L’aula della Camera ha concesso l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni nei confronti dell’ex ministro dell’Agricoltura Saverio Romano (Pid) richieste dalla magistratura. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. I voti a favore sono stati 286, 260 i no. Quattro gli astenuti. La Lega aveva annunciato il suo sì alla richiesta, così come il Pd, Idv e parte del Terzo Polo. L’Udc ha deciso di astenersi. Sulla carta hanno votato no Pdl e radicali.

Le intercettazioni in questione risalgono al periodo 2003-2004, quando l’ex ministro era deputato Udc. Secondo l’accusa, Romano avrebbe ricevuto una tangente da Gianni Lapis, tributarista condannato in un processo relativo al riciclaggio di parte del ‘tesoro’ dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino. La richiesta di autorizzazione degli ascolti era stata inviata il 14 ottobre scorso dal gip del Tribunale di Palermo Piergiorgio Morosini.

“Così come avevo chiesto in giunta, l’autorizzazione delle intercettazioni mi potrà solo aiutare a dimostrare la mia estraneità ai fatti che mi si contestano”, ha commentato Romano.

Sono 60, soprattutto del Pdl, i deputati che non hanno partecipato al voto per concedere l’autorizzazione. Tra questi l’ex premier Silvio Berlusconi, il leader del Carroccio Umberto Bossi e gli ex ministri Roberto Maroni, Giulio Tremonti e Ignazio La Russa. L’Udc, che aveva annunciato l’astensione, è andata in ordine sparso: si sono astenuti Marco Calgaro, Armando Dionisi, Pierluigi Mantini e Pietro Marcazzan. Il leader Udc Pier Ferdinando Casini ha votato insieme ad altri colleghi di gruppo, mentre il segretario Lorenzo Cesa non ha partecipato al voto.

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