I No Tav scendono dalla Val di Susa e si preparano ad approdare a Ravenna.  Sabato 13 ottobre sfileranno in corteo per le vie della città, insieme ad altre associazioni che si battono contro la realizzazione di grandi opere, come il gruppo dei No People mover di Bologna e quello milanese dei NoExpo. Nel mirino c’è la ravvenate Cmc, Cooperativa muratori e cementisti, aggiudicataria di appalti per la realizzazione della Torino-Lione. Un colosso del settore edile da oltre 110 anni di storia e da 800 milioni di fatturato, che oggi ha cantieri aperti in tutto il mondo.

“Le lobby finanziarie, politiche e mafiose  – si legge nel volantino che pubblicizza il corteo – aggrediscono, depredano e devastano usando l’ormai insostenibile alibi del progresso e la promessa di una crescita del lavoro, con la complicità dei governi.  E non è possibile elencare tutti gli scempi”. L’unico modo, secondo i promotori, di “contrastare mire rapaci devastanti” è unirsi in manifestazioni sempre più grandi e partecipate. “Ci dobbiamo rendere conto che noi siamo più di loro”. Il primo appuntamento in programma è quello Ravenna, contro la cooperativa di costruzioni. “Un’azienda che, tra i vari progetti distruttivi, vuole realizzare un cantiere rifiutato da decine di migliaia di residenti della Valle e da un movimento che ormai è presente in tutta la penisola e anche oltreconfine”.

Oltre ai No Tav, tra gli organizzatori della manifestazione di sabato ci sono molte realtà locali di tutta Italia, tra cui i milanesi del NoExpo, i veneti del No dal Molin (la Cmc lavora anche all’ampliamento della base militare americana del vicentino), i sardi del NoRadar, e i ravennati del coordinamento NoCmc e di Ravenna Punto e a Capo. Diverse le adesioni, come quella dei No People Mover, che si battono contro la realizzazione della monorotaia che dovrebbe collegare la stazione di Bologna all’aeroporto Marconi, e quella del Comitato beni comuni di Monza e Brianza.

L’obiettivo comune è il colosso ravennate delle costruzioni, che ad oggi vanta un fatturato da 800 milioni. Ponti, porti, autostrade, centri commerciali, metropolitane e acquedotti, negli anni il gruppo è diventato leader nel settore edile, aggiudicandosi appalti milionari in ogni parte d’Italia. Oggi, tra gli altri, ha cantieri aperti in Lombardia, per la costruzione della tangenziale est esterna, in Sicilia per la realizzazione della superstrada Agrigento-Caltanisetta,  e nel Lazio per il lavori di escavo del porto di Gaeta. Nell’affare della Torino Lione la Cmc è entrata nel 2005, vincendo un appalto da 93 milioni di euro per scavare il cunicolo esplorativo di Venaus.

Nata del 1901 a Ravenna, dalla quale non si è mai spostata, la Cmc è l’orgoglio del mondo cooperativo rosso emiliano romagnolo. “Una grande impresa cooperativa, che crea lavoro e ricchezza” l’ha definita il sindaco Pd di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che nei giorni scorsi ha invitato la città a boicottare l’evento di sabato. “Partecipare al corteo è sbagliato – ha commentato – perché ha un obiettivo contrario agli interessi di Ravenna, del suo lavoro e della sua crescita economica. È un’assurdità manifestare contro un’impresa che ha vinto un appalto, in questo caso quello della Tav”.

Intanto, nonostante gli organizzatori promettano una “sfilata pacifica” nella quale “saranno isolati tutti gli episodi di violenza”, la città si sta preparando alla manifestazione in un clima sempre più teso. La sede della Cmc è già stata stata dichiarata “obiettivo sensibile” e per questo sabato sarà blindatissima. Così come il centro storico e la piazza principale di Ravenna, che saranno off-limits per dare spazio a un evento di panificatori. La partenza quindi è prevista alle 14 davanti alla stazione. Il corteo passerà davanti alla sede della Cmc, per poi terminare in piazza Anita Garibaldi .

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