Ventidue ettari, dodici campi da calcio, strutture per ospitare i giocatori, ampi parcheggi e la Piazza degli Scudetti dove un maxischermo potrà mostrare i match di calcio più avvincenti di campionati e coppe. Inizia così l’avventura dell’imponente Centro Sportivo che il Bologna F.C.1909 intende costruire tra Quarto Inferiore e Granarolo dell’Emilia, a circa quattro chilometri dalla prima periferia di Bologna.

Per questo è stato simbolicamente firmato il Protocollo d’Intesa tra Provincia di Bologna, Comune di Granarolo e Bologna Calcio dove si indicano le linee di massima con cui ricostruire l’intera area entro e non oltre l’estate del 2014. “Come abbiamo guarito il Bologna Calcio dalla sindrome del fallimento, ci accingiamo a darle un futuro positivo e appassionato”, ha spiegato il presidente Albano Guaraldi, che con la squadra da lui voluta è appena finito nono in classifica a 51 punti come non succedeva da anni, “oltre alla prima squadra abbiamo venti squadre giovanili con oltre 500 ragazzi che si allenano in vari punti della città e della provincia, con questo centro sportivo si alleneranno insieme”.

Operazione che sembra solo attendere la posa della prima pietra dopo anni in cui si sono susseguiti, e arenati, diversi presidenti del Bologna F.c. che, oltre al centro sportivo, avrebbero voluto costruire anche uno stadio nuovo (la Romilia di Alfredo Cazzola, n.d.r.), progetti poi cassati dalle amministrazioni pubbliche locali.

Istituzioni che si sono improvvisamente convinte del progetto Guaraldi e che hanno già messo a disposizione il terreno, rendendolo area edificabile: “Riconosciamo il ruolo privato con finalità pubbliche dell’operazione”, ha spiegato il vicepresidente della Provincia di Bologna, Giacomo Venturi.

Una presentazione che è però stata accompagnata da parecchie polemiche. In primo luogo perché una piccola porzione dell’area, che in totale è piuttosto ampia (224.641 metri quadrati), è di proprietà di uno dei soci del Bologna Calcio e del Bologna 2010, l’imprenditore Giampaolo Rimondi e perché diversi interventi edilizi verranno svolti dalla Futura Costruzioni s.r.l. di proprietà dello stesso presidente Guaraldi: “Trovo che siano polemiche sterili, la mia azienda lavorerà per un ritorno economico davvero irrisorio, dov’è il problema?”, ha chiesto piuttosto incollerito il massimo dirigente del Bologna Calcio, “anche per il nostro socio Rimondi stiamo seguendo i massimi criteri di trasparenza e di sua proprietà è solo un piccolo appezzamento di terreno su cui edificheremo il centro”.

Altro punto dirimente sta nel Protocollo d’Intesa appena firmato dalle istituzioni e Bologna calcio, dove si cita “la riqualificazione di superfici esistenti (…) anche a scopi residenziali” e “la cessione gratuita da parte  dell’amministrazione comunale al Bfc di una superficie territoriale adeguata nel rispetto degli indici di edificabilità”. Provincia di Bologna e Comune di Granarolo gettano acqua sul fuoco, anche se per molti il fatto che Futura Costruzioni s.r.l. di cui è proprietario Albano Guaraldi, abbia in progetto numerose ville ed edifici proprio nei pressi dell’area dove sorgerà il centro sportivo (Quarto Inferiore, Granarlo, Castenaso) rimane un caso piuttosto singolare di scelta del territorio su cui impiantare la nuova grande opera.   

Infine rimane un’incognita il prezzo dell’operazione. Cifra che non dovrebbe essere solo all’inizio dei lavori inferiore agli otto milioni di euro, ovviamente da chiedere come prestito bancario per accedere a un mutuo e in parte anche come credito sportivo per la costruzione dell’impianto: “Non ho ancora idea di quanto spenderemo e non ve lo dico adesso. Diciamo che il primo step per il centro sportivo mi costerà meno di quanto hanno influito a bilancio i giocatori fuori rosa”. Prezzo top secret su cui si scaldano gli animi di società, giornalisti e tifosi che con un blitz sono entrati nella sala della provincia dove si presentava il Centro Sportivo chiedendo perché investire così tanti quattrini in questo progetto quando non si ha idea se ci saranno gli euro per trattenere a Bologna campioncini come Ramirez e Diamanti: “Le due operazioni sono separate, sono due economie parallele”.

Un Bologna Calcio che con questa nuova “propaggine” aumenterà il suo valore patrimoniale e quindi per chi cercherà d’ora in avanti di acquistarlo varrà ben di più di quei 30-35 milioni di euro che si dice siano l’offerta che si cela dietro la lettera dell’advisor Tamburi, dietro cui si dovrebbe nascondere il petroliere Volpi: “Se rispondo a Volpi? Quando riceverò la lettera originale vi saprò dire”. 

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