Sono almeno 3 i morti trovati sotto le macerie di una delle palazzine crollata stamani nel centro storico di Conversano, in provincia di Bari. I vigili del Fuoco e gli altri operatori impegnati nella rimozione dei detriti hanno individuato i corpi senza vita: si tratta probabilmente di uno dei componenti della famiglia italo-olandese in vacanza da due giorni in Puglia, della quale non si avevano notizie. Un’ambulanza è stata fatta avvicinare sul luogo della disgrazia. La palazzina di via Zingari (nel centro storico della cittadina pugliese) è crollata dopo un’esplosione che sarebbe avvenuta verosimilmente al primo piano. I tre cadaveri sono stati estratti dalle macerie e i feretri caricati sui carri funebri. Le vittime indossavano il pigiama e, secondo la ricostruzione dei soccorritori, si trovavano in cucina al momento della tragedia.

La famiglia era in vacanza. I tre corpi sono quelli di una famiglia italo-olandese che era arrivata due giorni fa a Conversano sano per una breve vacanza e sarebbe ripartita martedì prossimo, in aereo, alle 7 del mattino. A spiegarlo è stato Bernardo Vitto, titolare di una pizzeria e cugino omonimo del telecineoperatore di una tv olandese Bernardino Vitto, disperso fino al primo pomeriggio assieme alla moglie olandese e al figlio di 18 mesi. Bernardino, assieme al fratello Stefano, gestisce anche una pizzeria in Olanda. La famiglia sarebbe dovuta andare allo Zoosafari della vicina Fasano (Brindisi) con alcuni parenti, una gita organizzata in onore del piccolo Giannangelo. Era la prima volta che il bambino veniva portato dai genitori a Conversano.

Le cause del crollo. Secondo i vigili del fuoco quasi certamente il crollo è dovuto a un’esplosione di gas: “Gli effetti sono evidenti – afferma il comandante dei vigili del fuoco di Bari, Cesare Gaspari – Addirittura le pareti sono state proiettate contro l’edificio che stava di fronte provocando lo sfondamento di una parete”. “Si pensa sia stato gpl – aggiunge – perchè è stata trovata una bombola collegata ad una cucina. La bombola era aperta, la cucina era chiusa. Ora si deve vedere se la conduttura era ancora integra, in regola, oppure no”. Sollecitato a rispondere riguardo alla causa che ha prodotto l’esplosione, Gaspari ha risposto: “L’innesco può essere avvenuto per qualsiasi ragione da un frigo, da un campanello”. “L’effetto del crollo – ha concluso – è avvenuto essenzialmente per esplosione. Con l’esplosione le pressioni sono così elevate che il corpo non riesce assolutamente a resistere agli effetti, presumibilmente sono morti sul colpo”.

Il boato. Oltre alle vittime individuate nel primo pomeriggio si contano almeno 11 feriti, tra questi un bambino molto piccolo. Sono tutti in condizioni non gravi. Lo scoppio, forse causato da una fuga di gas poco prima delle otto, ha provocato danni anche agli edifici circostanti, ed il boato è stato avvertito nell’intera cittadina. Il rumore dello scoppio è stato così intenso che si è avvertito in quasi tutta la cittadina pugliese. Sono andati in frantumi le vetrate di alcuni negozi della centrale via Matteotti e alcune persone che si trovavano nei pressi della Villa dei Caduti, alla deflagrazione, sono state colte da malore. La deflagrazione, secondo i testimoni, è avvenuta alcuni minuti prima delle 9. 

Verifiche sugli altri palazzi. Nel frattempo inizieranno nei prossimi giorni le verifiche sugli altri palazzi della zona. “Su richiesta del Comune di Conversano, a supporto dell’Ufficio tecnico comunale- afferma in una nota l’assessore regionale alla Protezione civile, Fabiano Amati – un pool di tecnici del Genio civile della Regione Puglia e dell’Autorità di bacino della Puglia si stanno recando sul suolo del crollo per eseguire le verifiche di stabilità sugli edifici dell’agglomerato, al fine di stabilire l’agibilità o meno dello stesso”. Il problema della stabilità degli edifici nei centri storici della Puglia è una questione aperta ormai da anni. Basti pensare all’altra tragedia recente di Barletta: in quel caso l’edificio aveva ceduto (provocando 5 morti) senza che si verificassero esplosioni. 

Sul posto sono ancora al lavoro i soccorritori ed numerose squadre dei vigili del fuoco (anche con i nuclei specializzati Saf, gli speleoalpinofluviali) e accertamenti sono in corso per verificare le condizioni degli edifici adiacenti a quello crollato. La via dove è avvenuto il crollo è larga quattro-cinque metri e questo rende difficoltosa l’opera di rimozione delle macerie. I tecnici della società che gestisce l’alimentazione del gas cittadino hanno chiuso le condutture principali del gas per evitare fughe. In tutto il quartiere si avverte un odore acre di gas metano. I soccorritori hanno fermato i mezzi e chiesto assoluto silenzio nel centro storico per capire se facendo il numero telefonico dell’uomo si sentano gli squilli del cellulare provenire da sotto le macerie. Nell’area antistante le macerie è stata anche portata una barella. Almeno un’altra palazzina nel centro storico pare sia pericolante ed è stata fatta sgomberare. Si sta valutando se deve essere abbattuta per evitare pericoli per i soccorritori.

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