«Mamme single, donne che hanno perso il lavoro, over 50. Tutte convinte che, in tempi di crisi, l’unica prospettiva sia aprire un’attività propria». Aspiranti imprenditrici che, per realizzarsi, hanno bisogno di formazione e condivisione. E’ a loro che si rivolge Fe:male, progetto europeo lanciato dal programma Lifelong Learning e gestito da organizzazioni in Italia, Inghilterra, Olanda, Malta e Cipro. Un po’ social network, un po’ corso di e-learning, l’idea è quella di mettere in contatto donne di tutta Europa che vogliono realizzare la propria idea di azienda con chi già ce l’ha fatta. Al momento sono in 221 a scambiarsi consigli e informazioni, e a imparare a gestire il proprio tempo e il proprio business attraverso corsi e conferenze on line. «Il tutto concepito per darsi sostegno l’una con l’altra, tra chi capisce le problematiche e i modi di vivere al femminile», spiega Federica Lo Cascio, 27 anni, catanese con una laurea in Economia. Iscritta a Fe:male, ha anche contribuito a crearlo, «facendo da collante tra le esigenze tecniche e le donne manager».

Partner del progetto per l’Italia è infatti l’azienda catanese Viteco, che si è occupata dello sviluppo del social network e della piattaforma di e-learning. In collaborazione con associazioni degli altri Paesi europei coinvolti, specializzate nel sostegno all’imprenditoria femminile. «Servizi come Fe:male nel Regno Unito sono già molto diffusi – dice Lo Cascio – Mentre in Italia, finora, si era indietro. Eppure è proprio la dimensione europea del progetto ad essere interessante, perché permette di entrare in contatto con culture e abitudini di vita diverse dalla nostre». Soprattutto per ampliare le proprie possibilità di lavoro. «Le donne partono spesso svantaggiate in una società dove gli imprenditori sono soprattutto uomini», spiega. Per loro, alla normale difficoltà di reperimento dei capitali per iniziare una nuova attività, «si aggiunge quella di farsi conoscere». Per questo Fe:male intende dare la possibilità alle donne iscritte di farsi pubblicità in modo gratuito anche fuori dai confini nazionali, scambiare competenze e «magari anche collaborazioni».

Anche da realtà periferiche rispetto ai grandi centri economici italiani. «Usando le nuove tecnologie, come l’e-learning, è possibile sviluppare le proprie idee di business e condividere idee ed opinioni anche da casa propria», spiega Giuseppe Ursino, fondatore di Jo, gruppo al quale fa capo Viteco. Per iniziare, basta iscriversi alla piattaforma. All’interno, diverse sezioni per le varie esigenze. Connect in Europe, il social network vero e proprio. Ogni imprenditrice crea il proprio profilo, specificando la condizione di partenza – c’è chi al momento ha solo un’idea di business e chi invece è già partita con la propria start up – e che tipo di contatti le servono. Tra loro, c’è anche chi si è già affermato – le cosiddette mentors – e offre il proprio aiuto alle altre. In una sezione apposita: Mentoring Circles, con esercizi interattivi per imparare a creare un piano aziendale e sviluppare le competenze indispensabili a un manager, di ogni genere. Dalla risoluzione dei problemi al lavoro per obiettivi, passando per la necessaria organizzazione del tempo. Tra donne.

di Claudia Campese

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