L'ex presidente dell'Apulia Film Commission, Oscar Iarussi

E’ un periodo di dure polemiche quello che sta vivendo l’Apulia Film Commission. La fondazione della Regione Puglia che si occupa di promozione cinematografica. Uno dei cavalli di battaglia dei quali Vendola dovrebbe andare orgoglioso. Per alcuni. Per altri, invece, un ‘carrozzone’ utile solo a coltivare clientele. Ebbene, proprio negli ultimi giorni, hanno scatenato un vero terremoto le dimissioni del presidente Oscar Iarussi (comunicate a fine novembre), sostituito ieri dalla giornalista di Repubblica Bari Antonella Gaeta, scelta direttamente da Vendola.

Quali i motivi delle polemiche? Innanzitutto il sospetto a più parti ribadito che le motivazioni ufficiali delle dimissioni di Iarussi (“il diverso profilo professionale che stava assumendo l’ente”, come riferisce il diretto interessato) non fossero veritiere. Sembrerebbe infatti che alla base della scelta dell’ormai ex presidente ci fosse stata un’eccessiva ingerenza degli organi politici nelle scelte della fondazione ed in particolare dei dissapori con l’assessore alla Cultura Silvia Godelli. La quale, contattata telefonicamente, ha negato con evidente disapprovazione. “Iarussi ha considerato conclusa una fase, questo è ciò che so io”, ha spiegato l’assessore.

Secondo le voci di corridoio, al contrario, tra i due ci sarebbero stati delle incomprensioni. In particolar modo in merito all’evento “Frontiere“, rassegna cinematografica voluta e diretta dallo stesso Iarussi, non riconfermata per il 2012 dalla Regione. Anche questa circostanza, smentita seccamente dalla Godelli: “No assolutamente, – ha risposto – questa cosa non è successa”. Le fa eco lo stesso ex presidente, il quale nega che alla base delle dimissioni ci fosse la mancata riedizione di Frontiere. Ma, allo stesso tempo, aggiunge che “certo, la cosa non mi è piaciuta – spiega Iarussi -, anche perché la rassegna ha avuto eco anche fuori da Bari e ha ospitato vari personaggi autorevoli, ma ripeto, non è stato l’oggetto delle dimissioni”.

Sulle ingerenze? “Se ci fossero state, non avrei aspettato quattro anni per dimettermi”, conclude Iarussi. Tuttavia secondo l’opposizione in Consiglio Regionale questa è l’ennesima conferma dell’uso “quantomeno improprio – scrive in una nota Nino Marmo, consigliere Pdl – delle risorse comunitarie ad opera dell’assessore Godelli e delle sue politiche espansionistiche e clientelari”. Dichiarazioni seguite da quelle di altri consiglieri regionali.

Ma non solo. Anche il sindaco di Bari Michele Emiliano si è espresso sostenendo ai giornali locali che “Iarussi si è sentito stritolato dalle logiche politiche”, aggiungendo che “dialogare con l’assessore alla Cultura è complicato non solo per il sottoscritto”. Anche queste dichiarazioni sono state accolte male dalla Godelli, che ha ribattuto affermando che “il sindaco di Bari non c’entra niente con questa storia che riguarda la Regione. Può fare tutti i commenti che vuole”.

Una situazione degenerata, insomma, che ha spinto anche lo stesso Vendola ad intervenire, dichiarandosi “seccato” dalla vicenda e definendo l’accusa di ingerenza della Regione all’interno dell’Afc “una fesseria, una sciocchezza che mi irrita molto”. Provando anche pubblicamente un ultimo tentativo di far tornare Iarussi sui suoi passi.

Del tutto inutile, tanto che martedì è arrivata la nuova nomina. Al posto di Iarussi, arriva Antonella Gaeta, giornalista ‘culturale’ di Repubblica Bari, critica cinematografica e selezionatrice di pellicole in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. “Una scelta – spiega la Godelli – di competenza e qualità e che inserisce una figura femminile in un consiglio di amministrazione tutto al maschile”. Ma che ha pure stuzzicato i maligni, che vedono in questa nomina un tentativo della Regione di scegliere una personalità che non metta “i bastoni tra le ruote” alla politica.

Ovviamente di diverso avviso è la stessa Antonella Gaeta, che afferma di aver trovato “un ambiente sereno attorno alla mia nomina”, proposta da Vendola e ratificata dall’assemblea dei soci. E sulle possibili ingerenze politiche? “La nomina – ha detto il nuovo presidente – è fatta da un politico. I fondi europei (Fesr) per finanziare le produzioni e i progetti vengono dalla Regione. Tuttavia mi consta che tutti i progetti vengano redatti da Afc e sottoposti per il finanziamento alla Regione che li condivide e li fa propri. Penso che i Fesr siano una risorsa a disposizione di tutto il territorio regionale per garantirne lo sviluppo e dunque escludo qualunque tentativo di condizionamento, considerate anche le mie peculiarità, nel solco di quelle di Oscar Iarussi“.

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