A meno di un anno dalla schiacciante vittoria dei Sì nel referendum sull’acqua, la volontà espressa dagli elettori rischia di rimanere sulla carta. E’ quanto è stato oggi denunciato alla presentazione del rapporto 2012 sull’acqua pubblica di Legambiente a Roma. “Le istituzioni non stanno rispondendo al mandato ricevuto – denuncia Paolo Carsetti, uno dei leader del movimento referendario per l’acqua pubblica – e questo vale tanto per l’attuale governo, quanto per quello Berlusconi”. “Sin dal decreto di ferragosto – prosegue Carsetti – si sono riproposte le stesse norme abrogate dal referendum, ovvero l’obbligo alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, anche se l’acqua per ora è stata risparmiata. Anche il secondo quesito è stato disatteso: la quota di profitto garantito per il gestore, abrogata dal voto di giugno, continua a rimanere nelle nostre bollette” di Tommaso Rodano
I diritti della tribù
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