Sono 17 in tutto gli articoli della bozza del decreto legge sulla spending review all’esame del consiglio dei ministri. Il testo sarà esaminato dalla Camera dal 31 luglio. Tra le misure principali i tagli in due anni per 15 milioni a Palazzo Chigi e 60 ai ministeri senza portafoglio, ma è ancora rinviato il taglio delle Province. Salta l’articolo sul blocco delle tariffe che invece era presente nelle prime bozze circolate in questi giorni. Le novità introdotte riguardano 9 milioni per le zone colpite dall’emergenza neve di febbraio scorso, 103 milioni per i libri di testo gratis e la liquidazione di “Arcus spa” nonché la possibilità di coinvolgere altri 1600 lavoratori esodati, oltre ai 55mila già “salvati” dal decreto. E’ saltato anche il risparmio di spesa garantito dalla Difesa per le forniture militari (per 100 milioni per il 2013 e 2014) e la riduzione del fondo per l’uranio impoverito.

Meccanismi anti-spesa. Dovrebbe essere la parte più ‘corposà ed abbattersi su tutte le amministrazioni. Target: 5 miliardi. Si tratterebbe di un meccanismo per eliminare i picchi in alto della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi. Come nel caso della sanità. Si fissa il prezzo migliore per un bene (quello che si spunta sul mercato ‘unicò telematico, ad esempio quello che fa la Consip) e si taglia tutto quello che eccede il livello fissato.

Meno travet e meno uffici. E’ uno dei tagli più contestati: dopo una verifica della Funzione Pubblica si procederà al taglio del 10% del personale e del 20% della dirigenza. Unica rassicurazione è che si derogherà alle regole introdotte dalla riforma Fornero. Quindi niente esodati nel pubblico impiego. Non è tutto qui però. I travet avranno meno spazio per lavorare: meno uffici e meno metri pro-capite. I buoni pasto si ridurranno a 7 euro, le ferie non potranno essere monetizzate. E sempre per risparmiare gli uffici pubblici dovranno necessariamente chiudere una settimana a Ferragosto, e tra Natale e Capodanno. Stop ai concorsi per i dirigenti. Arriva la “valutazione individuale”, una sorta di pagella del ministeriale.

Salvi i piccoli ospedali. Anche la sanità dovrà dare il suo contributo ai tagli. Ma i piccoli ospedali – rassicura il Governo – non spariranno per decreto. Ci sarà un’analisi legata alle necessità del territorio. In ogni caso tra le chiusure, il taglio dei posti letto, il taglio alle spese farmaceutiche e per l’acquisto di beni e servizi sono attesi 5 miliardi.

Rinvio del taglio delle Province. Anche le amministrazioni locali dovranno cedere altro terreno. Le Province dovrebbero essere quasi dimezzate (dalle attuali 110 si passerebbe a una sessantina) ma non subito. Se4 ne parlerà forse con un decreto già il mese prossimo. Ma calano intanto i trasferimenti per Regioni, Province e Comuni. Tra gli altri interventi anche quello sui Cda della miriade di società pubbliche (potranno avere solo 3 membri).

Un “colpo” ai sindacati. In caso di revisione degli organici i sindacati saranno solo informati, e sarà possibile farlo anche dopo che il dirigente di turno avrà deciso. Saranno tagliati i permessi retribuiti per assentarsi dal lavoro per attività sindacali (taglio del 10%). E un taglio sempre del 10% ai trasferimenti dei Patronati. Infine i compensi ai Caf: scende da 14 a 13 euro per dichiarazione.

Taglio ai tribunali, arriva la superprefettura. Finora le ipotesi circolate sui tagli prevedono la chiusura di una trentina di tribunali, di 37 procure e di 220 sedi distaccate. Gli avvocati per protesta si incatenano. Arrivano intanto le superprefetture. Gli uffici territoriali dello Stato del Comune capoluogo di Regione assorbiranno le funzioni di tutte le amministrazioni periferiche che hanno sede nella stessa regione.

Meno 200 milioni a università, + 200 alle private. L’operazione sarebbe a saldo ‘zerò ma sta già scatenando molte polemiche. Tra i tagli delle ‘bozzè c’è infatti un solo segno più ed è a favore delle scuole non statali alle quali arriverebbero 200 milioni. La stessa cifra sarebbe però risparmiata con tagli alle Università. Il ministero dell’istruzione e dell’Università comunque ironizza: i taglia dell’università e le risorse per le scuole private non sono in collegamento.

Difesa sotto torchio. Innanzitutto dovrà calare il numero dei militari in servizio. E ‘in misura non inferiore al 10% del totale degli organici delle forze armate. Ma anche gli alloggi della Difesa saranno ceduti con maggior facilità. Si taglia il fondo per le missioni di pace (-8,9 milioni); il Fondo per gli armamenti (100 milioni); quello per le vittime dell’uranio impoverito (-10 milioni). E ne fa le spese anche il progetto della mini-naja voluto dal precedente governo (-5,6 milioni).

Auto blu. Sono il pallino di tutti i governi. Da anni. Forse anche perchè rappresentano il simbolo più evidente del potere. Il taglio previsto è del 50% rispetto alla spesa sostenuta per acquisto e manutenzione nel 2011.

Stretta sul personale degli enti locali. Arriva una stretta sul personale degli enti locali. Secondo la bozza del decreto legge, fermo restando i vincoli già previsti, entro il 2012 verranno stabiliti “i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche, tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente”.  ”A tal fine – si legge nella bozza – è determinata la media nazionale del personale in servizio presso gli enti, considerando anche le unità di personale in servizio presso le società di cui all’articolo 76, comma 7, terzo periodo, del citato decreto-legge n. 112 del 2008. A decorrere dalla data di efficacia del decreto gli enti che risultino collocati ad un livello superiore del 20 per cento rispetto alla media non possono effettuare assunzioni a qualsiasi titolo; gli enti che risultino collocati ad un livello superiore del 40 per cento rispetto alla media applicano le misure” previste dal decreto legge. Le nuove misure arriveranno con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro il 31 dicembre 2012 d’intesa con Conferenza Stato-città ed autonomie locali.

Pagella per gli statali. Arriva la pagella per i dipendenti statali: nel decreto si legge che verranno individuati per decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con il ministero dell’Economia, i criteri per “la valutazione organizzativa e individuale” dei dipendenti pubblici. “Nelle more dei rinnovi contrattuali”, si legge nella bozza, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, “previo parere della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, sono individuati i criteri per la valutazione organizzativa e individuale dei dipendenti pubblici, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 18 del decreto legislativo 29 ottobre 2009, n. 150. I criteri stabiliti con il predetto decreto non si applicano alle amministrazioni che sono già dotate di strumenti per la valutazione organizzativa ed individuale dei dipendenti”.

Saltata la norma delle “ferie forzate”. E’ saltata anche la norma che obbligava i dipendenti pubblici alle ferie per la chiusura degli uffici nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno.

Concorsi sospesi per i dirigenti fino al 2015. Nella pubblica amministrazione sono sospesi i concorsi per dirigenti di prima fascia fino al 2015. “Fino alla conclusione dei processi di riorganizzazione di cui al presente articolo e comunque non oltre il 31 dicembre 2015 sono sospese le modalità di reclutamento previste dall’articolo 28-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.

Esodati: salvaguardate altre 55mila persone. Confermato l’aumento di 55mila unità di lavoratori esodati salvaguardati, come già più volte ribadito dal governo. Il testo indica quattro diverse categorie interessate, una delle quali rappresenta una ulteriore riapertura (fino ad un massimo di 1.600 lavoratori) rispetto ai lavoratori inseriti nel precedente decreto.

Aumento dell’Iva a luglio 2013. L’aumento dell’Iva scatterà dal primo luglio 2013, mentre a decorrere dal 2014 il rincaro sarà dello 0,5%.

Obiettivo: bloccare gli aumenti Iva. Il governo punta a sterilizzare l’aumento di due punti percentuali Iva anche dopo il primo luglio 2013. Nel testo della bozza del decreto sono indicate altre misure, come la modifica degli sconti fiscali e il riordino/soppressione di strutture pubbliche, per consentire di eliminare l’aumento con la prossima legge di stabilità.

No al taglio per gli armamenti. Salta il taglio di 100 milioni l’anno per il biennio 2013-2014 previsto inizialmente per gli armamenti. La misura infatti risulta cancellata nell’ultima bozza del dl sulla spending review.

Reintrodotto il fondo per le vittime dell’uranio. Viene poi cancellato anche il taglio di 10 milioni, nel 2012, del fondo per le vittime dell’uranio impoverito.

Libri di scuola gratis. Per quanto riguarda i libri di scuola gratis “al fine di assicurare la prosecuzione degli interventi previsti dall’articolo 27, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è autorizzata la spesa di 103 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013”.

I docenti inidonei riconvertiti in assistenti. I docenti inidonei in maniera permanente all’insegnamento per ragioni di salute dovranno riconvertirsi in assistenti tecnici oppure transitare nei ruoli del personale amministrativo o ausiliario. Un provvedimento che secondo i sindacati potrebbe riguardare 3800 docenti.

E’ prevista anche la mobilità regionale per il personale docente in esubero, quelli cioè che hanno perso la cattedra per effetto dei tagli. Una misura, che secondo le organizzazioni sindacali, dovrebbe interessare tra gli 8 e i 10 mila docenti, con ripercussioni negative anche per i precari, considerato che i primi verrebbero utilizzati come supplenti.

I bidelli delle scuole. Stretta anche sui bidelli delle scuole: a partire dal primo settembre del 2012 non vi saranno altre immissioni nel ruolo di collaboratore scolastico sinchè il relativo personale a tempo indeterminato non sia ridotto al 50% dell’organico. I posti non coperti con personale di ruolo saranno accantonati e i servizi di pulizia delle scuole che non potranno più essere assicurati con il personale interno saranno appaltati all’esterno, con convenzioni a cura della Consip. 

Tagli a Palazzo Chigi e ai ministeri. Il provvedimento prevede la riduzione degli stanziamenti per le politiche dei singoli ministri senza portafoglio e sottosegretari, con un risparmio complessivo non inferiore a 20 milioni di euro per l’anno 2012 e di 40 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. Come già anticipato nei giorni scorsi è prevista una riduzione delle spese di funzionamento sul bilancio di Palazzo Chigi con un risparmio di 5 milioni per il 2012 e 10 milioni a decorrere dal 2013.

Tagli alle spese delle società. I trasferimenti dello Stato per le spese per consumi intermedi, agli organismi anche costituiti in forma societaria, dotati di autonomia finanziaria, inseriti nel conto economico consolidato della P.a. sono ridotti del 5% nel 2012 e del 10% a decorrere dal 2013 della spesa sostenuta nel 2010.

Cda, stretta a società pubbliche, esclusa l’Enel. La stretta dei Cda non riguarda le società a totale partecipazione pubblica, diretta e indiretta, che erogano servizi in favore dei cittadini. In pratica non ci sarà alcuna stretta per le società come l’Enel o l’Acea.

Audit alle società partecipate. “Il potere ispettivo attribuito dalla vigente normativa al Dipartimento della funzione pubblica ed al Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato nei confronti delle amministrazioni pubbliche è esteso alle società a totale partecipazione pubblica , Audit sulle società partecipate”.

Taglio a contributi radio e tv locali. Spunta nell’ultima bozza dellaspending review il taglio ai contributi di radio e tv locali. I fondi sono ridotti di 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.

Arcus spa verso la liquidazione. Viene liquidata la società per losviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo, Arcus spa. Arriverà un commissario liquidatore che sarà in carica fino al 31 dicembre 2013.

Rifinanziamenti a scuole private, missioni di pace e emergenza neve. Non solo tagli. Il decreto della spending review prevede anche il rifinanziamento di alcune spese indifferibili. Tra queste 400 milioni all’autotrasporto, altrettanti per ‘liquidarè il 5 per mille. Tra le spese vengono indicati 200 milioni per il 2013 destinati a scuole non statali (-200 milioni per le università); 10 milioni per le Università non statali e 90 milioni per il diritto allo studio. Un miliardo in più per la proroga delle missioni di pace e 72 milioni per il programma Strade sicure. Il Fondo Letta viene incrementato di 500 milioni e 9 milioni arrivano per l’emergenza neve. Per quest’ultima voce si provvede per metà alla riduzione della quota dell’8 per mille e per l’altra metà riducendo i fondi del 5 per mille.

Inran soppresso, Agea ridimensionato. La soppressione dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e il ridimensionamento dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura sono le novità previste per gli enti controllati dal ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali. In particolare, in merito all’Inran vengono attribuiti al Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) alcune funzioni e compiti e all’Ente Risi “le competenze dell’Inran acquisite mnel settore delle sementi” secondo quanto si legge nella bozza. Il nuovo organico del Cra che risulterà dal trasferimento del personale di ruolo dell’Inran verrà ridotto del 10 per cento, con esclusione del personale di ricerca.

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