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Monza, Romani indagato per peculato: spesi 5mila euro in 2 mesi sul cellulare del Comune

La Procura apre un'inchiesta sull'ex ministro Pdl, assessore e uomo di Berlusconi nel capoluogo brianzolo. Un giornale locale aveva sollevato il caso, affermando che, in più, a quel telefonino rispondeva la figlia del politico
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Paolo Romani

L’ex ministro Paolo Romani è indagato per peculato dalla Procura di Monza. Lo confermano fonti investigative. Al centro dell’inchiesta, il caso degli oltre cinquemila euro in due mesi spesi dal dirigente del Pdl con il telefonino affidatogli dal Comune di Monza, dove lo stretto collaboratore di Silvio Berlusconi è assessore all’Expo, dopo aver guidato l’Urbanistica. Spese, dunque, sostenute dalla collettività.

E’ stato il “Giornale di Monza” a scoprire, qualche giorno fa, la bolletta “super” dell’ex ministro. Con un elemento in più: a quel numero di cellulare rispondeva non Romani, ma sua figlia, che rimandava “a un altro numero” per parlare “con papà”. Di qui il sospetto che quei 5.144,16 euro in due mesi siano stati spesi, almeno in parte, per telefonate che nulla avevano a che fare con l’attività amministrativa. Ora il sostituto procuratore del capolouogo brianzolo, Donata Costa, ha deciso di verificare tutta la vicenda (guarda qui il tabulato con la spesa di Romani per il cellulare del Comune di Monza).

Contattato da ilfattoquotidiano.it all’uscita della notizia, Romani aveva commentato: “Per il lavoro che faccio ho quattro cellulari, può quindi capitare che a uno risponda la mia segretaria o qualcuno della mia famiglia. Quello del Comune lo lascio a Milano, per questo è capitato che rispondesse mia figlia, ma non gliel’ho certo dato in uso io”.

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