E’ passato un anno da quando il Capitano che ci ha insegnato a non mollare mai è volato via.
Per fortuna alla Rai c’è chi si ricorda di lui. E anche per strada e a teatro.
Proprio in questi giorni nei quali spesso ci troviamo confusi e sconfortati a guardare le cose che ci stanno accadendo attorno, dovremmo imparare dal Mario che ci ha fatto sognare. Invece chi si permette, in questa crisi generale, di affrontare con un tono un poco ironico e irriverente le vicende del Mario che ci governa, viene bacchettato come incosciente e superficiale, a volte chiedendo addirittura l’intervento della Polizia Postale.
Chissà che avrebbe detto e fatto il Capitano, che con ironia aveva accettato di partecipare anche all’ultimo scherzo in complicità con i ragazzi del Rossellini, per denunciare i tagli alla cultura: La Nuova Armata Brancaleone.
Ora ci spiegano che quell’Armata non esiste più, sostituita da una nuova ed efficientissima squadra di “tecnici”.
Sarà, io continuo a ripetermi una delle sue ultime frasi, quella che Monicelli ci ha lasciato in una delle sue presenze alle manifestazioni: “Chiedete uguaglianza, giustizia e diritto al lavoro. Niente più di questo. La libertà è già un’altra cosa”.
Me la ripeto perché sono convinto che finché non riprenderemo in mano la capacità e la possibilità di esercitare il nostro spirito critico, anche con il governissimo frutto del grande inciucio, la libertà continuerà ad essere un’altra cosa.
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