Un comitato di 20 saggi, personalità indiscutibili che selezionino amministratori e candidati della società civile. Un sito web per raccogliere i curricula dei potenziali parlamentari. E’ questa la base sulla quale i sindaci vogliono costruire la lista nazionale. Nessun impegno personale, se non quello di una campagna elettorale sul territorio che riporti a votare quel 40 per cento di persone che non lo fa, per sovvertire i sondaggi fatti fino a oggi. Ieri lo ha anticipato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, oggi è tornate a parlarne il primo cittadino di Bari Michele Emiliano.

“E’ un anno che ci lavoriamo – spiega Emiliano – con Luigi (De Magistris, ndr) ci siamo trovati d’accordo sulla piattaforma di base che deve avere questa iniziativa. In una società che dialoga via web la politica non può più essere quella delle discussioni fiume nelle sezioni di 30 anni fa. Serve un soggetto che rappresenti chi non si impegnerebbe mai sotto una bandiera di partito”. Lo staff del sindaco di Napoli trascorrerà l’estate a studiare l’organizzazione del movimento, coordinati da uno degli uomini-macchina della Cgil, Enrico Panini, oggi assessore nella giunta di De Magistris. “Non ne voglio parlare per ora – taglia corto l’ex sindacalista – al momento opportuno vedremo”.

E anche Giuliano Pisapia avrebbe dato la sua disponibilità ai vertici del Partito democratico per un’iniziativa civica. Ma Bersani, dopo le reazioni alla notizia da parte di molti dei suoi, ha dovuto rettificare: non penso a nessuna lista dei sindaci. Eppure chi gli ha parlato in questi giorni conferma la tentazione del segretario di recuperare così i voti diretti a Grillo e Di Pietro. Dimostrata anche dall’attivismo nel cercare di attrarre movimenti e associazioni. “Parlai della lista con Bersani a gennaio – racconta Emiliano – si mostrò disponibile anche se mi disse che sarebbe stato importante capire con quale sistema andare a votare. Da allora il mio rapporto con il partito si è lacerato e oggi, invece di cogliere quest’iniziativa con lo spirito giusto, cioè quello di coinvolgere chi è deluso dalla politica romana, vogliono usarla come la stampella del centrosinistra? Si sbagliano, i cittadini non sono stupidi e non vogliono trucchi. Non mi sono affatto sorpreso delle reazioni della Rete all’annuncio di un’alleanza con Casini”.

Di certo tra discutere un progetto e realizzarlo di strada da fare ce n’è molta. Il sindaco di Napoli vuole tenere le redini del movimento anche se in molti preferirebbero vederlo nelle mani del più moderato Pisapia, capace di conciliare ampi ambienti della società civile. Ma sulla partecipazione non sono tutti convinti: “Io resto un esponente di Sel – dice il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda – mi impegnerò per il centrosinistra unito e, alle primarie, sosterrò il mio candidato, Nichi Vendola”. Anche Marco Doria ha dei dubbi: “Sono stato tra i citati ma non tra i cercati. Per ora nessuno mi ha parlato di programmi, la base che voglio discutere con tutto il centrosinistra prima di un impegno su scala nazionale. Ad oggi il mio interesse per questa iniziativa è modesto, in futuro vedremo”. E il democratico sindaco di Torino, Piero Fassino, torna ad aprire l’alleanza all’Udc perché “penso che una lista degli amministratori sia un’ipotesi di scuola piuttosto che una cosa praticabile e realistica”.

Ma la locomotiva dei sindaci del sud (Bari-Napoli-Palermo) è convinta di poter convincere i colleghi su scala nazionale. “Noi conosciamo i problemi reali dei cittadini che si fidano degli amministratori locali – aggiunge Emiliano – come fanno a credere a una sinistra che ha sempre detto di voler combattere la precarietà e da 10 anni ha messo il suo sigillo su tutte le leggi che hanno precarizzato il lavoro?”.

da Il Fatto Quotidiano del 4 agosto 2012

modificato da Redazione Web il 4 agosto 2012 alle ore 13.10

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