L’Europa deve prendere azioni decisive: prima le prenderà meglio sarà. E’ l’opinione del presidente Barack Obama. “Continueremo ad avere venti contrari nei prossimi mesi”, ma “non ritengo che gli europei lasceranno” che si verifichi una disfatta dell’euro. “Io uso gran parte del tempo cercando di lavorare” con gli europei, e il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, “sta spendendo molto tempo a lavorare con loro”. “L’Europa è un problema e molte persone qui hanno affari con l’Europa” afferma Obama durante un evento di raccolta fondi a New York, al quale partecipavano alcune società di Wall Street. “Non ritengo che gli europei lasceranno deragliare l’euro. Ma ora sono necessarie misure decisive”, mette in evidenza Obama, sottolineando che più velocemente queste misure saranno prese, meglio sarà.

“Nonostante la loro impopolarità – sottolinea il presidente degli Stati Uniti – noi abbiamo preso misure decisive nel 2008 e nel 2009”, evitando l’enorme problema che sta affliggendo non solo l’Europa, ma “l’intera economia globale”. “Se stabilizziamo l’Europa e ci posizioniamo nell’istruzione, nella scienza, nell’energia e in altre aree come la riforma dell’immigrazione, a quel punto non c’è motivo perchè l’America non prosperi nei decenni a venire”.

Sulla crisi dell’euro è intervenuto anche il Fmi, il Fondo monetario internazionale che, secondo quanto riporta Bloomberg, ha sostenuto ieri durante una riunione del board che la situazione difficile in Europa ha “esacerbato l’instabilità finanziaria” e che una soluzione richiederà tempo e sarà costosa. Il board del Fondo ha approvato oggi misure per rendere più efficace il monitoraggio esterno. Le nuove politiche di supervisione entreranno in vigore fra sei mesi e riguarderanno sia la supervisione bilaterale che quella multilaterale che, anche se distinte legalmente per il Fmi, devono essere integrate.

“Il fallimento nel risolvere la crisi dell’area euro sta causando un accentuarsi degli stress che stanno contagiando altri paesi” afferma il Fmi. “Gli squilibri esterni difficilmente si risolveranno da soli ma richiederanno azioni politiche decise in un ampio raggio di paesi. In molte economie avanzate è necessario un risanamento di medio termine” ha messo in evidenza – riporta BloombergTamim Bayoumi, che si occupa di sorveglianza all’interno del Fmi.

Il Fondo, criticato per non aver individuato i segnali di fragilità che hanno portato alla crisi del 2008, ha rivisto le politiche di supervisione, con il board che ha approvato nuove misure per rendere il monitoraggio più efficace. Nuove misure sono necessarie – afferma il Fmi – perchè quelle attuali per la sorveglianza bilaterale non catturano adeguatamente le realtà economiche e rendono difficili le discussioni sul contagio fra i paesi. 

 

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