Antonia Ruggiero, consigliera regionale del Pdl, ci ha provato fino alla fine: “Lo dico da presidente della commissione che ha approvato all’unanimità quel testo di legge: rinviamo il voto”. Sapeva, lei che anche oggi è partita qualche ora prima del solito dalle innevate montagne avellinesi per arrivare in tempo in Consiglio, che votare quel testo il giorno dopo la dichiarazione di stato di emergenza in Campania e mentre in Irpinia un’altra donna – la seconda in poche ore – moriva assiderata era quantomeno inopportuno.

Ma di cambiare l’ordine dei lavori non c’è stato verso. Così, dopo quasi un mese di inattività, il Consiglio regionale campano si è riunito per approvare una legge che regolamenta la professione di ‘maestro di sci’. E non dello sci nautico, sia chiaro, ma di quello alpino. “Un provvedimento atteso da oltre vent’anni, che dà risposte concrete a esigenze altrettanto concrete”, ha dichiarato entusiasta Sandra Lonardo Mastella, moglie dell’ex Guardasigilli Clemente e consigliera Udeur firmataria della proposta. Che però non deve aver convinto del tutto, viste le polemiche che hanno seguito la votazione: due consiglieri del Pd usciti dall’aula per dissenso insieme ai colleghi del gruppo sono risultati comunque votanti, garantendo il numero legale che la maggioranza da sola non era riuscita a raggiungere.

Un piccolo caso, su cui i democratici annunciano ricorso dopo che la Giunta per il regolamento, a maggioranza, ha dichiarato comunque valido il voto garantendo per ora il via libera alla legge. “A chi ha osteggiato l’iniziativa, a chi ha ironizzato sull’opportunità di affrontare la votazione durante l’emergenza maltempo – ha detto la Lonardo insieme al collega di partito De Flaviis – rispondiamo che non vi sono leggi più o meno importanti. Questa offrirà opportunità di lavoro e di crescita professionale (oltre che sportiva) a tanti giovani”.

Ma quanti siano davvero gli aspiranti maestri di sci campani Sandra Lonardo non l’ha specificato: “Se fosse anche solo uno a trovare lavoro ne saremmo felici”. Quel che è certo è che il fortunato sarà poi comunque costretto a esercitare la professione altrove, visto che in Campania c’è solo una stazione sciistica neanche troppo frequentata, complice la concorrenza delle vicine e più note località abruzzesi. È lì, infatti, che vanno i campani amanti della neve e della montagna. Ed è sempre lì, non in Campania, che si è fatta le ossa pure Chiara Carratù, giovane sciatrice partenopea e nuova stella della nazionale italiana. Neanche lei, testimonial della Regione per volere del Governatore (e sciatore) Stefano Caldoro, quand’era piccola sceglieva l’appennino campano per sciare. I suoi genitori preferivano affrontare ogni giovedì un viaggio di due ore per trascorrere i weekend a Roccaraso, dove la giovane posillipina ha affrontato le sue prime discese e dove nel 2012 parteciperà ai mondiali juniores di sci alpino. Con la Campania nel cuore e sull’elmetto. Ma non sotto gli sci: per tornare a solcare le discese campane non c’è legge che tenga. C’è bisogno di neve (non di emergenze) e, soprattutto, di piste. E quelle, per ora, in Campania ancora non ci sono.

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