l’umanità”. Lo riferisce l’agenzia di stampa egiziana Mena.

13.05 – Miliziani uccidono presunto collaborazionista israeliano
Un uomo sospettato di collaborazionismo con Israele è stato ucciso oggi da miliziani palestinesi ed il suo corpo è stato abbandonato in una strada nel centro di Gaza. Le immagini del cadavere – coperto in parte da un cartello dove sono state descritte le sue “colpe” – sono state divulgate su internet. Attorno a lui si vedono nel breve filmato diverse persone intente a riprendere la scena con i propri telefonini. L’uomo si chiamava Ashraw Aweida. 

12.59 – Tel Aviv: aperti rifugi pubblici anti missile
Il municipio di Tel Aviv annuncial’ apertura dei rifugi pubblici.

12.55 – Missile israeliano a Khan Younis: un morto palestinese
Terza vittima palestinese oggi nella Striscia di Gaza a causa dei bombardamenti aerei israeliani: secondo fonti ospedaliere locali, un nuovo raid ha colpito Khan Younis, nel settore meridionale dell’enclave, dove si e’ registrato almeno un morto. Si tratta di un miliziano di Hamas. Un altro è rimasto ferito. In precedenza due persone erano rimaste uccise durante un attacco contro Nazila, nella parte nord del territorio. Il totale dei palestinesi che hanno perso la vita da mercoledi’ e’ cosi’ salito a 22. 

12.52 – Tv israeliana: “I razzi su Tel Aviv sono due”
Secondo l’emittente israeliana ‘Channel 2’ sono due i missili che sono caduti nei pressi di Tel Aviv, senza fare vittime.

12.45 – Tv Israele: “Missile caduto in mare”
Il missile sparato da Gaza verso Tel Aviv “non è caduto sulla terraferma”, ma in mare. Di conseguenza non ha provocato vittime nè danni. Lo ha riferito la televisione commerciale Canale 10, citando fonti della polizia.

12.42 – Missile colpisce sud di Tel Aviv
Un missile ha colpito il suolo a sud di Tel Aviv. Lo riferisce il corrispondente della tv satellitare al-Jazeera, mentre i media israeliani parlano di sirene che hanno cominciato a suonare in città e di un forte scoppio. Poco prima le brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, avevano annunciato il lancio di un razzo da Gaza verso il parlamento israeliano, la Knesset. 

12.40 – Raid a Gaza, solidarietà dalla gente di Aleppo
Manifestanti siriani anti-regime hanno scandito oggi slogan in favore della popolazione di Gaza e contro i raid israeliani. Decine di località della Siria in rivolta sono teatro oggi, venerdì di preghiera islamica e di proteste, di cortei e raduni, nonostante gli incessanti bombardamenti aerei e d’artiglieria delle forze lealiste.

12.34 – Nunziatura Gerusalemme: “Ogni morto è un oltraggio a Dio”
“Confidiamo nella mobilitazione della comunità internazionale, speriamo che possa cessare il fuoco da una parte e dall’altra. Ogni persona che muore è un oltraggio a Dio”. Lo sottolinea monsignor Waldemar Sommertag, Incaricato d’Affari della Nunziatura apostolica a Gerusalemme e in Palestina, commentando l’escalation di violenza in Medio Oriente. “Siamo preoccupati, la situazione è molto delicata e speriamo che non degeneri ulteriormente”, aggiunge. L’auspicio dell’Incaricato d’Affari della Nunziatura a Gerusalemme è “che le iniziative dell’Onu, della Ue e della comunità internazionale riescano a fermare la violenza. Preghiamo -ha aggiunto monsignor Sommertag- affinchè il recente, importante appello di Benedetto XVI per la pace in Medio Oriente possa far riflettere tutti”.

12.33 – Allarme per attacchi a Tel Aviv: suonano sirene, sentite esplosioni
Sirene di allarme risuonano a Tel Aviv. E’ stata udita una esplosione.

12.29 – Raid a Gaza, manifestazioni al Cairo
Manifestazioni contro i raid israeliani sulla Striscia di Gaza sono in corso in piazza Tahrir, nel centro del Cairo, dove continua poi la manifestazione in favore di una maggiore applicazione della Sharia, la legge islamica, nella nuova Costituzione egiziana. La polizia ha schierato un’ingente presenza di agenti nella zona, così come diverse ambulanze sono parcheggiate agli ingressi della piazza per soccorrere eventuali feriti o intervenire in caso di emergenza. Il Partito di Libertà e Giustizia, braccio politico dei Fratelli Musulmani, ha rivolto un appello a manifestare fuori dalle moschee del Cairo e negli altri governatorati al termine della preghiera del venerdì per esprimere solidarietà nei confronti del popolo palestinese contro l’assalto israeliano.

12.18 – Brigate Al Qassam: “Abbiamo lanciato razzo verso parlamento Israele”
Le brigate al-Qassam, braccio armato del movimento palestinese Hamas che controlla la Striscia di Gaza, hanno annunciato di aver lanciato un razzo a lunga gittata diretto verso la sede della Knesset, il parlamento israeliano. Nessuna conferma arriva per ora da fonti ufficiali israeliane. 

12.02 – Migliaia in piazza in Iran contro raid a Gaza
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Teheran per protestare contro quelli che hanno definito “crimini sionisti a Gaza”. E’ quanto riporta l’agenzia di stampa ‘Fars’. “Morte a Israele” e “morte all’America” sono alcuni degli slogan intonati dai manifestanti. Proteste simili si stanno svolgendo anche in altre parti dell’Iran.

11.48 – Merkel preoccupata per violenza in Medio Oriente
La cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta “molto preoccupata per l’escalation” di violenza in Medio Oriente, per poi aggiungere che “non c’è alcuna giustificazione per il lancio di razzi su Israele”. Lo ha detto oggi a Berlino un suo portavoce, il quale ha poi aggiunto che la Merkel ha chiesto all’Egitto di usare la sua influenza su Hamas per allentare le tensioni nella Striscia di Gaza. ”Israele ha il diritto e il dovere di proteggere il suo popolo” ha inoltre aggiunto Georg Streiter.

11.27 – Ospedale Gaza al completo. Si cerca di portare feriti in Egitto
E’ terminata la capacità ricettiva dell’ospedale al-Shifa a Gaza, dove tutti i letti di terapia intensiva sono al completo. L’allarme è stato lanciato dai medici dell’ospedale palestinese, che hanno spiegato come sia in corso il tentativo di evacuare i feriti in Egitto. Secondo quanto si legge sul Guardian, nell’ospedale si registra anche una penuria di carburante utile a far funzionare le apparecchiature e le medicine di emergenza stanno per finire.

11.07 – Da Senato Usa “pieno sostegno” a Israele.
Il Senato americano ha approvato all’unanimità una risoluzione che attesta la piena solidarietà e sostegno ad Israele ed al suo “diritto di agire per autodifesa per proteggere i suoi cittadini da atti di terrorismo”. La risoluzione è stata cofirmata da 62 senatori di entrambi gli schieramenti per “esprimere la nostra solidarietà con Israele in questo momento profondamente difficile e denunciare il riprorevole ed indiscriminato lancio di missili da parte di Hamas e della Jihad islamica contro cittadini israeliani innocenti”. “Nessun paese può tollerare il costante lancio di missili contro la popolazione civile”, si legge ancora. 

11.06 – Ministri tunisini domani a Gaza
Il ministro degli esteri tunisino Rafiq Abdessalam si recherà domani nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv panaraba al Jazira, citando fonti proprie. L’emittente del Qatar è vicina alla Fratellanza musulmana.

10.59 – Israele ferma 15 camion con forniture mediche per Gaza
Le autorità israeliane hanno fermato a un posto di blocco le forniture mediche dirette nella Striscia di Gaza. Lo ha denunciato l’Autorità nazionale palestinese (Anp), precisando che il fermo risale a ieri. Il ministro della Salute dell’Anp Hani Abdeen ha dichiarato all’agenzia di stampa Màan che il governo di Ramallah ha inviato 15 camion con 200 scatole di medicine e forniture mediche dirette nella Striscia di Gaza. “Abbiamo mandato un primo lotto di medicinali e stiamo ora aspettando a un posto di blocco israeliano il pernesso per entrare a Gaza”, ha detto Abdeen. Il ministro ha quindi affermato che le organizzazioni internazionali hanno promesso il loro aiuto all’Anp per ottenere il permesso israeliano per consegnare medicinali nella Striscia di Gaza.

10.46 – Kandil rientra al Cairo, centinaia in piazza Tahrir
Mentre il premier egiziano,Hisham Kandil, è rientrato al Cairo dopo la breve visita nella Striscia di Gaza, centinaia di egiziani hanno cominciato ad affluire a piazza Tahrir per una manifestazione a sostegno del popolo palestinese e contro i raid aerei israeliani su Gaza. La manifestazione è promossa da vari partiti politici e dai Fratelli Musulmani. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa di stato Mena, Kandil è rientrato al Cairo insieme alla delegazione di ministri che lo ha accompagnato.

10.15 – Bombardata sede del ministero dell’Interno di Hamas
L’Aviazione israeliana ha bombardato la sede del ministero dell’Interno di Hamas, situata nel quartiere meridionale di Tel al-Hawa a Gaza città: lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Maan, secondo cui nel complesso è scoppiato un incendio, che le squadre di emergenza sono riuscite a estinguere. Ci sono stati alcuni feriti, per lo più abitanti di una zona residenziale adiacente. L’ala del dicastero colpita più direttamente è quella che ospita gli archivi del registro civile, con dati relativi agli ultimi settant’anni: fonti ministeriali hanno peraltro assicurato che al 90 per cento la documentazione è digitalizzata e quindi recuperabile.

10.03 – Israele smentisce attacchi durante visita Kandil
Le forze armate israeliane non hanno condotto alcun attacco nella Striscia di Gaza da quando vi è entrato il premier egiziano Hisham Kandil. Lo ha detto all’Ansa un portavoce militare israeliano. Secondo il portavoce, Israele è estraneo alla deflagrazione che ha provocato nel campo profughi di Jabalia la morte di due palestinesi. Nelle ultime tre ore – ha precisato – da Gaza sono stati sparati verso Israele una sessantina di razzi.

9.59 – Da Israele 85 missili in 45 minuti verso Gaza
Un attacco massiccio: 85 missili in appena 45 minuti sparati da Israele verso Gaza. Lo hanno riferito fonti di Hamas, che hanno anche annunciato che le Forze di Difesa israeliana hanno anche attaccato la casa di un comandante di Hamas nel sud di Gaza. Secondo quanto si legge sul ‘Jerusalem Post’, sono decine i razzi lanciati dai militanti palestinesi e caduti nel territorio israeliano questa mattina mentre è in corso la visita di Kandil nei Territori.

9.48 – Premier Egitto: “Mondo deve fermare ‘aggressione’ israeliana”
In visita nella Striscia di Gaza su mandato del presidente Morsi, il primo ministro egiziano Hisham Qandil ha definito una vera e propria “aggressione” gli attacchi in corso da parte d’Israele contro l’enclave palestinese, aggiungendo che “il mondo deve assumersi la responsabilità di attivarsi per fermarla”, poiché “questa tragedia non può passare sotto silenzio”. L’Egitto, ha assicurato il premier, intende intensificare gli sforzi per garantire il cessate il fuoco. Durante la missione di Qandil a Gaza, le parti si sono impegnate a osservare una tregua, ma ci sono state accuse reciproche di violazione.  

9.35 – Hamas: ‘2 morti in raid israeliano a Nazila’.
Un raid israeliano effettuato nella Striscia di Gaza durante la visita del premier egiziano ha ucciso due palestinesi, Lo hanno riferito Hamas e diverse fonti mediche. “Il bombardamento e’ avvenuto su Nazila, nel nord di Gaza”, hanno detto.  L’Egitto ”non risparmierà alcuno sforzo per raggiungere una tregua a Gaza” ha aggiunto Kandil.

9.34 – Razzo colpisce jeep giornalisti Israele. Nessuna vittima.
Un razzo anticarro sparato daGaza ha centrato una jeep utilizzata da giornalisti israeliani mentre si trovava a ridosso della Striscia di Gaza, fra i kibbutz israeliani di Kissufim e Beeri. Il veicolo è stato distrutto, ma non si segnalano vittime. In precedenza, da Gaza una milizia locale aveva annunciato di aver distrutto una jeep dell’esercito israeliano. 

IL BILANCIO DI GUERRA DOPO LA NOTTE
In mattinata, intanto, Islam Shahwan – portavoce del ministro dell’Interno di Hamas – ha aggiornato il bollettino dei bombardamenti, con ben 130 raid effettuati la scorsa notte dall’aviazione israeliana. Distrutto un edificio amministrativo del ministero dell’Interno, utilizzato soprattutto per i rinnovi dei passaporti, nel quartiere di Tel al-Hawa. Da parte sua, l’esercito israeliano parla di 11 razzi sparati da Gaza dalla mezzanotte scorsa. Direttamente proporzionale il bilancio delle vittime palestinesi, salito alla cifra di 19 morti tra i quali diversi bambini. I feriti, invece, sono almeno 235. Le forze armate israeliane hanno affermato che dall’inizio della campagna militare i raid sono stati 466 e che nella notte sono stati sparati e da Gaza 11 razzi. In tutto i colpi dalla Striscia sono stati 280, compresi i due che sono finiti nei pressi di Tel Aviv. Di questi 131 sono stati intercettati dal sistema Iron Dome. Tre gli israeliani uccisi. Da Gaza, inoltre, si moltiplicano le testimonianze delle difficoltà palestinesi nel gestire l’emergenza. Gli ospedali di Gaza City, ad esempio, ”sono allo stremo”, secondo quanto riferito dal corrispondente di Al Jazeera, Nadim Baba. 

Non meno tesa la situazione in Israele. Nella Città vecchia di Gerusalemme polizia in allerta nel timore che – mentre proseguono i combattimenti con Hamas a Gaza – disordini possano verificarsi nella Spianata delle Moschee al termine delle preghiere del venerdì. Numerosi posti di blocco sono stati istituiti nella zona. L’ingresso alla Spianata è consentito solo ad adulti in possesso di carte d’identità israeliane.  Nel frattempo, Israele ha cominciato a richiamare 16mila riservisti dopo l’avvio dell’operazione militare, mentre continua lo spostamento di mezzi e forze militari verso il confine meridionale, secondo quanto riporta oggi radio Israele. Un portavoce dell’esercito israeliano non ha confermato la notizia, affermando di non commentare spostamenti di truppe, ma Israele non ha escluso la possibilità di inviare a Gaza forze di terra sostegno dell’offensiva aerea avviata mercoledì scorso. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha detto un portavoce militare israeliano.

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