Dice, ma certe spese non si possono proprio ridurre, o meglio ancora eliminare. Voi fate tante storie con sta storia dei gruppi di acquisto, del farsi il pane e i detersivi in casa, con l’uso dei pannolini lavabili per i figli, però non è che in questo modo alla fine del mese le bollette le evitiamo. E nemmeno l’affitto (o il mutuo sulla casa), le spese per l’assicurazione, il telefono, le tasse…

Ci sono costi fissi che la nostra sobrietà non può evitare. Possiamo cambiare abitudini, fare scelte diverse e sostenibili, impegnarci per contribuire alla nascita, dal basso, di un nuovo modello di sviluppo. Ma questo non ci solleverà dal pagare luce, acqua e gas, commissioni bancarie, IMU e balzelli vari…

E’ però altrettanto vero che, per cominciare, agire per ridurre i consumi facilmente evitabili è un primo antidoto all’inevitabile: mi spiego, se riesco con semplici accorgimenti e piccole attenzioni quotidiane a ridurre i consumi smettendo di sprecare energia, o acqua, all’arrivo della prossima bolletta verrò ripagato con una riduzione della spesa. C’è una scuola, a Laveno Mombello (VA), che semplicemente stando attenta a spegnere le luci artificiali quando inutili, senza intervenire minimamente sugli impianti e senza fare investimenti strutturali, è riuscita a tagliare la bolletta elettrica del 55%, tanto per dire di quanto i nostri comportamenti (più o meno virtuosi) possano cambiare le carte in tavola.

Poi, ed è il passo successivo, si può almeno indirizzare il mercato scegliendo fornitori altri, che a loro volta fanno della sostenibilità etica ed ambientale la propria filosofia e mission aziendale.

Un altro esempio concreto: se possiedo un’auto sono obbligato, per legge, a farmi l’assicurazione. Posso però scegliere la compagnia non solo in base alla convenienza economica, o alla comodità, ma al tipo di contratto più o meno tutelante, al come utilizzerà i miei soldi, alla proprietà della stessa.

In Italia la filosofia, i principi e il meccanismo dei gruppi di acquisto solidali e della finanza etica si sono sposati all’attivazione di un’assicurazione etica, che fa capo al Consorzio Caes. Oggi, se sei un consumatore responsabile puoi sceglierti anche un’assicurazione responsabile, etica, sostenibile. E lo stesso vale per la banca (da Banca Etica alle Mag e agli istituti locali di credito cooperativo), per l’acquisto di energia elettrica (com’è il caso del gruppo di acquisto di Merci Dolci con AGSM), o per la telefonia (Livecom).

Di esempi così ce ne sono parecchi, e sono il frutto di sperimentazioni in alcuni casi pionieristiche che hanno reso conveniente per chi aderisce ed economicamente sostenibile per chi fa impresa, trasferire il concetto di sobrietà, etica e sostenibilità in alcuni beni e servizi di cui ogni cittadino, volente o nolente, deve necessariamente servirsi.

E’ una strada, tante strade altre possibili da percorrere. Una possibilità concreta a disposizione di chi vuol scendere il più in fretta possibile da questo modello di sviluppo che ci sta portando allo schianto.

Continua…

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