“Tutte insieme saremmo più tutelate. Perché in Italia non le vogliono fare queste zone rosse? Vogliamo pagare anche le tasse, perché no?”. A parlare così è una sex worker transessuale di Gianturco, periferia est di Napoli, il quartiere individuato da Luigi De Magistris come possibile area di sperimentazione dello zoning. Quella parte di città è conosciuta per l’alto tasso di prostituzione in strada, eppure il presidente della IV municipalità, Armando Coppola, non ci sta. “Ci opporremo con tutte le nostre forze”, precisa per poi proponendo di tornare alle case chiuse: “Renderebbe giustizia a questo tipo di attività”.  Dalla parte del sindaco le associazioni che si occupano dei diritti delle lavoratrici del sesso. Enrica Di Nanni, responsabile del progetto “La Gatta” per il sostegno alle vittime di tratta, sostiene lo zoning, ma precisa come il progetto debba essere accompagnato da una serie di azioni collaterali: “Più lotta allo sfruttamento per fini sessuali e l’aumento di opportunità lavorative alternative alla strada”  di Andrea Postiglione 

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