La Guardia di Finanza ha messo gli occhi sul termovalorizzatore in costruzione a Parma. Dopo i sigilli messi per un presunto abuso edilizio, poi revocati dal Tar, le fiamme gialle indagano su tutti i documenti, economici e non, che stanno dietro alla struttura che sorgerà a Ugozzolo. La Guardia di Finanza sta svolgendo una visita ispettiva presso gli uffici del Servizio ambiente della Provincia per acquisire gli atti della Conferenze dei Servizi relativa al Paip, il Piano ambientale integrato nel cui ambito è compresa la realizzazione del termovalorizzatore.

Si tratta di circa tre scaffali di documenti, firmati non solo dall’ente di piazzale della Pace, ma anche da Comune, Iren, Ato e Arpa. L’ispezione è andata avanti anche dopo il tramonto: gli uomini della Guardia di Finanza hanno prelevato il materiale e non hanno ascoltato nessuno. “Su questa vicenda così complessa e al centro dell’attenzione della collettività, siamo i primi ad avere tutto l’interesse che si faccia la massima chiarezza. – ha commentato il presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli – Nel ribadire di aver operato nella correttezza riconfermiamo la nostra totale fiducia nella Magistratura e auspichiamo che si possa giungere al più presto a una conclusione di questa vicenda”.

Anche Iren Ambiente conferma di aver ricevuto una richiesta della Guardia di Finanza di visionare documentazione reperibile presso la sede della società. Sicuramente alcuni fascicoli in procura sono stati aperti dopo che il comitato “gestione corretta rifiuti” aveva presentato vari esposti sull’appalto dei lavori. Molti, infatti, i dubbi sulla regolarità del procedimento seguito per affidare la gestione dell’inceneritore a Iren. Dubbi sollevati dalla stessa Autorità Garante della concorrenza e del mercato, che ha recentemente scritto al presidente della Regione Vasco Errani per segnalare irregolarità di alcuni appalti nel territorio di Parma. In particolare, nell’affidamento, in via esclusiva e senza gara pubblica, sia delle fasi di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti sie di quelle successive di trattamento, recupero e riciclaggio.
“Il richiamo dell’Autorità garante della concorrenza – hanno commentato i comitati contro l’inceneritore – evidenzia una volta di più la superficialità, l’improvvisazione e il mancato rispetto del dovere di trasparenza e imparzialità nell’affidamento del trattamento, recupero e riciclaggio dei rifiuti che ha caratterizzato le politiche ambientali locali in quest’ultimo decennio. Le modalità di realizzazione del termovalorizzatore sembrano porsi in coerente continuità con il passato. Il contenzioso in essere tra Comune di Parma ed Iren Ambiente lo conferma”.

Nel mirino degli esposti anche il piano finanziario del termovalirizzatore, mai reso pubblico: si parla di cifre triplicate, che rispetto al preventivo iniziale (132 milioni di euro) paiono essere diventati 216 milioni di euro. Altro punto poco chiaro è l’appalto per le opere di urbanizzazione a Ugozzolo, a cui ha partecipato a una sola ditta per 42,5 milioni di euro. Probabilmente la Guardia di Finanza vorrà chiarire, una volta per tutte, tutte le incertezze sollevate dai comitati cittadini in questi anni.

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